
Festività delle Palme in corso e la cittadina è da subito sveglia con la gente che di buon ora riempie chiese e porta in mano il ramoscello d’ulivo per la benedizione: quanto mai utile la zona parcheggio predisposta dall’organizzazione con tanto di bagni chimici, collocati peraltro anche in zona ritiro pettorali.
L’intera piazza Garibaldi, il centro di Noci, è a disposizione degli atleti con sollecita consegna di buste contenenti pettorali e chip, e conseguente ritiro del pacco gara (costo di iscrizione pari a 6 euro) che regala il tradizionale, ma più grande del solito, uovo di buon cioccolato prodotto da un’azienda locale, altri prodotti alimentari e campioncini di creme di bellezza.
Indaffaratissimi gli atleti del sodalizio organizzatore nel predisporre l’ampio palco per la cerimonia di premiazione, nel sistemare gli ultimi dettagli e a cercare di accogliere nel migliore dei modi tutti gli “ospiti”.
Giornata dal clima variabile, inizialmente con cielo terso, poi via via nuvoloso, ma sempre freddina, contrariamente a quanto ci si aspettasse, complice forse anche lo sfasamento dell’orario e delle abitudini causa ora legale scattata durante la notte.
Un brulicare di divise di vari colori si è oramai impadronita della Piazza, con gli atleti occupati nelle faccende pre-gara e nei saluti, negli sfottò con gli amici di sempre, con i rivali di sempre, in quella sorta di piacevole ritrovarsi domenica dopo domenica.
Qualche minuto e la piazza è vuota, gli atleti sono ad indossare le divise sociali e ben presto torneranno ad occupare strade e stradine, impegnati nelle classiche operazioni di riscaldamento.
Il punto di partenza è fissato in Via Principe Umberto, gli atleti termineranno sullo stesso punto, arrivando in senso inverso. Montata l’apparecchiatura Fidal per il rilievo del passaggio (il cosiddetto chip), l’arco gonfiabile sovrasta il tutto, mentre la sede stradale è ottimamente transennata.
La calda voce di paolo Liuzzi, lo speaker della manifestazione, ci invita di minuto in munito a schierarci dopo la linea di partenza, il serpentone si allunga, i più veloci ottengono il permesso di passare davanti ed è tutto pronto. Qualche invito ad indietreggiare per partite dietro il tappeto chip, chiaramente rimasto inascoltato, qualche forzatura e finalmente si è tutti pronti e in ordine.
La sparo del Giudice e via, non appena spariscono le transenne gli atleti invadono marciapiedi, si producono in ogni forma di (brevissimo) taglio, spaventando gli spettatori; è un’onda anomala che travolge tutto e tutti, ma nello stesso tempo trasmette tanta gioia e passione.
Il percorso si sviluppa diversamente dalle scorse edizioni, qualcuno lo definisce al contrario, con inizio cittadino, attraversamento della zona industriale, il cimitero, e graduale rientro in centro: detto così è facilissimo, ma le gambe dei protagonisti, dal primo all’ultimo, sono messe a dura prova dai continui saliscendi, dalle continue variazioni di pendenza, che ne fanno un tracciato difficile, tecnico ed allenante, ma anche tanto affascinante.
Peccato che proprio relative al percorso siano le uniche mancanze delle manifestazione: chiuso il traffico all’ultimo istante in prossimità del secondo chilometro, con tanto di “Ape” guidata da due anziani agricoltori ferma pericolosamente sulla sede stradale, il peggio si verifica intorno al settimo chilometro, quando gli inseguitori dei primissimi, in un incrocio non presenziato, sbagliano strada e avanzano per un 150 metri: ravvedutisi dell’errore, quando tornano indietro, sono oramai inseguitori di chi li seguiva con chiare ripercussioni sulle classifiche finali, soprattutto nelle categorie dei “più giovani e forti”.
Gara maschile dominata sin dal primo metro dalla rivelazione dell’atletica pugliese e italiana, il giovanissimo Nfamara Njie, atleta nato in Gambia ma naturalizzato italiano, tesserato per la Tre Casali San Cesario del presidente Gigi Renis ed allenato dal nazionale italiano Gianmarco Buttazzo. Nfamara si è rivelato al grande pubblico quest’anno con le vittorie nella categoria Allievi prima al Campaccio e successivamente ai Campionati Italiani di Fiuggi, dai quali è tornato con una scintillante medaglia d’oro. E non è difficile aspettarsi ulteriori miglioramenti, ne sentiremo scuramente parlare, ne avremo di soddisfazioni da questo ragazzo semplice, umile e volitivo! Il solo che è riuscito a contrastarlo è stato Alessandro Marangi, peccato che per un disguido non fosse iscritto e ha corso senza pettorale. Stessa situazione anche al femminile, con la leggiadra olimpionica marocchina, ma oramai tanto italiana, Soumiya Labani (Alteratletica Locorotondo), che ha dominato incontrastata la gara femminile.
E allora passiamo alle classifiche: vince il 16enne Nfamara Njie in 32:03 davanti all’ottima coppia della Bio Ambra New Age, Rodolfo Guastamacchia, secondo in 32:05, e Luigi Zullo, terzo in 32:15. Intramontabile, è quarto Rino Bonvino (Biancoverde Giovinazzo) in 32:49 che precede il deciso Daniele Miccoli (Atletica Carovigno), quinto in 32:52, e il forte Yassine Nazih (Scotellaro Matera), sesto in 33:04, forse partito un po’ troppo forte fino a soffrire nel finale. Settimo posto per il bravo Rosario Livatino (Bitonto Runners) in 34:02, davanti al combattivo Michele Uva (Free Runners Molfetta), ottavo in 34:05, e al mister-atleta Felice dell’Aquila (Podistica Valtenna), nono in 34:08. Vincenzo Trentadue, esponente di punta dalla Dynamyk Palo del Colle, è decimo in 34:11, stesso tempo assegnato a Mimmo Tedone, altro Dynamyk, undicesimo.
Soumiya Labani, 34^ assoluta, è la prima donna in 36:08; posto d’onore per la dottoressa Francesca Labianca (Atletica Carovigno) che chiude in 38:58, precedendo la sempre forte Rosa Luchena (G.S. Matera), terza in 39:29. Positivo quarto posto, nonostante un tracciato a lei poco congeniale, per Luana Boellis (Atletica Carovigno) che chiude in 39:58 sulla mai doma Silvana Iania (Free Runners Molfetta), quinta in 41:00, e sulla combattiva Spyridolua Souma (Cosenza K42), sesta in 41:33. La costante Mara Lavarra (Amatori Putignano) è settima in 41:37 a precedere una “rallentata” Emma Delfine (Nadir on the road Putignano), ottava in 42:07, la capace Maria Iusco (Atletica Carovigno), nona in 42:30, e l’instancabile Maria Carmela Landriscina (Trani Marathon), decima in 42:41.
1787 i finisher, con corteo chiuso da Maria Latartara (Polisport Ciclo Club Fasano), al rientro dopo una lunga assenza, in 1:23:25, e classe di ferro 1926, Gennarino Chimenti (Dynamyk Palo del Colle), al traguardo in 1:26:15.
Tutti gli arrivati ritirano un sacchetto ristoro, distribuito con ordine e sollecitudine, da due punti distinti.
Prima di proseguire ho l’obbligo di evidenziare anche il lato umano e sociale della SpaccaNoci che, come ogni anno, ha dato vita alla gara di un chilometro riservata ai bambini e ai disabili accompagnati dai volontari UNITALSI, con circa 300 partecipanti; in più lo stand dedicato alla situazione di Michela Cimmarusti, giovane donna affetta dalla Sensibilità Chimica Multipla, una rara malattia che le impedisce qualsiasi contatto con il mondo esterno contaminato, bisognosa di cure in Inghilterra e pertanto di fondi.
Citazione speciale odierna per Sabino Gadaleta che, nonostante un grosso problema all’occhio ha gareggiato con la consueta bravura e signorilità; per Tommaso Parisi, per la sua sportività; per Pasquale Mastrapasqua, che ritornerà a maggio causa impegni lavorativi; per la biondissima Anna Moliterni, giunta stremata, ma soddisfatta al traguardo.
Piuttosto prolissa la cerimonia di premiazione: al concreto ed addentrato speaker Paolo Liuzzi, si sono aggiunti sul palco l’intrattenitore Mauro Pulpito e il comico Tommy Terrafino, che hanno rallentato, con le loro continue battute, le operazioni tecniche. Infatti, dopo il giusto spazio dedicato alle iniziative benefiche sopradescritte, alla presenza del locale sindaco Domenico Liuzzi, del presidente della Fidal Puglia Angelo Giliberto, e del presidente della Coldiretti Puglia, Giovanni Cantele, dopo i due vincitori, che hanno ottenuto un mega uovo di cioccolato del peso di 12 chili, tris di vini, arance e creme di bellezza, è stato il turno delle varie categorie, con i premiati soddisfatti per aver ottenuto l’uovo di cioccolato, di diverso peso secondo la posizione, le arance e il vino, ma desiderosi di rientrare a casa il prima possibile, in una giornata dedicata alla tradizione religiosa, al pranzo e alla famiglia… che borbotta.
E così le premiazioni di società si sono svolte tra pochi intimi: per numero complessivo di arrivati, al maschile, si è imposta l’Amatori Putignano su Montedoro Noci, Nadir on the road Putignano, Tommaso Assi Trani e Gioia Running (pari punti con Happy Runners Altamura); al femminile, successo per la società organizzatrice, la Montedoro Noci su Atletica Castellana e Podistica Taras. Premio speciale per l’ottimo gruppo della Cosenza K42 che ci onorato della sua valida e festosa presenza.
La foto di gruppo ha chiuso definitivamente la 18^ SpaccaNoci, una manifestazione che, raggiunta la maggior età, è davvero cresciuta tanto negli anni. Per le future edizioni, a mio modesto parere, basterà una maggior attenzione a qualche punto nevralgico del percorso e lasciar lavorare l’ottimo Paolo Liuzzi, che a mio modesto avviso, si esprime meglio in solitudine e… “basta e avanza”.
Con l’ottima Noci, anche il Corripuglia lascia il posto alle Festività Pasquali, si ritorna il 12 aprile a Faggiano, in provincia di Taranto, per la quarta prova. Auguri a tutti!