
Un “toccata e fuga” per vincere un titolo regionale: ci si lamenta del Corripuglia troppo lungo e poi si evitano anche le prove uniche, distratti forse da facili promesse o da improvvisa pigrizia nello spostarsi…
349 gli iscritti, spaventa anche la morfologia di Canosa di Puglia, che darà vita ad un percorso molto ondulato, duro; tante le gare coincidenti, dalla mezza di Brindisi a quella del Pantano (in Lucania), dal festival dell’Ultra di Putignano alla 10km di Sternatia.
Precisi cartelli indirizzano, sin dall’arrivo in Paese, all’area parcheggio a disposizione degli atleti nell’area mercatale di Piano San Giovanni. A brevissima distanza il punto di ritrovo fissato in Piazza Vittorio Veneto, il salotto di Canosa. Ritiro immediato di pettorali e chip, 12 euro il costo dell’iscrizione che permette di ritirare, in uno splendido locale antico, ricavato nella pietra, un ricco pacco gara con presenza di maglia tecnica di marca, della quale è anche possibile scegliere la taglia.
Tutto i soci della Podistica Canusium sono in piena attività, ma non mancano di porgere un caloroso saluto ai convenuti, a cominciare dal presidente Sabino Sardella, passando per i Germinario, Peppino e Stefano (auguri per il 25° compleanno!), padre e figlio, finendo a Grazia De Corato, ancora acciaccata per la caduta della settimana prima a Trani.
Prima edizione della mezza maratona, ma la società organizzatrice armata di “vis e sinceritas” (come recita la denominazione societaria), ha sufficiente esperienza, dopo anni di 10 chilometri, per ben organizzare la mezza. Umberto De Giosa, giornalista nella vita, socio ed atleta della Canusium, è lo speaker della manifestazione: misurato ed essenziale, si rivelerà semplicemente bravo.
Gran lavoro dello staff della Fidal Puglia che debutta con il doppio tappeto di rilevazione chip: continua il processo di miglioramento… in attesa della perfezione. E, a proposito di Fidal, complimenti ai Giudici che gestiranno con grande maestria tutte le operazioni, compreso quel rilevamento a sorpresa, più o meno al 14° km, che avrà beccato qualche furbetto.
La pioggia che ci aveva accompagnato fino a Trani, miracolosamente è sparita a Canosa. L’aria è un po’ afosa, ci farà sudare, ma tutto compreso va bene così.
Intanto, in previsione della partenza alle ore 9.00, gli atleti si sono cambiati e cominciano a riscaldarsi. A loro disposizione tre strutture fisse di bagni: quella nella villa comunale (già “impraticabile” dall’alba), una nei pressi del suddetto parcheggio e l’altra più interna. Come dico sempre, non sarebbe dispiaciuto qualche bagno chimico in zona partenza per le ultime necessità… Numerose le fontanine in villa, utilissime per bere e bagnarsi.
C’è il tappeto chip e la linea di via si rispetta: la partenza avviene in maniera corretta e precisa, non manca il solito lento buontempone in prima fila, ma oggi non siamo tanti…
I primi chilometri si svolgono nel centro di Canosa, qualche solito saliscendi, tocchiamo per due volte la piazza centrale prima di “emigrare” fuori città. La gente del posto, ancora addormentata, saluta con applausi ed incitamenti; man mano che usciamo dall’abitato spariscono anche gli spettatori. Cominciamo a scendere, quasi non ce ne accorgiamo, ma scendiamo pian piano. Presenti i ristori con bottigliette d’acqua come da regolamento, mancano gli spugnaggi, ma il percorso è interamente blindato al traffico e sorvegliato da volontari. Intono al 9°, alzando lo sguardo in alto, ci appare Canosa in tutto il suo splendore: meditiamo che è obbligatorio tornare lì su… E’ cominciato intanto il tratto lungo quattro chilometri circa, di vai e vieni, nel quale ci si incontra, chiaramente in senso opposto, con chi è più veloce o, viceversa, più lento.
E’ n tratto che mi vede incitare tutti ed essere incitato da tutti, una situazione che dà un po’ mi forza alle mie gambe e mi permette un passo più dignitoso. Passano in testa Sakine e Uva, seguono Masciale, Gadaleta, un gruppetto con Mastrodonato, Cannone (complimenti per Berlino!), Dellaccio, De Chirico, ed ancora Matarrese e Minervini e via via tutti gli altri, fino alla prima donna, la sempre educata Mara Lavarra, che risponde con un sorriso al mio incitamento. Il cinque con Nicky Lazzaro, saluti, sfottò, risate con tutti gli altri, così passa prima. Dal 12° al 14° si sale progressivamente, il controllo a sorpresa (l’ottima Agnese Falco a fare il Giudice!), il giro di boa, comincia la via del ritorno, l’incrocio con chi ancora scende, una salutone a Vito e Teresa Porcelli, i complimenti a Mirizzi, uno sguardo scaramantico all’ambulanza. Dal 17°, come da annuncio pre-gara degli organizzatori, si comincia a salire, si sale sempre più fino al salitone che porta al 20° km, salita terribile ricordata da tutti con spavento quando si corre la dieci, figuriamoci per la ventuno. L’ultimo chilometro, con le gambe oramai affaticate, si divide tra sorpassi e controsorpassi, è tornato il pubblico che ci incita, ecco il viale d’arrivo, l’applauso di tutto la piazza, il bravo dell’amico Giuseppe Sciannamea ed è conclusa anche questa. Immediata la consegna del sacchetto ristoro con acqua, banana e mela, per le signore anche una rosa.
C’è chi vorrebbe la medaglia, io oramai non se neanche più dove metterle, ma capisco il significato che assume per chi è alle prime lunghe…
Completamente sudato, gocciolante, vado a cambiarmi; nell’animo la soddisfazione di avercela fatto, il percorso ci ha permosso di correre in maniera sicura, sempre protetti ed accompagnati dagli addetti, per lunghi tratti su strade immerse in vigneti, accompagnati da mosche ebbre per i profumi della vendemmia.
Torno sul traguardo, proseguono gli arrivi, continuano gli scatti della macchina fotografica, i chip emettono il bip, i giudici trascrivono il numero di pettorale, manca oramai il solo Mirizzi, ma è orario di premiazioni.
E mentre in Piazza un venditore di tarallini permette assaggi, il presidente della Fidal Puglia, Angelo Giliberto, è pronto a premiare i vincitori. E’ Michele Uva (Free Runners Molfetta), il papà e fra un po’ di nuovo papà, ad aggiudicarsi con merito la prima edizione del Trofeo Principe Boemondo. 1:14:17 il crono di Uva che precede di 16” il mai domo Allul Sakine (Pod. Faggiano), staccato solo nel finale. Terzo posto per un bravissimo Donato Masciale (Bitonto Runners), in 1:15:40, che non risparmia mai neanche una stilla di energia. E’ stanco, si vede, lo sente, ma non si ferma, Sabino Gadaleta (Pedone Riccardi Bisceglie), quarto in 1:16:34; quinto posto per il sempre più forte Nicola Mastrodonato (Assi Trani), alla sua prima mezza conclusa in 1:17:02! Reduce da Berlino, maratona conclusa in 2h39’06, Luca Cannone (Maratoneti Andriesi) è sesto in 1:17:07 a precedere il bravissimo Gianfranco Dellaccio (Montedoro Noci), settimo 1:17:28, e il giovanissimo, 22enne, Pasquale De Chirico (Free Runners Molfetta), ottavo in 1:17:52. Ottima anche la prestazione di Giuseppe Minervini (Free Runners Molfetta), nono in 1:19:43, a precedere il capace Giuseppe Matarrese (Maratoneti Andriesi), che chiude il lotto dei primi dieci uomini in 1:20:50.
85^ assoluta, vince il Trofeo Boemondo femminile l’eccellente Mara Lavarra (Amatori Putignano) in 1:32:15; argento per la tenace Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci) che conclude in 1:35:08 e bronzo per la capace Maria Dibenedetto (Barletta Sportiva) in 1:36:35. Quarto posto per grintosa Erica Delfine (Amatori Putignano), al traguardo in 1:36:49, seguita dalla volitiva Fabiana Sonnante (Taranto Sportiva), quinta in 1:37:13, e dalla caparbia Caterina Pugliese (Alberobello Running), sesta in 1:37:32. Segue il “tostissimo” duo della Barletta Sportiva, Gaetana Dinicastro, settima in 1:38:13, e Anna Maria Peschechera, ottava in 1:38:25. “Solo” nona Carmen Carella (Dynamyk Fitness Palo del Colle) in 1:39:09 sulla solare lettone Grieta Dzergaca (Bitonto Runners), decima in 1:40:27.
E le premiazioni cominciano con il podio maschile, immediatamente seguito da quello femminile, premiati dal presidente Giliberto; per i vincitori un particolare trofeo, uno splendido vaso, oltre al cesto alimentare ed altri premi. A seguire tutti i meritevoli delle varie categorie: cesti, late di olio, tris di vino, a suggellare le loro ottime prestazioni. In più, chiaramente, per i primi di ciascuna categoria, la maglia di campione regionale. Premio speciale ad Antonio Di Giulio, il primo della società di casa. Tante le autorità a premiare, a cominciare da Francesco Ventola, il presidente della provincia BT, per finire agli sponsor della manifestazione. Cerimonia che si svolge nell’alto della cassa armonica, ottima anche a proteggerci quando nel finale comincia a piovere.
Da regolamento sono premiate la prima società per numero di arrivati, la Barletta Sportiva, e la più lontana, la Podistica Carosino, prossima tappa – domenica prossima – di Corripuglia; la rituale foto di gruppo di tutti i soci della società organizzatrice chiude definitivamente la manifestazione.
Vince la propria scommessa la Podistica Canusium: ci tenevano a dimostrare di essere capaci idi organizzare, e bene, una mezza a Canosa e ci sono riusciti. Ai tanti complimenti riportati dai partecipanti sui social network si aggiunge il mio su queste pagine, contento di non aver sbagliato puntando su di loro.
Campioni regionali master di mezza maratona:
SM35: Allul Sakine (Podistica Faggiano) 1:14:33
SM40: Donato Masciale (Bitonto Runners) 1:15:40
SM45: Gianfranco Dellaccio (Montedoro Noci) 1:17:28
SM50: Angelo Campo (Podistica Carosino) 1:22:30
SM55: Ruggero Di Mastrochicco (Montedoro Noci) 1:23:55
SM60: Giuseppe Attolico (Montedoro Noci) 1:29:04
SM65: Antonio Peragine (Pedone Riccardi Bisceglie) 1:31:48
SM70: Giovanni Ronco (Gioia Running) 1:45:44
SM75: Vitantonio Lippolis (Montedoro Noci) 2:08:43
SM80: Giuseppe Mirizzi (Amatori Putignano) 3:03:30
SF35: Erica Teresa Delfine (Amatori Putignano) 1:36:49
SF40: Mara Lavarra (Amatori Putignano) 1:32:15
SF45: Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci) 1:35:08
SF50: Anna Serafina Lattanzio (Atl. Disfida di Barletta) 1:42:25
SF55: Rosa Pisicchio (Atl. Amatori Corato) 1:55:50
SF60: Maria Teresa De Palma (Dopolavoro Ferroviario Bari) 2:24:47