La sesta edizione del Trofeo Federiciano, la seconda consecutiva nel novero delle prove di Corripuglia, conferma Andria tra le gare podistiche meglio organizzate della regione.
Qualche indicazione all’ingresso nel paese per raggiungere facilmente il punto di ritrovo non avrebbe guastato, ma in compenso l’ampio parcheggio predisposto facilita la prima incombenza di ogni podista: lasciare l’auto in un posto sicuro e non troppo lontano dal punto di partenza/arrivo.
Il ritrovo è fissato presso il Palazzetto dello Sport, in via Germania: mega struttura a disposizione degli organizzatori e degli atleti, che facilita di molto tutte le operazioni pre-gara, a cominciare dal ritiro di pettorale, chip e pacco gara. Sei euro il costo dell’iscrizione, il premio di partecipazione consiste in due bottiglie di pregiato vino.
A disposizione degli atleti i pulitissimi bagni della struttura, suddivisi in più punti, davvero non ci si può lamentare.
Nonostante le tante concomitanze in regione (San Giovanni Rotondo, Grottaglie, Melissano) e fuori (Pescara su tutte…), 1198 iscritti premiano questa manifestazione con un incremento di 33 unità rispetto al 2014.
In più, gli organizzatori, i Maratoneti Andriesi, hanno aperto quest’anno anche alla non competitiva che registra circa 500 iscritti.
La partenza intelligentemente prevista per le ore 9.00, che permette di ostacolare meno la “consueta” vita di questa grande città, obbliga i podisti ad accelerare le operazioni propedeutiche alla corsa vera e propria, con il tradizionale riscaldamento subito avviato, non appena dopo aver indossato il completino sociale.
Frattanto, mentre i soci organizzatori definiscono gli ultimi particolari, gli addetti Fidal sistemano il tappeto rilevatore chip, i Giudici si preoccupano che ogni cosa avvenga in maniera regolare, la voce di Paolo Liuzzi saluta atleti, parenti, organizzatori, spettatori, addetti vari e, soprattutto, gli abitanti del quartiere costretti ad un’inaspettata levataccia domenicale, anche se nessuno protesta e anzi sono diversi gli spettatori affacciati ai balconi.
Giornata soleggiata, calda, ma non caldissima, tutto sommato si correrà bene.
Con il passare dei minuti, cresce l’ansia e l’attesa, gli atleti – compresi i più veloci e i più indisciplinati – sono condotti dietro la linea di partenza e tenuti a freno dal cordone umano degli organizzatori, che – pur di garantire un’ottima manifestazione – rinunciano a correre (lo faranno solo in tre!).
Qualche secondo in più di suspense per rimuovere l’improvvisa presenza di un auto dal percorso e finalmente l’ok della Polizia Urbana, Paolo Liuzzi commenta secondo per secondo, i palloncini bianco-azzurri si levano in cielo, il braccio del giudice si tende, la pistola spara e via, come furie, gli atleti partono velocissimi.
Neanche il tempo di girare la testa che è il turno dei cosiddetti liberi, guidati dai palloncini dell’ultramaratoneta locale Gianni Zingaro e dal campione regionale di mezza, Nino Zagaria.
Giungono, intanto le prime notizie dalla competitiva: annunciato in pessime condizioni fisiche, Luigi Zullo dimostra invece di essere in ottima condizione (complimenti al suo fisioterapista!); resta con gli “altri” per circa 3 chilometri, per poi salutare e andar via in solitudine, anche se talune espressioni mimiche mettono in risalto qualche sofferenza…
Anche in campo femminile, anzi ancor più, dominio incontrastato per Teresa Montrone: per motivi di studio in quel di Trieste, è sempre un piacere rivedere ed apprezzare questa “nostra”, bravissima e gentilissima, atleta.
Percorso interamente cittadino, veloce e panoramico, blindato al traffico (fino all’ultimo atleta!), con precise indicazioni chilometriche e ristoro con bottigliette d’acqua a metà gara. Numeroso anche il pubblico presente e partecipe, ma occhio all’8° chilometro quando appare la salita - non ripida, ma si fa sentire nelle gambe –, quei 400 metri temuti ed annunciati da speaker Paolo, un piacere per gli amanti dell’arte, attraversando il bellissimo borgo antico, un po’ meno per chi è già stanco…
Ma la fine della salita apre davvero alla conclusione della corsa, Piazza Umberto, ancora più gente, gli ultimi metri e il rettilineo finale, la voce di Paolo, gli scatti dei fotografi, il bip del chip, i giudici a rilevare il pettorale. Accanto, intanto, arrivano i liberi, per loro anche la medaglia, una medaglia che speriamo li porti dalla nostra parte, quella competititiva, l’anno prossimo.
Un ottimo ristoro, predisposto con cura dagli studenti dell’Istituto Alberghiero "Luigi Einaudi" di Canosa, attende gli stanchi atleti: gelatino, panna cotta, focaccia, vari dolci, acqua, the, succhi di frutta: peccato che qualcuno scambi il ristoro per un supermercato, fa razzia di ogni bene, con la conseguenza che gli ultimi si dovranno “accontentare” del solo gelato e dell’acqua…. Ancor più spregevole il comportamento di chi, dopo il “saccheggio”, butta tanto ben di Dio, un’offesa per chi muore di fame.
Con l’occasione invito gli atleti a tener un comportamento più rispettoso delle città che ci ospitano, buttando i rifiuti nei cestini, non usando le auto parcheggiate come fossero tavoli da picnic, non… sparecchiando neanche, lasciandole piene di avanzi!
E, continuo, ricordando a tutti gli atleti che hanno già concluso che non si torna indietro attraversando il viale di arrivo quando la gara è ancora in corso: occorre aver rispetto per chi sta ancora correndo, per i giudici, per lo speaker, per i fotografi, per gli organizzatori. Educazione che chiedo anche ai familiari dei podisti: per scattare una foto al proprio congiunto non si può, non ci si deve – improvvisamente – proiettare davanti ai giudici e a i fotografi autorizzati (che ritraggono tutti), impariamo a essere civili!
“Tanto di cappello” per Luigino Zullo (Bio Ambra New Age), che conclude vittorioso in 31:47, concedendo un convinto “cinque” a tutti i suoi sostenitori, tra i fuochi d’artificio predisposti dagli organizzatori. Sedici anni, un grande futuro davanti a sé, Vincenzino Grieco (Barile Flower Terlizzi) è secondo in 32:16, a precedere il gran ritorno di Michele Uva (Free Runners Molfetta), che supera le paure e si piazza terzo in 32:22. Primo andriese al traguardo, ma tesserato per la corazzata Assi Trani, è Nicola Mastrodonato, al traguardo in 32:36, incalzato dall’ottimo Giuseppe Dedonato (Atl. Sprint Barletta), quinto in 32:42. Sesto posto per il combattivo Dino Masciale (Bitonto Runners) in 32:48, che precede il compagno di squadra e mister, Angelo Pazienza, settimo in 32:54. Un altro validissimo sedicenne, Gabriele Cangiulli (Top Runners Laterza) è ottavo in 32:56, davanti al capace Allul Sakine (Podistica Taras), nono in 33:10, e al mai domo Vincenzo Trentadue (Dynamyk Palo del Colle), decimo in 33:15.
Splendida e schiva, Teresa Montrone (Alteratletica Locorotondo) vince in solitudine in 35:44; secondo posto per la continua Maria Carmela Landriscina (Trani Marathon), seconda in 39:33, inseguita da Silvana Iania (Free Runners Molfetta), alla ricerca dei vecchi ritmi, terza in 39:41. Molto brava è quarta Maria Iusco (Atletica Carovigno) in 40:20, con la giovanissima Sabina Doronzo (Alteratletica Locorotondo), quinta in 40:35, e la reattiva Raffaella Filannino (Disfida di Barletta), sesta in 40:56. Ottima prova per Marianna Lasala (Barletta Sportiva), settima in 41:33, a precedere la regolarissima Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci), ottava in 41:54, e la prestante Valeria Cirielli (NAF Acquaviva), nona in 41:56. Melinda Pugliese (Amatori Putignano), sorridente e combattiva, decima in 42:04, chiude la lista della top ten femminile.
1126 i finisher.
Detto che lo speciale derby di Puglia è vinto oggi dall’87enne Leonardo Palmisano sull’89enne Gennaro Chimenti, mi piace citare Luca Cannone, primo atleta della società organizzatrice, al traguardo in 34:36, Luca Pepe (Atletica Altamura), in 35:39, Luca Digesù (Happy Runners Altamura), 44:18, e Luca Benedetto (Sport Center Bari), nel giorno di… San Luca.
Auguri anche a Edyta Zieba (Tommaso Assi Trani) per il primo compleanno di gare: corse qui la sua prima gara in 1h04:42, a distanza di un anno ha chiuso in 56:46, complimenti davvero!
Sul tartan della palestra, felicemente condotta da Paolo Liuzzi, comincia la cerimonia di premiazione.
Spazio iniziale ai liberi, non c’è classifica, ma si premiano i primi tre uomini e le prime tre donne, con consegna del Trofeo Francesco Montaruli, per ricordare il “vecchio” presidente, uno dei soci fondatori dell'Associazione Maratoneti Andriesi, a dieci anni dalla sua scomparsa. Visibilmente commossa, premia la Signora Montaruli, ed è un momento davvero emozionante.
Breve discorso per il presidente Domenico Lorusso e via alla consegna dei premi agli atleti Fidal, alla presenza “attiva” dell’Assessore all’ambiente, ing. Antonio Mastrodonato.
Si comincia con i primi tre arrivati maschili e le prime tre arrivate femminili, in un’esplosione di giochi d’artificio con coriandoli (stile Champions League), che ricevono trofei, orologi, premi tecnici; si passa, successivamente, ai meritevoli della varie categorie, i primi cinque per le categorie maschili fino alla SM55, e i primi tre delle restanti e di tutte le categorie femminili (pur non amando farlo, ritenendo che il solo andare in premiazione sia motivo di vanto, per dovere di cronaca devo riportare diverse lamentele dei premiati di categoria sull’esiguità di alcuni premi ricevuti, ricordando che tutti loro hanno comunque ricevuto una coppa o una simpaticissima medaglia, oltre il premio materiale).
La Barletta Sportiva vince la graduatoria delle prime cinque società per numero complessivo di arrivati, su, nell’ordine: Assi Trani, Free Runners Molfetta, Gioia Running e Pro Canosa; ciascuna riceve una splendida targa celebrativa più alcune confezioni di pasta “fresca”.
Tra i saluti conclusivi e la tradizionale foto di gruppo dei Maratoneti Andriesi, si chiude definitivamente la manifestazione, con diversi soci subito intenti a ripulire il palazzetto dai coriandoli esplosi.
Si chiude così, con un gran successo, la sesta edizione del Trofeo Federiciano: i maratoneti Andriesi hanno mostrato compattezza e capacità nel soddisfare tutti i podisti convenuti, garantendo loro ospitalità e sicurezza, in fondo le caratteristiche che non dovrebbero mai mancare in una manifestazione podistica.
Prossima tappa di Corripuglia - la diciottesima – domenica prossima a Novoli, nel leccese, per la 30^ edizione della Stracittadina Novolese.