
Ad ospitare è l’intera Barletta Sportiva, con in testa il presidente Enzo Cascella, che per l’occasione hanno scelto una location prestigiosa e spaziosa, la struttura del locale ipermercato “Ipercoop”.
Facilissimo trovarlo, facilissimo parcheggiare, per giunta al coperto che in queste giornate già estive è un vero toccasana, per non rosolare nell’auto al ritorno.
All’interno dell’ipermercato, ben divisa per province, la rapida consegna di pettorali e chip; poco distante, previa consegna della ricevuta, il ritiro dei cosiddetti pacchi gara. Sette euro la tassa d’iscrizione, gara nazionale, ma pacco gara giudicato da tutti un po’ misero, anche in rapporto alla tradizione della gare di Barletta e della mezza di febbraio con la stessa organizzazione, con un paio di calzini non tecnici, oltre ai soliti prodotti alimentari.
Insufficiente la struttura dei bagni dell’Ipermercato posto di fronte al bar: inevitabile il ricorso agli spazi aperti, con conseguenti scene poco “urbane”. Per le prossime edizioni, il posizionamento di qualche bagno chimico nei pressi della partenza sarà quanto mai utile ed opportuno.
Partenza ed arrivo, posti ad un centinaio di metri rispetto all’Ipermercato, in una larga strada, con doppio arco già innalzato e con gli addetti Fidal a sistemare l’apparecchiatura per il rilevamento elettronico dei cosiddetti “chip”. Zona interamente transennata in avanti per non permettere l’accesso oltre la linea di partenza.
Da segnalare la presenza di tre glorie del podismo nostrano, in particolare della maratona: Franca Fiacconi, vincitrice della New York City Marathon – unica italiana della storia – nel 1998; Giacomo Leone, vincitore della 42,195 della Grande Mela nel 1996, e Mimmo Ricatti… che mi auguro possa vincere presto un’importante maratona!
Il solito momento di vuoto nel quale gli atleti si cambiano “d’abito” e si preparano e poi comincia il via vai del riscaldamento, con la zona che è oramai un brulicare di atleti nelle rispettive divide sociali, con la banda in costumi tipici, che con i tamburi sembra scandire i movimenti degli atleti.
Con il passare dei minuti, avvicinandosi l’orario di partenza, i giudici cominciano a richiamare gli atleti sul punto di partenza. “Déjà-vu” dicono i francesi, e in effetti è un film già visto: i precisi, gli ordinati, sono schierati correttamente dietro la fila di transenne, mentre c’è il solito giungere negli ultimi istanti di tanti, tantissimi podisti, anche oggi manca la zona di partenza riservata ai più forti, ma tra questi ritardatari c’è un numero corposo di gente non velocissima e quindi non “bisognosa” di schierarsi nelle prime fila.
Nessuna polemica nel lasciare entrare davanti i più forti, i veloci, i favoriti, che restano preceduti solo dal cordone arancione delle divise degli organizzatori. Qualcuno fa allontanare mia moglie, pronta a scattar foto, le foto sembrano essere il motivo del venire avanti degli atleti, peccato che queste scene si ripetano da anni, quando le digitali ancora non esistevano. Comincia a piovere, incredibilmente: qualche goccia, poi più forte, sembra smettere, riprende, per fortuna, non è continua e forte…
Osservo lateralmente le prime fila, noto la presenza di qualche soggetto più lento di me, e mi rendo conto che il problema sicurezza delle partenze non è ancora risolto: oltre al miglioramento che organizzatori e federazione studiano continuamente, sarà d’uopo anche che i podisti considerino i propri limiti, occupando nel plotone un posto consono alle proprie capacità.
Tutti dietro la linea di avvio, il braccio del giudice De Lillo si alza, il cupo rumore del colpo sparato, e via gli atleti, come bufali impazzati, scattano in avanti prepotentemente. Cade il buon Giannino Bianco, per fortuna la caduta non ha conseguenze, se non qualche escoriazione.
E’ uno spettacolo, siamo oltre duemila, ai competitivi si sono aggiunti dei liberi, iscritti al costo di sei euro come atleti Uisp, per fortuna sono stati posti nelle retrovie, tranne un attempato eccelso, partito tra i primissimi, durato cento metri ed arrivato, infine, tra gli ultimi.
Continua a piovere, la sede stradale è un po’ scivolosa, affianchiamo il Castello e giù verso il mare sul lungomare “Mennea”. Giro unico di 10 chilometri, sostanzialmente piatto e veloce, tranne una piccola salitella intorno al terzo km e il solito sottovia nei pressi dello stadio, con discesa e pronta risalita. Il cielo coperto produce un effetto cappa che porta a sudare e a risentire dell’aria umida: comunque, senza trovare scuse, chi sta bene corre, chi ha problemi, fisici o di mancanza di allenamento, arranca. La corsa non regala nulla e non permette di nascondersi.
Il Lungomare, la volta a sinistra, costeggiamo la ferrovia, discreta la presenza di pubblico, che stimolato, ci incita calorosamente; siamo ora nella zona stadio, i ricordi vanno alla mezza, di qui arriviamo nel centro di Barletta, la statua di Eraclio – restaurata e ci libera – ci saluta, il palazzo Comunale (quante partenze e quanti arrivi in questo punto), la parte più antica, la cattedrale, l’antica pavimentazione che mi dà il colpo di grazia, alcuni atleti che hanno finito e tornano a prendere amici e compagne ci segnalano che manca poco, il tratto finale, uno sprint abortito per non superare il gentil sesso e finalmente l’arrivo mano nella mano con l’ottima Tiziana Callori della Taras Taranto. Un grazie a Elena Scalisi (Montedoro Noci) per esserci aiutati a vicenda…
Percorso blindato al traffico, senza possibilità di tagli particolari, con ristoro posto un centinaio di metri dopo il 5° km: tutto bello, tutto perfetto, ad accoglierci la calda voce di Paolo Liuzzi, pronto a citare tutti i protagonisti uno ad uno.
Immediata consegna di bottiglietta d’acqua, e al riparo, di una bustina ristoro, oltre ad un cornettino gelato, sufficienti per ritrovare le forze.
1617 gli arrivati Fidal, tra i quali spicca il vincitore, Luigi Zullo (Bio Ambra new Age) che si afferma in 32:22. Simpatico e sbarazzino, “Luigino” aveva accettato sin dal pre-gara il titolo di “favorito d’obbligo” che gli avevo assegnato, minacciandolo, in caso di mancato successo, di farlo correre davanti a me a suon di calci nel… sedere. Festeggia il debutto da spettatrice della secondogenita Matilda, con un prestigioso secondo posto, Michele Uva (Free Runners Molfetta), che chiude in 33:08, a precedere l’ottimo Sabino Gadaleta (Pedone Riccardi Bisceglie), terzo in 33:24. Valente prova di Allul Sakine (Taras Taranto), quarto in 33:24, con il reattivo Donato Masciale (Bitonto Runners), quinto a soli 4 secondi, e il serafico Vincenzo Trentadue (Dynamyk Palo del Colle), sesto in 33:31. Buona prestazione per Giuseppe Dedonato (Atletica Sprint Barletta), che conquista la settima posizione in 33:44, davanti al generoso Mimmo Tedone (Dynamyk Palo del Colle), ottavo in 33:49, al bravissimo Tommaso Parisi, primo atleta della società organizzatrice, nono in 34:09, e al grintoso Nicola Mastrodonato (Tommaso Assi Trani), decimo in 34:14.
Al femminile, torna sul primo gradino del podio Silvana Iania (Free Runneras Molfetta), 242^ assoluta, in 40:31, a rappresentare tutte le mamme nel giorno della festa a loro riservata. L’argento premia Maria Carmela Landriscina (Trani Marathon), seconda in 41:00, che precede l’esuberante Vittoria Lasala (Margherita di Savoia Runners), terza in 42:40. Festeggiatissima, è quarta, Maria Dibenedetto, prima atleta di “casa”, che chiude in 43:03, due secondi prima della determinata Roberta Coronese (Marathon Massafra), quinta. Brava Antonia Chiochia (Marathon Club Statte), sesta in 43:18, seguita dalla costante Filomena D’Adamo (Bitonto Runners), settima in 43:36, e dalla sportivissima Marina Rotolo (Athletic Team Palagiano), ottava in 43:50. In ripresa, Maddalena Carrino (Team Pianeta Sport Massafra) è nona in 44:00, a precedere l’arrivo congiunto di Raffaella Filannino e Gaetana Dinicastro, entrambe Disfida di Barletta, al traguardo in 44:20.
Sull’ampio palco già montato, alla presenza del consigliere nazionale Fidal, Giacomo Leone, e del presidente della Fidal Puglia, Angelo Giliberto, cominciano sollecitamente le premiazioni. Nessun problema, oggi, nessuna contestazione e si procede in rapida progressione, con il buon Paolo Liuzzi a velocizzare le operazioni pur non facendo mancare la sua solita ironica verve.
Si parte dai primi tre uomini, Zullo, Uva, Gadaleta, che ricevono il trofeo, oltre a tanti e svariati premi, stessa situazione che vivono le prime tre signore, Iania, Landriscima e Lasala. E così si passa ai meritevoli della varie categorie d’età: zainetti, confezioni di gnocchi, vino, pantofole, maglie tecniche, tanti premi per chi ha guadagnato con sudore e sacrificio questi ricchi riconoscimenti…
Tocca ora alle società, premiate per numero complessivo di arrivati: in entrambe le classifiche sarebbe prima la Barletta Sportiva, che, … sportivamente, si fa da parte e lascia spazio agli ospiti. E così è prima, in campo maschile, la Maratoneti Andriesi su, nell’ordine, Assi Trani, Amatori Putignano, Dynamyk Fitness e Happy Runners Altamura; in campo femminile è prima la Andria Run’s su Assi Trani e Santo Stefano Cerignola.
La foto di gruppo dei soci della Barletta Sportiva chiude definitivamente la 7^ ViviBarletta, mentre il caldo sole in cielo sembra suggellare la riuscita della manifestazione.
Complimenti alla Barletta Sportiva, ma la realtà ci proietta già domenica prossima a Bisceglie, per la 55^ edizione del Giro Podistico, nona tappa del Corripuglia.