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Lunga vita a Enzo Cascella e alla “sua” Barletta Sportiva: tra le tante manifestazioni organizzate nella città di Pietro Mennea, sabato scorso ha debuttato anche la Sei Ore.

Indovinata come sempre la location, come si usa dire oggi: partenza dall’ingresso del Castello Svevo, in Via Carlo V d’Asburgo, e anello di circa 1520 metri, da ripetere più volte possibile secondo le proprie possibilità chiaramente entro le sei ore, tempo massimo a disposizione: percorrendolo 28 volte si giunge a qualcosa più della canonica distanza della maratona.

Circa 220 gli iscritti, compresi i partecipanti alla Maratona: ma il bello è proprio lanciarsi nella Sei Ore, una gara diversa dalle solite.

25 euro la tassa di partecipazione con consegna di pacco gara contenente una bella e tecnica maglia celebrativa dell’evento, oltre ad una bottiglia di vino e altri gadgets. A disposizione degli atleti i bagni della centralissima villa, alla quale, oltre il castello, si girava sostanzialmente intorno, con piccolo passaggio nella zona più vecchia di Barletta e il lungo viale alberato con alla sinistra il mare.

A presentare la manifestazione, la voce calda di Paolo Liuzzi, una garanzia, riuscito nell’impresa di parlare, senza sparlare, per sei ore; servizio di rilevamento chip, affidato ai bravi tecnici di Tempogara, con il sempre più sorridente Vito Candela in testa.

Organizzazione valida e finalizzata sin dai primi momenti nell’assistenza totale agli atleti, considerati e coccolati in tutto. Per la corsa, certamente, però, occorre correre da soli…

Fantastici i pettorali personalizzati, oltre il nome anche la foto, ce ne sono di bellissime!

Un minuto di raccoglimento ricorda le vittime della scoppio della fabbrica di fuochi d’artificio del venerdì a Modugno: una lacrima solca il viso di qualcuno, non si può morire di lavoro!

Partenza che avviene con qualche secondo di ritardo, ma precisa e ordinata, con subito in testa Alberico Di Cecco, nazionale di ultramaratona, e la mitica Mariella Di Leo, un’icona dell’atleta master, di chi non si arrende mai.

Pochi metri e subito prende il largo la coppia che comanderà per circa tre ore di gara: al suddetto Di Cecco si affianca Francesco Milella, ultramaratoneta pugliese di interesse nazionale, vincitore di una 100 km a Seregno, e tanti tanti altri successi in giro per l’Italia.

Seguono via, via tutti gli altri, c’è chi cammina dal primo metro, la Sei Ore è anche questo.

Viaggiano forte, davvero forte i primi due, il il papà di Milella, mio caro amico, mi confessa di temere il ritmo troppo alto, ma i due carabinieri – entrambi fanno parte dell’Arma – si conoscono, si rispettano e lottano, in pieno spirito sportivo. Mi colpisce l’incedere di un atleta dai capelli lunghi, fisico muscoloso e potente che nella mia mente definisco “Tarzan”: mi dicono sia di Livorno, non lo conoscevo, il suo nome è Lombardi. Un abbraccio col pensiero con Nicolangelo D’Avanzo, la stima è reciproca, è un piacere salutarci.

Mi piace lo spirito combattivo e di grande sopportazione della fatica delle signore, tutti sorridenti, tutte pronte a lasciarsi ritrarre con piacere, onore a tutte Loro. Dalba, Peschechera, Erica Delfine, Ramunno, Di Benedetto, Sgerza, tutte le altre, tutte forti e sorridenti: bellissimo!

Ammiro la determinazione di Pasquale Mastrapasqua, che dopo cinque ore di lavoro, ne fai sei di corsa; ammiro il coraggio di Ruggiero Salvemini, alla sua prima sei ore; ammiro la saggezza di Nicola Peschechera che sente il tendine fargli male e preferisce abbandonare subito e leccarsi un bel gelato.

Lorenzo Gemma ci delizia con il suo grido di battaglia: “Stasera, si t….. !”, raffinati come sempre Michele Rizzitelli e Angela Gargano, sofferenti da subito, ma sempre sorridenti e affabili, Vito Porcelli e Teresa Calefato.

Tutti ma proprio tutti vorrei citare, ecco mi tornano alla mente i due Leccese, Lorenzo e Giuseppe, padre e figlio, è un piacere vederli correre insieme!

La giornata è calda, caldissima, siamo sui 35 gradi di temperatura, ma l’afa, l’umidità ne aggiungono altri: si suda a star fermi, figuriamoci a correre; per fortuna, l’organizzazione ha predisposto continui punti dove bere e bagnarsi, dopo la prima ora apparirà d’incanto anche il ristoro con the, biscotti, torte, frutta, gli integratori c’erano invece da subito.

Un tabellone elettronico permette di avere la nota precisa della propria distanza percorsa, il buon Paolo Liuzzi cerca di aggiornare tutti giro dopo giro.

La prima sorpresa in testa la regola una sosta ai “box” di Milella, Di Cecco lo distanzia di qualche centinaio di metri, vedremo se sarà la fuga decisiva, ma è ancora troppo presto.

Girano e girano gli atleti, Vito Piero Ancora, il buon Capecci, Michele De Benedictis il grande gruppo dei Maratoneti Andriesi con tanto di tavolo ristoro personalizzato, una battuta con ognuno, non c’è da annoiarsi.

Oltre il sottoscritto, scatta foto, le sue bellissime foto, Vito Napoletano: è in gara la moglie, la cara Marianna Lattarulo, con tanti altri atleti dei Free Dogs di Castellana.

Intorno alla terza ora di gara la svolta: una bolla a un dito del piede blocca Francesco Milella, per Di Cecco non ci sono più rivali diretti, ma anche l’abruzzese sembra rallentare, impressione confermata dall’imminente ritiro.

E così a vincere la prima Sei ore di Barletta sarà l’ottimo Marco Lombardi (Libertas Runners Livorno) che chiuderà a 77298 m, precedendo Nicolangelo D’Avanzo (Bisceglie Running), secondo con 73324, e il coriaceo Germano Gentile (Nadir on the road Putignano), terzo con 72116. Lorenzo Zingaro (Amatori Putignano) è quarto con 67224 su Savio Marco Acquaviva (Disfida di Barletta), quinto con 66898, e Giuseppe Mangione (Barletta Sportiva), sesto con 66522. Cosimo Manigrassi (Marathon Massafra) si piazza settimo con 65018 su Luigi Perrone (Free Runners Molfetta), ottavo con 65001, Giovanni Zingaro (Maratoneti Andriesi), nono con 64358, e Vincenzo Zaccheo (Fiamma Olimpia Paolo), decimo con 64356.

Undicesima assoluta, prima donna, decisa ed instancabile, è Erica Delfine (Amatori Putignano) con 63861 m che supera l’altrettanto brava, bravissima Maria Dibenedetto (Barletta Sportiva), seconda con 63501. Terza, ancora Barletta Sportiva, Roberta Dalba con 61982 (complimenti anche al prezioso marito, sempre pronto ad assisterla), su Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci), quarta con 60550, un’atleta apparentemente silenziosa, ma che parla con i fatti… Quinta, l’ottima Teresa Chieppa con 56579 a precedere Marianna Solazzo (Barletta Sportiva) e Paola Pepi (Runners 87 Castellaneta), entrambe con 56420. Annamaria Peschechera (Barletta Sportiva) è ottava con 55938 su Marianna Polignano (Amatori Putignano), nona con 55922, e Tiziana Sportelli (Lamone Russi), decima con 53973.

167 i finisher della Sei ore, 13 gli atleti che concludono la maratona: vince Massimo termite (Sei Sport Monopoli) in 3:12:44 sul compagno di squadra Pierpaolo Cazzorla, secondo in 3:19:06, e Antonio Nicassio (Atletica Adelfia), terzo in 3:54:03. Angela Latorre (GS Matera) è la prima donna in 4:14:56 su Luisa Acconciaioco (Barletta Sportiva), seconda in 5:07:59.

Organizzazione positiva anche nella predisposizione dell’area cambio e nella consegna di una splendida medaglia raffigurante il Castello di Barletta con un bel “6” davanti. Migliorabile, proprio per raggiungere la perfezione, l’impianto di amplificazione che dovrebbe essere udibile sull’intero circuito soprattutto negli ultimi istanti quando ci si deve fermare; apprezzabile sarebbe anche l’allestimento di uno-due bagni chimici sul circuito che ridurrebbero i tempi di “allontanamento” in caso di necessità.

Per il resto tutto apprezzabile e ben fatto davvero, considerando che si era ad una prima edizione: siamo sicuri che questa Sei Ore avrà tante prossime e più partecipate edizioni, entrando nel gotha delle gare di queste specialità.