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Ostuni Maratonina degli Ulivi Secolari 2015

SERVIZIO FOTOGRAFICO -

Domenica non l’ho corsa per risparmiare qualche stilla di energia, ma a me questa mezza maratona piace particolarmente. L’ho sempre giudicata positivamente fin dalle prime edizioni con ritrovo a Villanova, il mare di Ostuni, fino al passaggio, per l’edizione dei record, quella del campionato italiano master nel 2013, ad Ostuni città.


E lì è rimasta, con il suo oramai celeberrimo percorso duro, che oggi si definisce tecnico, ma un’organizzazione davvero curata, dove il podista è l’ospite più che “il gallo da spennare”.

Organizzazione messa in atto dall’Associazione Città Bianca, che, nonostante alcune scissioni interne e cambi presidenziali, è rimasta efficiente e apprezzata dai partecipanti.

In compagnia della coppia Peragine, Antonio e Antonia, arriviamo davvero di buon’ora ad Ostuni, quando persino Via Pola, dove avverranno raduno, partenza e arrivo, è ancora aperta al traffico. Non mancano davvero i parcheggi, come non mancano i bagni chimici, dislocati in più punti, sempre utilissimi per chi corre.

Già montato il palco, i soci della Città Bianca, con in testa il presidente Pietro Antonio Zizza, sono al lavoro per sistemare tutto al meglio.

E ben presto si ergono due archi gonfiabili, la zona è interamente transennata e chiusa al traffico, gli addetti Fidal sistemano le apparecchiature per il rilevamento chip, gli organizzatori sono dappertutto per non lasciare nulla al caso.

Poco distante, presso l’edificio della Scuola Orlandini Barnaba, veloce e rapida la consegna di pettorali, chip e simpatico borsone (con portascarpe), che costituisce l’odierno premio di partecipazione; costo di iscrizione 10€ se saldato entro il 14/4 con bonifico, o 12€, dopo tale data e pagando in contanti.

Due gli speaker a tenerci compagnia, Michele Cuoco e Vito Vasta, in stretto ordine alfabetico, apparentemente moto diversi nello stile e nella voce, più energico e sanguigno il primo, più riflessivo e pacato il secondo, ma ben abbinati per creare un giusto mix.

Gonfiano i palloncini di diverso colore, si sistemano le nuove canotte, tutti gli amici pacer, pronti a condurre chi li vorrà seguire verso l’ambito traguardo nel tempo desiderato. Gianni Gratton e Vito Cascella i più veloci con 1:24’ da realizzare, via via tutte le altre coppie.

Valevole come 6^ prova del Campionato Corripuglia e 4^ tappa del Circuito “Sulle vie del Brento”, sono 1309 gli iscritti a questa ottava edizione della Maratonina degli Ulivi Secolari (senza xylella, mi verrebbe da aggiungere, dati i problemi di questi alberi nella nostra Regione).

Già gli Ulivi Secolari, se ne incontrano davvero tanti di questi alberi sul percorso, gli atleti devono ancora partire e la gara già mi manca. La reflex, in aggiunta a quella che userà mia moglie, mi servirà per ingannare il tempo, mentre i podisti hanno già cominciato il riscaldamento.

La giornata è propizia, un bel sole spicca in cielo, si sentirà un po’ il caldo, anche se spira un venticello che fornirà, almeno nella prima parte di gara, un certo sollievo ai partecipanti.

I Giudici di Bari in appoggio a quelli di Brindisi, i podisti più regolari sono già da tempo dietro le transenne, prolungano il loro riscaldamento i più veloci, tra loro anche qualche “tapascione furbetto” che cerca di sottrarsi al mio sguardo ben sapendo che non approvo la presenza di chi è lento nelle prime fila, un pericolo per se stessi e per gli altri.

Qualcuno mi ripete al volo l’esigenza della creazione di una zona d’avvio riservata ai più forti in testa al plotone, una sorta di pole position: “non è facile”, rispondo rapido, “cercheremo di studiare qualcosa”. Intanto, mentre i giudici con bravura ed abnegazione, con l’ausilio dei soci della società organizzatrice, portano tutti gli atleti dietro la linea di partenza e al rilevatore chip, avviene una breve esibizione di festanti ragazzini delle scuole locali.

La mano del Giudice stringe in alto la pistola: il “boom” del colpo partito, il fumo dello sparo, la mandria dei podisti che avanza inesorabile: la gara è partita.

Qualche parola con gli amici di Latiano in veste di spettatori, qualche altra con Mimmo Cardone e signora,, una foto ad Angelica Mongelli, ed ecco tornare gli atleti quando hanno già percorso circa tre chilometri e mezzo. In tesata un gruppetto composto da Francesco Minerva, Allul Sakine, Vincenzo Trentadue, Michele Uva, Francesco Caliandro (fuori gara, in una sorta di allenamento) e Tommaso Parisi. A seguire tutti gli altri, tutti ancora sorridenti, festosi, baldanzosi, il difficile deve ancora venire.. Tra le signore passa in testa Maria Carmela Landriscina, i miei favori sono oggi tutti per lei, apparsa in ottima forma.

Al passaggio di tutti i concorrenti, parte la gara dei ragazzini, bella “abitudine” da ripetere dappertutto.

Lasciata la città, i miei colleghi podisti viaggiano su di un percorso nei primi chilometri tutto compreso corribile, dove piccole salitelle si alternano a piccole discese, nella campagna ostunese, andando verso san Michele Salentino. E dall’undicesimo chilometro che il percorso diventa più duro, qualche salita di maggior consistenza comincia a farsi sentire, ancor più ostico diventa dal 14°, e il clou è la salita del 19° km dove, da prassi, parte qualche bestemmia, perché la stanchezza presenta il suo conto. C’è chi cammina, chi cerca di trovare proprio qui l’occasione per superare il “rivale”, chi intelligentemente cerca di mantenere il proprio ritmo. Superato questo ostacolo, lo scenario cambia notevolmente, riappare la città, si sente profumo di traguardo e le le forze tornano. Ribadisco, non ho corso, ma i miei “inviati” mi descrivono di ristori organizzati ed efficienti come da regolamento ogni 5 km, gli spugnaggi presenti nella seconda parte del percorso, postazioni musicali e la perfetta blindatura del tracciato. Impossibile chiedere di più e allora andiamo a descrivere la conclusione della gara…

Si presenta a pugni chiusi, braccia stese, il viso stanco ma soddisfatto, Francesco Minerva, il capitano della Dynamyk Palo del Colle: vince in 1:11:59, infliggendo un pesante distacco a chi segue, questo crono sarebbe stato notevolmente inferiore su di un tracciato più facile. Allo sprint si decide la lotta per l’argento e il bronzo: Allul Sakine, il ghanese della Taras Taranto, giunge secondo in 1:15:03, precedendo il determinato Vincenzo Trentadue (Dynamyk Palo del Colle), terzo in 1:15:05. Sempre sportivo e sorridente, è quarto Michele Uva (Free Runners Molfetta), nuovamente papà da giorni, in 1:15:35: un bacione a Carlotta e Matilda, le tue due splendide bimbe! Sempre meglio (ma può fare ancora di più), è quinto Tommaso Parisi (Barletta Sportiva) in 1:17:07, sette secondi prima di un’ “autentica” gloria, Cosimo Montemurro (Marathon Massafra), sesto. Difende il blasone della famiglia, Giuseppe Mele (Dynamyk Palo del Colle), settimo in 1:18:47, con l’ottimo Donato Eramo (Gioia Running), a chiudere in ottava posizione in 1:18:48. Distratto dagli impegni militari, è comunque nono Pasquale De Chirico (Free Runners Molfetta), in 1:20:08, con il deciso Angelo Baldini (Dynamyk Palo del Colle), a conquistare un prestigoso decimo posto in 1:20:36, che gli vale la citazione. Avesse indossato il pettorale, sarebbe nei primi dieci anche il sorridente Francesco Caliandro: speriamo di vederlo presto in forma, nelle posizioni che gli competono.

Lunghi capelli nerissimi, il passo deciso a condurre alla vittoria la sua canotta della Trani Marathon: Maria Carmela Landriscina è la prima donna in 1:29:29, 99^ assoluta. Reduce da vittorie e podi in vari trail italiani, l’immensa Emma Delfine (Nadir On the road Putignano) è seconda in 1:33:48 a precedere un’altra atleta che non tradisce mai, Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci), terza in 1:35:11. Arrivo in abbinata per Silvana Iania (Free Runners Molfetta), quarta in 1:37:22, e Alessandra De Luca (Atletica Latiano), quinta in 1:37:23: pochi allenamenti lunghi per la prima, forse un po’ di stanchezza per la seconda, bravissime comunque entrambe. Positivo sesto posto per Raffaella Filannino (Disfida Barletta) in 1:39:05, seguita dalla novità Anna Mango (Marathon Martina Franca), settima in 1:39:24, e dalla mai doma Marina Rotolo (Athletic Team Palagiano), ottava in 1:40:21. Con piacere ritrovo Caterina Benedetto (Atletica Amatori Corato), anni fa vincitrice di tanti gare, nona in 1:41:02, con l‘energica Ornella Donghia (Nadir on the road Putignano), a chiudere il treno delle prime dieci donne in 1:42:08.

Splendida manifestazione baciata dal sole, tanta soddisfazione da parte di tutti i finisher, non so descrivervi il ristoro finale perché impegnato a scattar foto a chi concludeva la sua fatica.

Lasciatemi esaltare Annamaria Patronelli (Polisport Cicloclub Fasano), che ha concluso la prima maratonina della sua vita in 2:06:33: peccato che i due speaker, che hanno citato la stragrande maggioranza degli arrivati, non fossero a conoscenza di questo episodio. Onori della cronaca anche per Antonio Tasca (Free Runners Molfetta), sempre forte e reattivo, al traguardo in 1:43:26, stesso tempo del dottor Luca Convertini (Atletica Casalini), di nuovo protagonista. Infine, complimenti ad Andrea Conte (Atletica Surbo), ragazzo puro e sincero, al traguardo in 1:22:24.

Ottimo lavoro dei pacer che hanno interpretato ottimamente il percorso tecnico e difficile da gestire, rispettando i tempi… esposti sui palloncini.

E grazie al preciso lavoro dei Giudici e degli addetti Fidal, le classifiche sono presto pronte e si può procedere alla cerimonia di premiazione, quando ancora gli ultimi devono concludere. Anzi, mancano pure i primissimi, giacché i primi quattro arrivati, maschili e femminili, sono impegnati al controllo antidoping.

Chiarito che l’ottantaduenne Vincenzo Mirizzi (Amatori Putignano) è stato l’ultimo maschio in 2:49:51, atteso pazientemente dalla splendida Signora, e che Filomena Alicino (Maratoneti Andriesi) ha chiuso gli arrivi (1205 i finisher) in 2:53:03, sorridente nonostante i crampi, torniamo alla cerimonia di premiazione.

Alla presenza di Giacomo Leone, un tempo maratoneta di valore internazionale e oggi consigliere nazionale Fidal e vicepresidente WMA, di Angelo Giliberto, presidente regionale Fidal, di Nicola Cainazzo, delegato provinciale Coni, si comincia: giunge in tempo dal controllo Francesco Minerva, il vincitore, giustamente omaggiato, con numerosi premi e trofeo. Mancando il “resto” del podio e quello femminile si passa alle varie categorie, con premiazione estesa ai primi cinque per ogni fascia di età. Vino, olio e giubbottino antipioggia per i prime tre, vino per i restanti due, tutto in grande armonia. Recuperata e giustamente esaltata e premiata la prima donna, Maria Carmela Landriscina, si chiude con il riconoscimento alle prime cinque società per numero complessivo di arrivati: vince la Montedoro Noci su, nell’ordine, Amatori Putignano, Nadir on the road Putignano, Happy Runners Altamura e Maratoneti Andriesi.

Il saluto degli speaker, la foto dei gruppo dei soci della Città Bianca ai quali vanno i sinceri complimenti per l’ottima manifestazione allestita, sono gli ultimi atti ufficiali di questa manifestazione.

Prossima tappa di Corripuglia domenica prossima a Taranto per la “6^ Taranto nel cuore” (ricordo con l’occasione che le iscrizioni scadono giovedì mattina alle ore 10.00); venerdì primo maggio, intanto, doppio appuntamento con il trail a Monopoli e con la strada a Capurso.