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Di nuovo in provincia di Taranto: la quinta tappa del Corripuglia 2015 si svolge a Massafra, in occasione della 6^ Stracittadina Massafrese, Trofeo Tebaide d’Italia.
Ad organizzare la locale Asd Marathon, presieduta da Giuseppe Losavio, tutta intenta a guadagnare la perfezione organizzativa, a cominciare dall’interessante convegno svoltosi il venerdì precedente la gara, dal tema: “Sport, salute e persona, performance, limiti e fragilità”.
La domenica mattina tutti di buonora per strada per definire gli ultimi particolari organizzativi: purtroppo, in diversi punti, bisogna ripartire da zero, il fortissimo maestrale che spira butta tutto in aria, dalle transenne ai nastri, dai tavolini ai cartelli…
Sin dall’ingresso in paese una precisa indicazione indirizza verso il punto di ritrovo e l’attiguo parcheggio predisposto; poco distante i bagni chimici, quanto mai utilissimi.
Su Corso Roma, sulla dorsale est, nei pressi del bar Aurora è fissato il ritrovo, con consegna delle buste contenenti pettorali e chip; sei euro il costo dell’iscrizione, poco distante si ritira anche il pacco gara “alimentare”.
Già montato l’ampio palco, si erge anche l’arco gonfiabile ufficiale e sponsorizzato di partenza e arrivo, mentre sul corso altri archi anonimi abbelliscono la scena. Punto di arrivo unificato a quello di partenza, e quindi spostato di un centinaio di metri, per controllare al meglio gli arrivi e facilitare i giudici.
1464 gli iscritti, con il passare dei minuti la zona è sempre più piena di podisti, cresce il brusio, cresce l’attesa, la voce calda di Paolo Liuzzi, lo speaker della manifestazione, invita a vivere l’evento, motiva l’atleta, riempie lo spazio.
Intanto il maestrale sembra magicamente essersi calmato, spira molto più delicatamente, anche l’aria è più calda, si ritorna più al clima primaverile, come d’altronde dovrebbero essere.
Per qualche secondo la zona è vuota, gli atleti sono andati a cambiarsi, ma eccoli di nuovo qui, questa volta già in azione, riempiendo strade e stradine con i colori delle proprie divise nelle operazioni di riscaldamento.
Con il passare dei minuti, avvicinandosi l’orario di partenza, i podisti più corretti sono già schierati sulla linea di avvio; zona partenza ben delimitata da transenne e reti metalliche, ben presidiata da giudici e addetti.
Le scene sono le solite: i più forti prolungano il riscaldamento fino all’ultimo istante, il loro ingresso in testa al gruppo genera qualche problema e qualche malumore; peccato che tra i top ci siano tanti tapascioni che non vogliono rendersi conto del proprio ritmo e “devono” imprudentemente ed impunemente schierarsi davanti, creando rischi per sé stessi e per gli altri, oltre ad assumere un manifesto comportamento antisportivo.
Comunque, alle 9,30 precise, tutti sono correttamente dietro la linea di avvio e tutti (o quasi) scattano rapidi al colpo di pistola del Giudice Capo. Un fiume interminabile di atleti invade Corso Roma, si prosegue costeggiando la Villa Comunale, poi il canalone sulla gravina, la svolta a destra e, in salita, si attraversa una parte del caratteristico Centro Storico, tra odori e profumi di cucina. La svolta a destra porta sul lungo viale Guglielmo Marconi, la strana è piena di cittadini, che incitano, applaudono, ridono, incitano, insomma vivono la gara, dando nuova linfa ai concorrenti. Altra svolta a destra, siamo quasi in zona ritrovo e si scende, una doppia svolta a sinistra e poi a destra ci porta verso la periferia e su strade di campagna. Qui il percorso diviene più lineare e pianeggiante, tutti si svolge perfettamente, non ci sono auto sul percorso, se non quelle che diffondono ad alto volume vari tipi di musica, invogliando persino a qualche passo di danza moderna. Il ristoro a metà percorso permette di bere e bagnarsi, la temperatura è intanto salita soprattutto in mancanza del venticello. Il cambio di senso di marcia ci indirizza verso il ritorno, Massafra ci appare ora in tutti il suo splendore, proseguiamo ben sapendo che a breve ci aspetta la salita che ci condurrà in pieno centro e sul viale di arrivo. Eccola la salita, amica o nemica secondo le proprie caratteristiche, e poi il viale finale, che permette lunghi sprint, soprattutto ai velocisti. Lungo, lungo, lungo il viale, l’arco finale è quello in fondo, eccolo finalmente, la voce di Paolo Liuzzi ad accoglierci, il bip del chip, i giudici a rilevare il pettorale, un fiore per le donne. E’ finita, secondo me abbiamo corso per qualcosa meno dei 9500 metri preventivati, è un percorso comunque che lascia strascichi nelle gambe: per quanto addolcito, Massafra ha precise particolarità altimetriche.
La consegna del chip, un segno di spunta sul pettorale e il ritiro di una busta ristoro con acqua, panino con mortadella e una crema al cioccolato: riprendiamo le forze, prima di cambiarci e tornare all’asciutto.
Un salto in zona partenza e mi rendo conto che se il rilevamento degli arrivi ha funzionato bene, con il giusto uso degli “imbuti” per indirizzare gli atleti, continua il problema della gente che si ferma arbitrariamente in zona arrivo, creando problemi agli stessi giudici, allo speaker e ai fotografi. Oltre a fare appello agli atleti affinché invitino i propri familiari a rimanere dietro le transenne, a questo punto si dovrà studiare un sistema per evitare la presenza di persone non autorizzate in zona arrivo, persone che spesso alla maleducazione uniscono l’arroganza.
Sottolineo anche il fenomeno dei “portoghesi”: ho natato la presenza di numerosi atleti senza pettorale, e se si escludono eccezioni del tipo Spione o Imperatore non iscritti per disguidi, invito questi signori almeno a non tagliare il traguardo e a non usufruire dei ristori…
Dal primo metro in testa, Francesco Minerva, il capitano della Dynamik Palo del Colle, è il vincitore della manifestazione in 29:50 precedendo l’eccezionale Rino Bonvino (Biancoverde Giovinazzo), secondo in 30:20, e l’idolo di casa Mino Albanese (Atletica Don Milani Mottola), terzo in 30:28, forse un po’ stanco per l’avvio della sua nuova attività, la Runner pizzeria. Quarto posto per l’acciaccato Gianni Miola (Marathon Club Statte) in 31:05, che secondo il suo fisioterapista non doveva “spingere”; quinto posto per Sabino Gadaleta (Pedone Riccardi Bisceglie) in 31:13, diversi problemi fisici e morali, ma tanta forza di reazione. Sesto posto per il simpatico e “riccio” Giuseppe De Donato (Atl. Sprint Barletta) che chiude in 31:15, sul coriaceo Donato Masciale (Bitonto Runners), settimo in 31:24, e sul sempre più ritrovato Tommaso Parisi (Barletta Sportiva), ottavo in 31:29. Ad un solo secondo è nono il mai domo Mimmo Tedone (Dynamyk Palo del Colle), seguito dal forte e barbuto Rosario Livatino (Bitonto Runners), decimo in 31:38.
Al femminile, il successo è tutto per Silvana Iania (Free Runners Molfetta) in 38:15, brava, dolce e umana, tanto da dispiacersi di aver superato, in casa sua, Marisa Russo, (Marathon Massafra), seconda in 38:30, al rientro dopo una lunga assenza e reduce dal 3000 in pista del giorno prima a Lecce. Terzo gradino del podio per l’ottima Maria Carmela Landriscina (Trani Marathon) in 38:47, davanti a Filomena D’Adamo (Bitonto Runners), quarta in 40:04, altro gradito ritorno. La regolarissima Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci) è quinta in 40:16, sulla tenace Daniela Tropiano (Atletica Monopoli), sesta in 40:25, e alla promettente Anna Mango (Marathon Martina Franca), settima in 40:26, alla seconda gara… in carriera. Naviga veloce… Cristina Galeone (Podistica Grottaglie), ottava in 40:31, a precedere la volitiva Roberta Coronese (Marathon Massafra), nona in 40:50 e la brillante e biondissima Csilla Emoke Pummer (Free Runners Molfetta), decima in 41:08.
Da segnalare la presenza in gara e nel pre e nel post gara di Massimiliano Monteforte, che accompagnato dal “nostro” Alessandro Belotti, ha portato anche in Puglia il progetto Purosangue, beneficenza a costo zero (scarpe usate in buono stato,) per la diffusione dello sport in Nazioni povere.
Citazione speciale per la coppia Franco Valente-Laura Tassielli (Atletica Adelfia), belli, sportivi e vincenti; per Grazia Cisternino (La Pietra Modugno), sempre più forte, oggi prima f50, e per Donato Risolo e Felice Corvino, ex miei compagna di squadra e grandi amiconi.
Non eccessiva l’attesa per l’inizio della cerimonia di premiazioni, attesa peraltro ingannata dall’esibizione di giovani e valenti ballerini. Bello anche lo show della mascotte della Marathon Massafra, il leone Runny, che ha ballato l’inno sociale.
E così, si comincia con la premiazione di Francesco Minerva e Silvana Iania, i vincitori della manifestazione, premiati dal locale Vicesindaco (con delega allo sport), Antonio Viesti, con cesto e trofeo, per passare ai meritevoli di tutte le categorie, premiati con cesti di varia grandezza secondo la posizione in classifica. Da ricordare la breve intervista a Luisa Zecchino e Michele Giammanco, grandi ultramaratoneti, orgoglio di Puglia!
Ultimo atto, il riconoscimento per le società: per numero complessivo di atleti giunti al traguardo vince l’Amatori Putignano su, nell’ordine, Podistica Taras, Montedoro Noci, Happy Runners Altamura e Gioia Running.
Sono le 12.03, il buon Paolo Liuzzi comanda il suo “Andate in pace!” e in pace, dopo la postiva prova di Massafra, ci proiettiamo già a domenica prossima ad Ostuni per la 8^ Maratonina degli Ulivi Secolari, sesta tappa di Corripuglia.