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Putignano Marcialonga di San Giuseppe 2015SERVIZIO FOTOGRAFICO - La classica per antonomasia del podismo amatoriale pugliese è andata in scena domenica scorsa a Putignano, la Marcialonga di San Giuseppe. Trentaseiesima edizione, una tradizione che continua nel tempo e continuerà a lungo, almeno a giudicare dal forte gradimento dei runner, come testimoniato dall’alto numero di iscritti: 1802 iscritti Fidal più un migliaio di partecipanti alla non competitiva, nonostante la concomitanza della mezza di Lecce, dei campionati italiani assoluti di cross a Fiuggi e la Sei Ore corsa poche ore prima… a Putignano.

Da quattro anni, infatti, si disputa il sabato precedente la Marcialonga, la Sei Ore: personalmente consiglierei di “allontanare” le due manifestazioni, non è facile organizzare e gestire due eventi di questa portata in maniera così ravvicinata. Gli addetti, i soci dell’Amatori – la società organizzatrice - la domenica mattina sono già stanchi e stressati e qualcosina, pur mantenendo i soliti elevati standard organizzativi, la Marcialonga perde.

Pur avendo già raggiunto il record di 241 iscritti, vedrei bene la Sei ore a maggio-giugno, quando a Putignano la temperatura è ancora fresca e si può godere della luce solare per l’intera manifestazione, con la possibilità di accrescere ulteriormente il numero dei partecipanti.

La Marcialonga non si può chiaramente spostare, da sempre si svolge la domenica più vicina alla celebrazione di San Giuseppe, alla festa del Papa, è una consuetudine che si ripete, anzi, per anni, ha rappresentato la prima gara su strada della stagione dopo il periodo delle campestri.

Gara nazionale, vede la tassa di iscrizione portarsi a sette euro per un pacco gara alimentare con l’aggiunta di un paio di calzini tecnici. Nonostante gli alti numeri, le operazioni di ritiro pettorali-chip-premio si svolgono con sufficiente celerità; a disposizione degli atleti più di una struttura fissa di bagni, oltre a diversi bagni chimici, usati anche nella suddetta Sei Ore.

Speaker della manifestazione è il buon Paolo Liuzzi, anch’egli reduce dalla Sei Ore, ma forse il più sveglio di tutti, sempre pronto a commentare, anche con sagaci battute, ogni aspetto, ogni episodio, verificatosi.

Giornata climaticamente favorevole, non piove, non fa freddo eccessivamente, appare anche un tiepido sole, solo il venticello che spira potrebbe creare qualche problema sul percorso.

Gran lavoro anche degli addetti Fidal, che affinano sempre più il loro sistema di rilevazione elettronico, quello dei chip insomma, con tanto di odierno rilevamento intermedio.

Impegnata mia moglie all’Avon Running a Bari, sono oggi “costretto” a non partecipare, sono comunque nel ventre del riscaldamento dei podisti con la mia reflex pronto a scattare i momenti più particolari. Diviene un piacevole assedio tra richieste di foto e di chiarimenti sulla mia mancata partecipazione, personalmente mi godo quello che secondo me è il momento più bello di queste manifestazioni, il cosiddetto riscaldamento pre-gara, dove ancora si è tutti amici, i volti non sono ancora tirati, c’è spazio per saluti, abbracci, foto, dove l’umanità si fonde con il gesto atletico e i colori delle varie divise creano uno splendido effetto cromatico.

Ma la chiamata dello speaker di schierarsi dietro la linea di partenza, già modifica l’espressione rilassata dei più, si comincia a pensare al tempo, alla prestazione, alla gara e che gara sia allora, sempre nel pieno rispetto delle regole.

Rispettato perfettamente il punto di partenza, in perfetto orario, le 9.30, è data la partenza.

Rapidissimi i primi, l’andatura rallenta progressivamente man mano che l’onda umana diminuisce, gli ultimi rappresentano la parte più pura del movimento amatoriale, di chi corre per star bene.

Pochi minuti ed è dato il via alla non competitiva, altra marea di gente, anche se qui si passeggia, si continua a ridere e, allora, buon divertimento!

Frattanto la gara competitiva ha esaurito il giretto iniziale che riporta, dopo circa tre chilometri, gli atleti sul punto di partenza: domina Michele Uva, seguono, nell’ordine Sakine Allul, Mimmo Tedone, Angelo Baldini, Sabino Gadaleta, appaiati Gianpiero Bianco e Nicola Mastrodonato, ancora il trio Trentadue, Miglietti, Marchitiello. Soffrono da spettatori Gianni Miola, infortunato, e Mino Albanese, giunto in leggero ritardo, sarebbe stato bello vederli in gara.

Tra le donne è monologo di Silvana Iania, il nome della vincitrice sembra essere già scritto.

Il percorso prosegue portando gli atleti lungo la pista ciclabile in una sorta di andirivieni, poi la svolta a destra, il giro nel paese, la salita che conduce al lungo rettilineo di arrivo e via allo sprint finale che porta al traguardo. Tutti gli interpellati mi diranno di non aver avuto problemi sul percorso, chiuso al traffico, con ristoro con bottigliette d’acqua e il rilevamento intermedio chip che ha creato qualche problema a chi non segue perfettamente il tracciato, effettua piccoli tagli, sale sui marciapiedi ed è quasi tornato indietro di qualche metro per udire il bip del passaggio sul tappeto.

E’ Michele Uva (Free Runners Molfetta), il quasi nuovamente papà, a chiudere per primo i 10800 metri del tracciato in 36:10; secondo posto per Sabino Gadaleta (Pedone Riccardi Bisceglie) in 36:50, autore di una gara tattica e apparsomi meno contratto rispetto alle ultime uscite, davanti al compagno di squadra, l’aitante Giovanni Marchitiello, bronzo in 36:57. Ottima prestazione per Mimmo Tedone (Dynamyk Palo del Colle), quarto in 37:11, davanti al compagno di squadra, l’assessore Vincenzo Trentadue, quinto in 37:19. Qualche problema per Allul Sakine (Taras taranto), sesto in 37:28, a precedere di soli due secondi Pietro Perrone (Top Runners Laterza) e Giampiero Bianco (Dof Amatori Turi), rispettivamente settimo e ottavo. Coriaceo, chiude in nona posizione, Nicola Mastrodonato (Assi Trani) in 37:34, con Nicola Tucci (Top Runners Laterza) a completare la lista dei primi dieci uomini in 37:39.

Silvana Iania (Fre Runners Molfetta), umile e... forte, vince la gara femminile in 44:58 a precedere una rimontante e capacissima Maria Teresa Landriscina (Trani Marathon), seconda in 45:13; terzo posto per la star locale, l’acclamatissima Mara Lavarra (Amatori Putignano), che conclude in 45:32. Tenace come sempre, è quarta Maria Di Benedetto (Barletta Sportiva) in 46:32 sull’abile Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci), quinta in 46:41, e sulla freccia di Palagiano, Marina Rotolo (Athletic Team), sesta in 47:44. Sempre più forte, è settima Roberta Coronese (Marathon Massafra) in 47:49, incalzata dalla capacissima Ornella Donghia (Nadir on the road Putignano), ottava in 48:00. Onori delle cronache anche per Barbara Caporusso (Manzari Casamassima), nona in 48:07, e per Emoke Csilla Pommer (Free Runners Molfetta), decima in 48:19.

1664 i finisher, a chiudere lo spettacolare arrivo mano nella mano di Marisa Ciquera, la “presidentissima” della Correre è salute di Mottola, e del ragazzino di quasi 89 anni, Gennarino Chimenti (Dynamyk Palo del Colle) in 1:34:46.

Citazione speciale per Domenico Caporusso (La Pietra Modugno), che combatte una seria battaglia, molto più dura di una gara podistica, e per Antonio Zaccheo, come tecnico, dato che i due vincitori, Uva e Iania sono entrambi appartenenti al suo “gruppo” di atleti.

Mentre le premiazione della Sei Ore chiudono definitivamente l’ultramaratona, le classifiche relative alla Marcialonga sono man mano affisse nei pressi del punto odi arrivo. Smaniano gli atleti, desiderosi di far ritorno a casa, mentre il cielo comincia a minacciar pioggia e anche la temperatura sembra abbassarsi.

Ed ecco finalmente cominciare la cerimonia: premiati i primi cinque di ogni categoria fino alla 65 maschile e i primi tre delle restanti; le prime cinque delle categorie femminili fino alla 50, le prime tre delle restanti. Trofeo e busta contenente più confezioni di tarallini (offerti da uno sponsor locale) premiano i meritevoli, qualche problema nella compilazione di alcune graduatorie di categoria rallentano l’andamento della cerimonia.

Comunque, anche grazie alla bravura di Paolo Liuzzi, abile a riempire gli spazi vuoti, e alla pazienza dei sempre meno presenti, si arriva al termine con la premiazione delle prime cinque società maschili (nell’ordine Amatori Putignano, Montedoro Noci, Nadir Putignano, Assi Trani e Gioia Running) e delle prime cinque società femminili (Podistica Taras, Montedoro Noci, Atletica Castellana, Nadir Putignano e Amatori Putignano), su conclude la manifestazione.

E così, mentre il carro vincitore della Sfilata 2015 lascia la piazza dopo averci fatto compagnia per tutta la mattinata, a nostra volta possiamo salutare Putignano. La terza tappa di Corripuglia è fissata per il 29 marzo a Noci; domenica prossima, per chi non va alla Maratona di Roma, la mezza di Canosa di Puglia o la 1^ tappa del Trofeo Due Mari, a Surbo, nel leccese.