SERVIZIO FOTOGRAFICO - Continua a volare in alto il Giro del Falco a Gravina in Puglia, gara regionale di corsa campestre, organizzata nello splendido Bosco Comunale. Giunta alla 15^ edizione si conferma dura, tecnica e spettacolare nel percorso, accogliente e generosa per il podista, soprattutto nel dopo gara con tanto di “pranzo” finale.
Ad organizzare i validissimi soci della Polisportiva Dorando Pietri, 27 anni di corsa, per anni guidati dal “mitico baffo” Vito Loglisci, che – nominato vicesindaco e assessore allo sport del Comune di Gravina – ha lasciato la presidenza a Tonia Laterza.
Indicazioni sulla provinciale facilitano l’arrivo al Bosco, che, dopo aver percorso qualche stradina tortuosa, bagnata e in salita, appare in tutta la sua “verde” bellezza. Non mancano gli spazi per parcheggiare e presso la struttura del bar-pizzeria si ritirano agevolmente pettorali e pacchi-gara. 5 euro la tassa d’iscrizione, per un premio di partecipazione che contiene uno scaldacollo rosso, oltre a prodotti alimentari.
A disposizione degli atleti i bagni del bar e … il bosco, fa freddo ma non eccessivamente, scopriamo però che la pioggia è qui scesa sino alle 4 del mattino, il percorso sarà ancor più scivoloso e fangoso.
Al microfono Gianni Tucci, atleta locale, che – come da tradizione – nel giorno del “Falco” si trasforma in speaker, con positivi risultati.
Il programma prevede due serie di partenze: la prima alle ore 9,30 con in gara tutti gli uomini, dai giovanissimi sino alla SM55 (219 iscritti) impegnati sul percorso di 6,5 km; a seguire, a 5 minuti dalla prima, la seconda serie con in gara tutte le donne (53 le iscritte), e tutti gli uomini più grandi, dalla SM60 in su (39 gli iscritti), sul percorso più breve di 4 km.
L’arrivo sarà congiunto, poiché tra il quarto e il quinto chilometro i due percorsi si sovrappongono, dando anche un effetto più bello al pubblico nella zona arrivi.
Partenza in orario e sostanzialmente corretta con tutti gli atleti dietro la linea di partenza: lo sparo del giudice libera gli atleti per qualche metro sull’asfalto per intraprendere subito dopo la via del bosco. Si comprende subito che troveremo tante pozzanghere e fango, nelle retrovie si procede con intelligenza all’insegna del non farsi male e del correre in allegria.
Il percorso è fortemente tecnico, non c’è che dire, si alternano continuamente le pendenze, il terreno non è mai spianato, occorre passare da un punto all’altro per cercare la via più asciutta e praticabile, occorre stare attenti anche agli avversari che attuano la stessa tecnica. Tracciato duro, difficile, ma pieno di aria salubre e di profumi del bosco, in lontana lontananza – alzando lo sguardo - riusciamo anche a vedere il mare, ma sono le due salite nella seconda parte del percorso, la seconda definita il “muro” a darci il colpo finale, anche se si reagisce e si dà fondo a tutte le residue energie, arrivando sprintando sul vialetto finale che porta al traguardo. Purtroppo le parole non possono comunicare tutte le intense emozioni vissute in questi 6500 metri, si alternano piacere, sconforto, rassegnazione, ribellione, esaltazione, voglia di mollare e voglia di reagire, che ti portano – ciascuno al proprio passo – a compiere questa piccola impresa.
Ed è tanta la soddisfazione negli occhi degli arrivati, c’è chi promette di tornare, chi benedice di non essersi fatto male, chi ancora è spaventato dall’esperienza, ma l’indomani, son sicuro, apprezzerà!
Bicchieri di the caldo, cornetti e arance tagliate a spicchi permettono di riprendere le forze, e di andarsi a cambiare, vestendo panni più caldi ed asciutti.
Intanto è tempo di celebrare i vincenti, e allora Mino Albanese (Don Milani Mottola) s’impone nella serie più lunga precedendo il 17enne aitante Jacopo Carretta (Aden Exprivia Molfetta), secondo, e il forte Gianfranco Dellaccio (Montedoro Noci), amante di questa tipologia di gare, terzo. Prestigiosa quarta posizione per Vito Perta (Paolotti Martina Franca) sul rientrante Pasquale De Chirico (Free Runners Molfetta), quinto, e su Giampiero Bianco (Dof Amatori Turi), sesto, protagonista di un grande tutto nel fango, tanto da arrivare al traguardo quasi mimetizzato nella vegetazione. Sempre di gran livello le prestazione di Michele Loizzi (Atletica Polignano), valido settimo, sul “fuori regione” Gaetano Gadaleto (At. La Torre Bergamo), ottavo, sull’ “arciere” Nicola Bove (Assi Trani), nono, e sul primo gravinese, Vittorio Braico, anche se tesserato per la Podistica Carosino, decimo. 209 i finisher.
E’ Silvana Iania (Free Runners Molfetta) a vincere la gara delle donne con le ottime Filomena D’Adamo (Bitonto Runners) e Daniela Tarallo (Sport Center Bari), terza, a completare il podio. Da applausi, Marina Rotolo (Athletic Team Palagiano) è quarta sulla raffreddatissima Rosalba Zerbinotti (Asopico Bari), quinta, e sulla tenace Grazia Cisternino (La Pietra Modugno), sesta. Molto brava, è settima Vena Capriglione (Foggia Running) a precedere un trio di stupende atlete, Filomena Viscanti (Happy Runners Altamura), ottava, Laura Tassielli (Atletica Adelfia), nona, e Alessandra Sperti (Assi Trani), decima. 48 le finisher.
Ultima graduatoria da citare, quelli degli uomini più… esperti. Vince Peppino Attolico (Dynamyk Palo del Colle), davanti a Michele Manicone (Alteatletica Altamura), secondo, e al caro Riccardo Spione (Running People Noicattaro), terzo. Quarto è Vito Del Vento (Assi Trani) sull’abile Michele Giammanco (Athletic Team Palagiano), quinto, e sul sempre presente Paolo Laghezza (D. Pietri Pezze Di Greco), sesto. Graziantonio Ninivaggi (Happy Runners Altamura), settimo, è inseguito nell’ordine da Antonio Tarallo (Bari Road Runners), Lorenzo Resta (Podistica Palagiano) e Giuseppe D’Eredità (Gravina Festina lente!), decimo. 35 i finisher.
Ma ecco il momento clou di questa manifestazione, il più atteso, il più sentito, il più… partecipato. E’ pronto da mangiare, si comincia con dei gustosi piatti di pasta e ceci, si prosegue con mozzarelle, per finire con capi di salsiccia cotta alla brace, il tutto condito da vino di pregiata qualità. Ah, dimenticavo, c’è anche il dolce… Per i più affamati la possibilità di ripetere più volte il giro, mentre si attendono le classifiche e gli altoparlanti diffondono musica, tanto che alcuni gruppi si scatenano in balli e girotondi. Son momenti di “puro stare insieme”, è qui che si fortificano i rapporti umani e le amicizie, persino il lato sportivo passa in secondo piano.
Ma è il momento delle premiazioni, sono giunti anche il presidente del Coni Puglia, Elio Sannicandro, e il presidente della Fidal Puglia, Angelo Giliberto, a dar ancor più prestigio alla manifestazione. Si parte dalle donne, la vincitrice, Silvana Iania, riceve un ricco cesto pieno di frutta oltre alla riproduzione in terracotta della Cola Cola, l’uccello simbolo di Gravina in Puglia. Cola Cola in terracotta, di varia grandezza, premiano anche le prime tre di ciascuna categoria; le vincitrici delle categorie più anziane (dalla 60 in poi), ricevono anche un ricco cesto alimentare, con conseguente risentimento delle prime delle categorie più giovani. Stesso copione per gli uomini, ricco cesto di prodotti caseari per il vincitore, Mino Albanese (ma niente uccello in terracotta), e Cola Cola, sempre di varia grandezza, per i primi tre di ciascuna categoria; anche qui i primi delle categorie più grandi di età (65 in poi) ricevono un cesto di prodotti alimentari, provocando diversi mugugni dei primi delle categorie più giovani…
Ultimo atto la premiazione delle prime tre società per numero di arrivati: vince l’Happy Runners Altamura su Gravina festina lente, seconda, e su La Pietra Modugno, tutte premiate con ricco cesto di prodotti alimentari.
E’ il momento dei saluti, Gianni Tucci rimanda tutti al prossimo volo, pardon, Giro del Falco!
Alt, ultima sorpresa, la festa per il compleanno di Rosa Cannone, storica socia della Dorando Pietri, con tanto di torta e… una candelina da spegnere!
Allora, auguri a Rosa, congratulazioni all’intera Pietri Gravina e arrivederci all’anno prossimo!