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Barletta Cargrafick Half Marathon 2015SERVIZIO FOTOGRAFICO - Si conferma positivamente la Cargrafick Half Marathon di Barletta, migliorandosi in questa seconda edizione. Gran bella idea quella di Vincenzo Cascella, organizzatore e presidente della Barletta Sportiva, quella di inserire una mezza maratona in questo periodo in Puglia, graditissima anche in preparazione delle grandi maratone primaverili, Roma in testa, senza dover girare per la Penisola. 1609 gli iscritti con un deciso aumento alla prima edizione, 1443 i finisher, 113 in più rispetto a un anno fa.

Per il definitivo salto di qualità, oltre a piccoli particolari organizzativi da sistemare e che affronteremo sviluppando la cronaca, diventa basilare la certificazione del percorso: per un gara nazionale e così popolata, non è piacevole leggere sull’approvazione della Federazione che la: “manifestazione è certificata di categoria Bve (non valida per il conseguimento di record ed inserimento nelle graduatorie nazionali). Ed è apparso a tutti, come l’anno scorso, che il percorso fosse leggermente più corto, diciamo un trecento metri in meno rispetto alla canonica distanza dei 21097 metri previsti: mi spiace deludere così chi domenica si è illuso di aver realizzato il proprio personal best!

Ottima la conferma della struttura dello stadio Puttilli come quartiere logistico, che permette ampi spazi di parcheggio, evita gli isterismi del centro cittadino, oltre ad offrire la bellezza di un impianto sportivo, sulla cui pista nel 1980 Pietro Mennea stabilì la miglior prestazione mondiale dei 200 metri a livello del mare. Ed oggi quella pista porta il nome della “Freccia del Sud”…

A proposito del parcheggio c’è da evidenziare che diversi podisti hanno parcheggiato l’auto nella struttura a pagamento spaventati dai tanti cartelli che minacciavano la rimozione del mezzo nelle zone più vicine lo stadio: a fine gara si è scoperto che si trattava di cartelli fittizi, forse sistemati proprio da chi aveva interesse a far pagare il parcheggio, e che l’organizzazione era ignara del tutto. Sarà utile tenerne conto per le prossime edizioni.

La consegna pettorali, chip e pacchi gara avviene all’interno del recinto dello Stadio: qualche addetto in più e magari più scaltro in questo compito non dispiacerà per gli anni a venire, evitando un po’ di ressa che si è creata avvicinandosi l’orario di partenza. Da sottolineare comunque la gentilezza e la disponibilità di tutti gli operatori, sia alla consegna pettorali che a quella pacchi gara. 12 euro il costo dell’iscrizione alla mezza con maglia tecnica e pacco gara alimentare contenuto in una sacca di tessuto; piacevole il trovare stampato sul pettorale il proprio nome, non male la maglia che riporta 19”72, un tempo incancellabile! Rispetto alla prima edizione non c’è più la 10 km e francamente lo ritengo un gran vantaggio sia gli organizzatori che per i corridori, per una migliore della gara e degli spazi.

A disposizione degli atleti i bagni della struttura; giornata dalla temperatura non eccessivamente fredda, inizialmente intorno agli 8° e sempre più baciata da un piacevole sole, l’ideale insomma per correre bene.

A presentare la calda ed invitante voce di Paolo Liuzzi, la sua presenza dà sempre quel qualcosa in più, con il suo interagire con gli organizzatori, con i giudici, con i fotografi, ad immedesimarsi con i podisti, sempre pronto alla citazione, a quella parolina d’incitamento tanto utile e gradita.

Intanto i podisti si sono approntati per correre, si controlla il pettorale, il chip alla scarpa, c’è chi indossa il solo completino, chi è totalmente coperto, chi copre la sola parte alta, lasciando le gambe scoperte con il pantaloncino. Le operazioni di riscaldamento si svolgono tra pista e asfalto, nello stadio intanto la banda in costumi tipici che rievocano la “Disfida” carica gli atleti e allieta gli spettatori. Lo start è previsto per le ore 9.00, la tensione sale, gli atleti sono ordinatamente schierati dietro il tappeto chip, si parte come l’anno scorso sul rettilineo opposto alla tribuna centrale. Nelle prime fila anche oggi atleti dal passo lento, l’onestà,la saggezza e la consapevolezza dei propri limiti non fa parte di questo mondo.

I fotografi sono pronti a scattare, tra loro mia moglie, con lei la sua devastante influenza che la tormenta da tre giorni, è qui solo per permettermi di correre, un grazie sentito e non (penso!) solo da me!

Si aspetta lo sparo del giudice, il minuto di raccoglimento dedicato a Manrico Gammarrota, poi un colpo di cannone che dà il via, finalmente si parte, tre quarti di giro di pista, prima di arrivare all’odiosa e pericolosa strettoia dell’uscita della stadio, siamo fuori, buona “ventuno” a tutti!

Come nella prima edizione, le strade sono ottimamente chiuse al traffico, presidiate da addetti e con la presenza dei cartelli che indicano lo scorrere dei chilometri. Primi chilometri più periferici, vediamo anche una Barletta quasi sempre trascurata; la gente, che già un anno fa ci aveva trattato con rispetto, educazione e qualche applauso, sembra oggi ancor più interessata alla gara, al passaggio dei podisti. Qualcuno saluta anche dai balconi, veder le donne affaccendate nei servizi domestico mi riporta, non so perché, alla memoria mia madre ed è un piacevole brivido.

Circa al 6° km siamo – di nuovo - nei pressi dello stadio: diversi fotografi al passaggio, chiedo a mia moglie come stia, mi fa segno di proseguire, in caso contrario mi sarei fermato. Accanto a me il caro Vito Lillo, in preparazione per la maratona di Roma, straremo insieme fino all’11° km quando i diversi allenamenti si faranno evidenti e gli chiederò di lasciarmi al mio passo più tranquillo.

Intanto si prosegue nel sottovia, discesa e risalita, il percorso ci porta sul mare, la svolta a destra e siamo sulla litoranea di Levante. Comincia l’incontro tra i più veloci, che già tornano, e i meno aitanti che ancora scendono. Ci si incontra, se fiato e forze lo permettono ci si saluta, intanto i chilometri scorrono. Il giro di boa, poco distante il 10 km ed ecco il secondo ristoro, sempre con bottigliette d’acqua, un sorso e via, “quanta acqua sprecata” commenta il buon Vito Lillo. Intanto, abbiamo anche superato il primo controllo chip, il bip suona ed è un buon segno, quasi mi fa sentire vivo.

Litoranea di ponente, come detto, Vito mi lascia e va avanti, la mia scorta di chilometri è già finita, comincia a comandare la mente, i muscoli delle gambe diventano solo “incazzati” esecutori. Mi aiutano i gel che avevo nascosto nella fascia frontale, a mo’ di corna, come aveva commentato qualcuno in partenza. Si prosegue, i più veloci hanno già svoltato, ma con gli intermedi riprende l’incontro, incito soprattutto le donne, è un tributo meritato. Altro giro di boa, altro rilevamento chip (un saluto agli addetti!) e proseguiamo, la stanchezza comincia a farsi sentire, gli amici mi distraggono rivolgendomi la parola e mi pesa meno. La svolta a destra e siamo di nuovo nel cuore di Barletta, delle piccole salite, il tratto panoramico che ci permette di vedere il mare in lontananza, il Castello, l’attraversamento del centro antico, l’antica pavimentazione, frequenti cambi di pendenza, la Cattedrale, la statua di Eraclio (in restaurazione), comincia a sentirsi profumo di arrivo e cerco, tra tanti suoni, di sentire la voce di Paolo Liuzzi. Ma è ancora presto, si odono gli applausi del pubblico, la gente capisce la nostra stanchezza e ci incita, il 19° km, di nuovo il sottovia (quest’anno chiuso al traffico), il 20 km, comincio a trovare chi ha già finito, gli incitamenti sono continui e piacevoli, avessi la forza mi commuoverei, ma stringo i pugni per spremere le residue energie, il cancello dello stadio, vi entro, il 21° km segnato, sprinto con tutte le forze per dar significato agli ultimi metri, è fatta!

Ricevo la medaglia, davvero bella e originale, dedico mentalmente la mia umile prestazione a mia moglie, restituisco il chip e via verso il ristoro finale.

Ristoro che distribuisce acqua, the (sarebbe stato meglio darlo caldo!), e mele; poco distante si possono gustare piatti di gnocchi al pesto. Due punti di distribuzione avrebbero evitato la lunga coda, per le future edizioni sarebbe meglio operare così…

Il tempo di cambiarmi e sono di nuovo all’opera, mia moglie mi lascia la macchina e scatto foto a chi arriva, almeno fin quando non cominciano le premiazioni…

Ma passiamo intanto a raccontare chi ha vinto. Per il secondo anno consecutivo vince il nazionale italiano di maratona, nonché idolo locale, il simpaticissimo Mimmo Ricatti (Aeronautica Militare) in 1:07:20 (primato della manifestazione), davanti al capitano della Dynamyk di Palo del Colle, Francesco Minerva, secondo in 1:07:38, e all’ultramaratoneta Alberico Di Cecco (Vini Fantini Pescara), terzo in 1:10.22, per un podio di gran valore. Bravissimo, è quarto Felice Dell’Aquila (Podistica Valtenna) in 1:11:59 sul capacissimo Giuseppe Moliterni (Gravina Festina lente!), quinto in 1:12:06, e sul radioso Michele Uva (Free Runners Molfetta), sesto in 1:12:11. Grintoso come sempre è settimo Allul Sakine (Podistica Taras) in 1:12:14, sull’esperto Angelo Pazienza (Bitonto Runners), ottavo in 1:12:17, e sul caro salentino Cristian Bergamo (Atl. Carovigno), nono in 1:12:18. Decimo il coriaceo Donato Masciale (Bitonto Runners) in 1:12:23, davanti al forte Giuseppe Dedonato (Atl. Sprint Barletta), undicesimo in 1:13:24, all’intramontabile Gianfranco Dellaccio (Montedoro Noci), dodicesimo in 1:13:50, e al piacevole ritorno tra i primi di Tommaso Parisi (Barletta Sportiva), tredicesimo in 1:13.58.

Basta con gli uomini, passiamo alle donne e celebriamo il trionfo dell’atleta di casa, Maria Di Benedetto (Barletta Sportiva) che va a vincere, scatenando la festosa gioia del pubblico, in 1:30:02 (record della manifestazione) sulla attivissima Silvana Iania (Free Runners Molfetta), seconda in 1:31:05, e sulla indomita Alessandra De Luca (Atletica Latiano), terza in 1:32:03. Davvero brava è quarta Maria Carmela Landriscina (Trani Marathon) in 1:32:20 sulla forte Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci), quinta in 1:32:47 e sull’ottima coppia della Atletica Disfida di Barletta, Gaetana Dinicastro e Raffaella Filannino, rispettivamente sesta e settima in 1:33:37 e 1:35:03. Vigorosa è ottava Barbara Caporusso (Manzari Casamassima) in 1:35:59 sulla rientrante Cristina Mastrorosa (Fiamma Olimpia Palo), nona in 1:36:09, e sulla determinata Anna Maria Peschechera (Barletta Sportiva), anche quest’anno decima, in 1:36:16.

Ribadisco 1443 i finisher, 1295 uomini e 148 donne, con gli arrivi chiusi da Vincenzo Mirizzi (Amatori Putignano) in 3:03:26 e dedica la prestazione all’amico con il quale chiuse l’anno scorso questa gara, Angerlo di Terlizzi (Barletta Sportiva), che oramai corre su percorsi più celesti…

Come l’anno scorso, le premiazioni cominciano quando gli arrivi non sono ancora terminati e, svolgendosi, appena dentro il campo di calcio, vedono accalcarsi gli spettatori sulla pista, creando problemi a chi arriva e ai giudici; per fortuna ne mancano oramai pochi e si riesce a gestire la situazione. Alla presenza di Carmela Peschechera, presidente del Consiglio Comunale di Barletta, Domenico Pontrandolfo, Presidente Nazionale EIPASS, e, soprattutto di tutti gli sponsor (ricordo Carlo Fuccilli e Michele Bruno), comincia la cerimonia. Si parte dal podio maschile, si prosegue con quello femminile e spazio ai primi cinque di ciascuna categoria femminile. Trofei, targhe, borsoni e zainetti (pieni di prodotti alimentari), bottiglie di vino compensano le grandi prestazioni fornite dai meritevoli. E’ il turno delle società: al maschile vince l’AMA Andria su, nell’ordine, Atletica Disfida di Barletta, Tommaso Assi Trani, Bisceglie Running e Free Runners Molfetta; al femminile è prima l’Andria Runs su, nell’ordine, Margherita di Savoia Runners e Podistica Lucera.

Le ultime foto, il saluto di Paolo Liuzzi, l’invito per la terza edizione, chiaramente fra un anno.

Ottima manifestazione davvero, organizzata in maniera esemplare da Cascella e soci. Idee, coraggio e bravura non mancano a questo gruppo. Piccoli particolari e la mezza di Barletta potrà crescere ulteriormente e divenire la prima half marathon del sud, sia in termini di quantità che di qualità.