
Ad organizzare, la Podistica Taras, per anni retta dall’ottimo Salvatore Lomartire, oggi più nelle retrovie – ma non tanto- nel ruolo di presidente onorario. Presidente è ora la “combattiva” Stefania Bottiglia, affiancata dall’intero gruppo proveniente da Faggiano, a cominciare da Antonio Internò e Bartolomeo Buscialà, che si è ben fuso con il vecchio cuore della Taras.
Il quartier generale è fissato nella centralissima Piazza Maria Immacolata, il salotto buono di Taranto. Non si pagano i parcheggi e si lascia tranquillamente l’automobile poco distante dall’arrivo, cosa buona e salutistica.
La bella giornata di sole riempie i cuori di gioia, le previsioni parlavano persino di rischio pioggia. Godremo invece di una giornata solare, non eccessivamente calda, soprattutto manca quell’umidità che a Bisceglie, la domenica prima, aveva mietuto “vittime”.
Veloce ritiro della busta contenente pettorali e chip, iscrizione a 7 euro, poco distante si ottiene anche il pacco gara, come da tradizione caratterizzato da t-shirt e piatto in terracotta riportanti la vignetta disegnata per l’occasione dal famosissimo Nico Pillinini, oltre i soliti articoli alimentari. A disposizione degli atleti due bagni chimici (proprio in Piazza), oltre quelli dei bar circostanti e, leggermente più lontani, quelli della Villa Comunale.
891 gli iscritti, numero decisamente positivo per una gara non di Campionato Corripuglia, che sicuramente tornerà qui nel 2016; per quest’anno “ci si accontenta” del “trofeo Due Mari”.
Cominciano intanto le rituali operazioni di avvicinamento al momento agonistico: la vestizione, con il completo sociale, l’idratazione, con il prodotto personale, la puntatina in bagno e il riscaldamento.
Mentre la voce dello speaker, “The Voice” Paoletto Liuzzi, domina l’aria, le strade di Taranto sono invase da questi bipedi multicolore, la popolazione locale guarda meravigliata, qualcuno approva, qualche altro lamenta la “pace” persa, chi corre – intanto - guadagna tanta salute.
Gara nazionale, pronostici della vigilia per due ottimi atleti, uno agli albori, il gambiano Nfamara Njie, un futuro radioso davanti, l’altra più grandicella, ma sempre in forma e scattante, la marocchina-materana Soumiya Labani.
Con il passare dei minuti siamo sempre più prossimi alla partenza, gli atleti si sistemano sul punto di avvio a su Via Di Palma, non c’è rilevamento chip alla partenza, le transenne basse facilitano l’ingresso all’ultimo istante dei più forti. Peccato con loro ci sia qualche “peso massimo” che durerà neanche cento metri, creando problemi e fastidi a chi è veloce, ma mi rendo conto che gli inviti verbali o scritti stanno diventando inutili, occorrerà qualche provvedimento più “pesante” per questi estemporanei protagonisti.
Partenza corretta, anche se la sede stradale risulta un po’ stretta e ben presto gli atleti strabordano sui marciapiedi, spaventando gli incolpevoli passeggiatori. Pochi attimi e il serpentone è lunghissimo, l’intera via di Palma è occupata dai podisti, podisti che proseguono girando a destra. Larghi i viali, si corre comodamente, qualche passante applaude, i più si affacciano, ancora con la “faccia del cuscino” dai balconi di casa.
Prima leggera salita intorno al 3° km, è annunciata un’altra più consistente intorno al 5° km… Il clou del percorso è l’attraversamento della Scuola Volontari di Truppa dell’Aeronautica Militare (S.V.T.A.M.), con l’ingresso nell’idroscalo Luigi Bologna che compie cento anni in questi giorni. Siamo in zona militare, un leggero restringimento e inizia la discesa, spettacolare vedere in basso i colleghi podisti che corrono in un senso e nell’altro; scendiamo anche noi e scopriamo i diversi aerei che abbelliscono il paesaggio, mentre sulla nostra sinistra c’è il mare. Scatta foto Vito Napoletano, un saluto al volo, il giro e ora tocca salire. La salita non è lunghissima, ma si fa sentire, personalmente mi infonde energie e cambio ritmo, velocizzandolo di alcuni secondi.
Qualche rischio uscendo dalla caserma per via di un piccolo fosso e alcuni birilli a segnalarlo, si va a sinistra, fino al termine della boa, per poi girare a destra e cominciare il ritorno, ripercorrere le vie dell’andata, lo scorrere dei chilometri, il settimo, l’ottavo, il nono… Mi incita Angelo Pazienza, lui ha già finito da tempo, ultimi novecento metri per il sottoscritto.
Via Di Palma è lunga, nascono e muoiono sprint, poi quello decisivo, a tagliare il traguardo, con il bip del chip e i giudici a rilevare il pettorale.
Percorso piacevole e interessante, mai banale, blindato al traffico, con un ristoro a metà gara con bottigliette e un altro (non so se ufficiale), nel finale, con bicchierini d’acqua. Ribadisco, Taranto è bella, è un piacere corrervi.
All’arrivo, previa spunta del pettorale e riconsegna del chip, si ritira una bustina ristoro contenente acqua, mela e bustina di sali.
Grande grandissima prestazione di Nfamara Njie: il 17enne (a luglio!) del Gambia, tesserato per la Tre Casali San Cesario, conferma tutto ciò che di buono si dice di lui e va a vincere, incontrastato, solitario, in 30:40. Alle sue spalle, ottimo, dopo venti giorni di missione a Lampedusa e pochi allenamenti, è secondo Daniele Miccoli (Atletica Carovigno), in 32:11, qui per onorare il quinquennio trascorso nella caserma attraversata. Terzo posto per Michele Uva (Free Runners Molfetta), altro rappresentante dell’Aeronautica, che nonostante la mancanza del tradizionale tifo della famiglia, conquista il prestigioso bronzo in 32:59. Quarto posto per il primo atleta della società organizzatrice, il sudanese Allul Sakine, che onora le strade di casa in 33:11, a precedere l’eterno Cosimo Montemurro (Marathon Massafra), quinto in 33:17. Onori per il mio compagno di squadra, Andrea Petarra (Apuliathletica S. Pancrazio Salentino), sesto in 33:39, davanti al rientrante Claudio Palmisano (Dynamyk Palo del Colle), settimo in 33:46, e allo splendido Antonio Redi (Team Francavilla), ottavo in 33:48. Il sempreverde Angelo Pazienza (Bitonto Runners) è nono in 33:51, con Nicola Tucci (Top Runners Laterza), sempre brillante, decimo in 34:00.
E, al femminile, è ancor più netto il dominio della vincitrice, l’olimpionica marocchina – ma da anni di stanza a Matera e tesserata per l’Alteratletica Locortondo -, la 40enne Soumiya Labani, 15^ assoluta in 34:41. Seconda è la 25enne marocchina della Tre Casali san Cesario, Faima Ez Zahra Et Tabaa, nome complicato e tanta simpatia, al traguardo in 42:11, davanti alla sempre più brava Antonia Chiochia (Marathon Club Statte), terza in 42:41. Ottima Emanuela Gemma (Tre Casali San Cesario), quarta in 42:50, sulla prima rappresentante dell’arma azzurra, in continua evoluzione, Anna Mango (Marathon Martina), quinta in 43:27. Sempre competitiva, è sesta Alessandra De Luca (Atletica Latiano) in 43:34, davanti alla coriacea Liliana Gentile (Body Angel Manduria), settima in 44:33, e alla determinata Giuliana Chiffi (Podistica Talsano), ottava in 44:50. Non tradisce mai Margherita Pignatelli (Meridiana Triathlon Taranto), nona in 44:51, sulla brillante Pia Starace (Assi Trani), decima in 44:52.
832 i finisher, a chiudere Leonardo Palmisano, classe di ferro 1928, tesserato per l’Alberobello Running, in 1:15:01, e Maria Latartara, onore alla costanza e alla tenacia, tesserata il Polisport Ciclo Club Fasano, al traguardo in 1:19:16.
Nella speciale classifica degli atleti appartenenti al corpo dell’Aeronautica, la gara valeva, infatti, come Trofeo Nazionale dell’Arma, con l’organizzazione curata dal bravissimo Mario Filazzola, dietro i già citati Miccoli e Uva, terzo è Paolo Fiorentino (3^ Regione Aerea Bari) in 35:12, quarto Gregorio Lavarra (Bio Ambra New Age), in 36:22, quinto Giuseppe Lenoci (3^ Regione Aerea Bari) in 36:36, sesto Salvatore Marasco (3^ Regione Aerea Bari) in 37:01, settimo Amatore Salatino (GP Avis Forlì) in 37:36, ottavo Maurizio Mariani (3^ Regione Aerea Bari) in 37:40, nono Cosimo Nocente (Team Francavilla) in 38:13, decimo Giovanni Calò (Podistica Grottaglie) in 38:14.
La piacevole attesa, in compagnia dei tanti amici, della pubblicazione delle classifiche risulta breve e si comincia la cerimonia id premiazione: cerimonia un po’ allungata dovendo premiare anche i protagonisti dell’Aeronautica.
Alla presenza del presidente della Fidal Puglia, Angelo Giliberto e del comandante della SVTAM, Colonnello Roberto Leo, si i parte dai due brillanti vincitori Njje e Labani, che ricevono oltre al Trofeo, un premio in danaro come da regolamento. Da segnalare il breve discorso dell’assessore allo sport del locale Comune, Francesco Cosa, per riprendere la cerimonia con la consegna dei premi per tutti i meritevoli delle varie categorie, omaggiati con tris di vini e un accessorio tecnico fornito dallo sponsor tecnico. Trofei per i protagonisti delle graduatorie militari. A chiudere, la premiazione delle prime tre società: vince la Podistica Taras, la società organizzatrice (che regala lo speciale premio, l’Anfora Kreta di 70 cm, al locale Comando dell’Aeronautica), su Podistica Grottaglie e Taranto Sportiva.
E’ già tempo di bilanci, fortemente positivi, e di programmi futuri per la 40^ edizione: considerando che si tornerà a d ospitare una tappa di Corripuglia e la speciale ricorrenza, è lecito sin da ora attendersi “grandi” cose per il 2016….