
SERVIZIO FOTOGRAFICO-
Dopo la settimana di riposo per le festività Pasquali, il campionato Corripuglia riparte da Faggiano, con la quarta tappa dell’edizione 2015, in occasione della 16^ Strafaggiano.
Notevolmente ridotta numericamente, la Podistica Faggiano dimostra di non subire le mancanze dando luogo alla solita, oramai collaudata, manifestazione che da anni porta oltre un migliaio di podisti da queste parti. E, anche quest’anno, nonostante le tantissime concomitanze in regione e nell’intera penisola, 1175 sono stati gli iscritti, per 1045 finisher.
Organizzazione davvero eccellente, curato ogni minimo particolare, non ho udito alcun lamento da parte dei partecipanti. Il podista è stato ospitato sin dall’arrivo in paese, anzi prima, giacché un addetto, fermo all’incrocio sulla provinciale, indirizzava le auto al vasto parcheggio predisposto appositamente. Parcheggio, come l’altro più cittadino, sorvegliati da addetti, una piacevole sicurezza per chi corre.
Il ritiro pettorali e chip si è svolto celermente presso due gazebo sistemati in Piazza Aldo Moro, il quartier generale della manifestazione. 5 euro il costo dell’iscrizione, senza pacco gara: il pacco gara è però un po’ come il festival di Sanremo, se c’è si critica, se manca lo si vuole… Per fortuna, al termine della corsa, alla riconsegna del chip, la busta ristoro è valsa quasi il pacco gara di altre manifestazioni, spegnendo anche questa piccola insoddisfazione.
Ampio il palco per le premiazioni finali, sopra vi lavorano alacremente Peppino Esposito, lo storico presidente onorario, e Antonio Marinò, oramai il cuore pulsante di questa società, sistemano i poster della manifestazione dove spicca il viso sorridente di Francesco Pignatelli, atleta troppo presto sottratto alla vita e alla corsa, al quale è dedicato l’odierno Memorial.
In zona distribuzione pettorali dirige le operazioni il presidente Carmelo Caruso, uomo di legge e di sport; spicca la presenza di Ciccio Palummieri, l’icona del vero amatore.
A disposizione degli atleti la serie di bagni chimici in zona partenza-arrivo; non mancano gli spazi verdi, nascosti, per gli amanti della natura.
Innalzato l’arco gonfiabile, gli addetti Fidal provvedono a sistemare le apparecchiature per il rilievo del passaggio tramite chip e, ultima novità, lo schermo dove è possibile rilevare, post gara, in tempo reale la propria posizione e il tempo impiegato.
Nel silenzio di Faggiano spicca, intanto, la voce intrigante di Michele Cuoco, lo speaker odierno, che racconta, spiega, intervista, coinvolgendo il pubblico presente.
E’ il momento di cambiarsi e cominciare a riscaldare i muscoli, la temperatura no, oggi va benissimo, c’è anche il sole a far splendere ogni cosa tutt’intorno. E, infatti, si torna alla canotta, quasi per tutti sparisce la magliettina della “salute”.
Vari tipi di riscaldamento, dagli allunghi… al dialogo con gli amici, il tempo passa e i giudici invitano gli atleti a schierarsi dietro il tappeto chip. Grande spiegamento di Giudici, ai locali si è aggiunto un gruppo della sezione di Bari e tutto lascia presagire che non ci saranno intoppi.
Qualche difficoltà nel radunare tutti i partecipanti sparsi per vie e viuzze negli ultimi sprint o esercizi di allungamento, finalmente si riesce a mandare gli atleti sono tutti dietro la linea di partenza, in perfetto orario c’è lo sparo del Giudice Capo e… si corre.
Duecento metri e si svolta a destra, subito un tratto in leggera salita che ci conduce nel centro del paese e di lì a breve, in periferia, su un lungo stradone circondate da vaste campagne. Non ci sono particolari difficoltà altimetriche, il percorso risulta veloce, ben presidiato e perfettamente chiuso al traffico, con addetti anche a sorvegliare ogni vicoletto di campagna e da evitare la tradizionale invasione di strada del contadino di turno. A metà tracciato, tra il quarto e il quinto chilometro, è posizionato il ristoro a base di bottigliette d’acqua: almeno cinque i punti di distribuzione, impossibile restare a secco. Prima della curva a destra che ci riporta indietro, simpatica postazione musicale, anche la mente vuole la sua parte e gode nell’ascoltare storici brani rock. Siamo oramai sul viale di ritorno, Faggiano si vede sempre più vicina, precise le indicazioni del chilometri, manca oramai davvero poco e si giunge al traguardo dopo circa 9400 metri, con il chip che “suona” e i giudici a rilevare il pettorale. Pronta restituzione del chip, un segno di spunta sul pettorale e via a ritirare la busta ristoro.
Tornato prontamente sul punto di arrivo, cerco in tutti modi di aiutare i Giudici e il personale addetto nel liberare il viale di arrivo: i podisti che hanno terminato si dimostrano poco educati nell’attraversare il tracciato, magari fermandosi anche a dialogare, incuranti dell’arrivo dei colleghi podisti, che hanno pagato l’iscrizione come loro. Bisognerebbe capire che tutti gli atleti, dal primo all’ultimo, sono meritevoli dell’identico rispetto e trattamento, che sul tracciato possano sostare solo gli addetti ai lavori autorizzati, anche i parenti che si lanciano oltre il limite con il classico telefonino per fare la foto della domenica al congiunto dovrebbero rimanere a distanza e capire che non si deve entrare e sostare sul percorso di gara.
Come da pronostico, leggendo alla vigilia gli iscritti, la 16^ Strafaggiano si evolve nel duello Marangi-Minerva: due ottimi atleti e ragazzi, condurranno insieme l’intero percorso, fino a prodursi in una serie continua di sorpassi e controsorpassi nel finale di gara che entusiasmerà il pubblico presente. E proprio allo sprint s’impone Alessandro Marangi (Aden Exprivia Molfetta) in 29:43, superando in un secondo il capitano della Dynamyk Palo del Colle, Francesco Minerva. Per Marangi ora “stop” alla strada, si torna in pista, nella speranza che possa tornare quello di qualche anno fa, prima del maledetto infortunio. Terzo posto, in una gara da lui stessa definita “da schifo”, per Giovanni Auciello (Casone Noceto) al traguardo in 30:18; Sabino Gadaleta (Pedone Riccardi Bisceglie), che non molla reagendo ai tanti ultimi problemi, è quarto in 31:42, seguito a tre secondi dal bravissimo Enzo Trentadue e ad undici dal tenacissimo Mimmo Tedone, entrambi rappresentanti della suddetta Dynamyk Palo del Colle. L’ex di Faggiano, il simpaticissimo Allul Sakine (Taras Taranto), è settimo in 32:14, incalzato dal brillante Nicola Mastrodonato (Assi Trani), ottavo in 32:19, a sua volta pressato dall‘energico Lino Tucci (Top Runners Laterza), nono in 32:22, e dall’aitante Cosimo Pomarico (Oriabikerun), decimo in 32:29.
Al femminile, ennesimo trionfo per Luana Boellis (Atletica Carovigno), che – pur reduce dal 5000 in pista del pomeriggio precedente a Lecce – vince con distacco in 36:58, per la gioia dello… speaker, suo “mister”. Argento per la brava Ilenia Colucci (Alteratletica Locorotondo) in 38:15, a precedere Maria Carmela Landriscina (Trani Marathon), terza in 38:29, in continuo crescendo. Sempre reattiva è quarta Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci) in 40:26, davanti alle ottime Cristina Galeone (Podistica Grottaglie), quinta in 40:51, e Ornella Donghia (Nadir on the road Putignano), sesta in 41:22. Settimo posto per la prestante Barbara Caporusso (Manzari Casamassima) in 41:48, con la vitalissima Emoke Csilla Pummer (Free Runners Molfetta), ad inseguirla, ottava, in 41:52. A chiudere il lotto delle prime donne, le bravissime Antonia Chiochia (Marathon Club Statte), nona in 41:47, e Graziana Ascoli (Athletic Team Palagiano), decima in 42:03.
Citazione speciale oggi per due cari amici che mi hanno ridato un po’ di linfa podistica accompagnandomi, con discorsi di varia natura, per quasi tre chilometri, gli sportivissimi Alessandra Sperti (Assi Trani) e Saverio Inchingolo (AMA Trani); per il sempre presente Vitaliano Guttà (Free Runners Molfetta) e la spumeggiante Giuliana Cheffi (Podistica Talsano).
La rottura della stampante degli addetti all’elaborazione delle classifiche allunga i tempi per l’inizio delle premiazioni: bravo il buon Michele Cuoco ad inventarsi sempre qualcosa per ammazzare questo lasso di tempo “vuoto”. Alla presenza del locale Sindaco, Antonio Cardea (mai visto e sentito un Sindaco così realmente interessato alla perfetta realizzazione di un evento podistico!) e di alcuni Consiglieri, si parte dalla consegna dei riconoscimenti alle Forze Armate e ai Vigili Urbani che hanno reso possibile il “sicuro” svolgersi della corsa. A seguire, ecco i protagonisti della 16^ Strafaggiano, i due vincitori, Marangi e Boellis, giustamente osannati e ricompensati con trofeo e cesto di prodotti alimentari.
Il momento più toccante, il ricordo di Francesco Pignatelli: non riesce a essere presente la madre, la targa celebrativa la ritira Edvige Mattesi, grande amica e collega (di sport e di lavoro) del buon Francesco, davvero non ci sono più parole per ricordare questo splendido ragazzo.
E finalmente, scritte a mano, ma ugualmente valide, ecco le graduatorie per categoria: sul palco-podio salgono i migliori di ciascuna, giustamente ricompensati con pregevole cestino eno-gastronomico. E si prosegue velocemente, recuperando il tempo perduto, sino a giungere alle società, premiate per numero complessivo di arrivati: vince la Podistica Taras su, nell’ordine, Taranto Sportiva, Montedoro Noci, Dynamyk Palo del Colle e Amatori Putignano.
I saluti dello speaker, la foto celebrativa con il Sindaco, anche questa è finita…
La Podistica Faggiano ha vinto anche stavolta, ha dato prova di ottima efficienza e stabilità, davvero lodevole l’organizzazione odierna. Non so se l’anno prossimo riusciranno ad ospitare la prova di Corripuglia, ma personalmente cercherò di essere qui per un eventuale gara, qui dove ancora si respira il sano podismo.
Intanto, il Corripuglia si sposta domenica prossima a Massafra, per la 6^ Stracittadina, l’appuntamento è già fissato.