Ben vengano manifestazioni come la Cargraphik Half Marathon, numeri, colore, calore, buone prestazioni, solidarietà, validissima organizzazione in un mix (quasi) perfetto.
2106 iscritti, la cifra più alta mai raggiunta in regione per la distanza della mezza, a premiare il buon lavoro di Enzo Cascella e dell’intera Barletta Sportiva, che in tre edizioni ne hanno fatto un autentico must.
Da evidenziare che i lavori allo stadio Puttilli e alla pista dedicata all’immenso Pietro Paolo Mennea, hanno privato l’organizzazione della “casa” e, conseguentemente, del percorso delle prime due edizioni.
Nessuna paura, memori di quanto realizzato per la Sei Ore nel luglio scorso, quartier generale, partenza e arrivo sono stati spostati in Zona Castello, usufruendo del vasto parcheggio del vicino ipermercato.
L’accogliente bar–ristorante fornisce i locali per la distribuzione dei pettorali (con suddivisione in più punti di consegna per provincia), chip e pacchi-gara. 15 euro la tassa d’iscrizione, con consegna di ricco pacco gara, con tanto di felpa celebrativa.
Giornata climaticamente favorevole, né troppo fredda, né troppo calda, calato di molto il fastidioso vento del giorno prima, gli atleti lo troveranno contro per soli 4 chilometri.
Percorso variato, come detto, rispetto alle prime due edizioni, con iniziale giro di un chilometro intorno al Castello, passaggio sul punto di avvio e primo giro cittadino, poi l’escursione sulle due litoranee di levante e di ponente, rientro in città, la statua di Eraclio, la Cattedrale e giù fino all’arrivo.
Percorso spettacolare ed interessante, quasi mai monotono, sostanzialmente piatto ma non troppo, forse troppe chianche, blindato al traffico, con i ristori posizionati come da regolamento, con personale efficiente.
In zona arrivo la presenza dei bagni chimici, quanto mai utili, oltre a quelli dell’attigua villa comunale e, più lontani, dell’ipermercato.
Girato l’angolo, su Via Mura San Cataldo, l’arco di partenza, gli addetti chip impegnati in un alacre lavoro per il fissaggio dei tappetini rilevatori, i Giudici a radunarsi e a dividersi i compiti, la presenza di Michele Bruno, il ras delle calzature da running in mezza Puglia.
La partenza è opportunamente fissata per le ore 9.00, la gran parte degli atleti provvede a cambiarsi, mentre qualche ritardatario giunge solo ora.
Assente Paolo Liuzzi per impegni familiari, il microfono dello speaker finisce nelle mani di Gianpiero Caravella che ha il difficile compito di commentare, interessare la gente, soprattutto durante la lunga attesa per l’arrivo dei concorrenti. Ottimo intrattenitore, Gianpiero soffre un po’ i dati tecnici, la citazione degli atleti, ma riesce comunque a cavarsela bene e a superare l’esame.
Da evidenziare il gran lavoro di Mariella Di Leo, che oltre a coordinare il servizio dei pacer, ha organizzato il gruppo degli spingitori, atleti che spingeranno alcuni atleti diversabili per tutto il percorso, regalando loro delle ore indimenticabili.
L’esibizione di una palestra fitness, si muove velocemente Roberta D’Alba, oltre che mamma e ultramaratoneta, la scopro anche in questa veste.
Entusiasmo che sale con il passare dei minuti, gli atleti più forti che prolungano il riscaldamento sino agli ultimi istanti e per fortuna si riesce a farli inserire nelle prime fila, il cartello di Leoiocisono a ribadire che “Gioia C’è”, i palloncini dei pacer, le canotte variopinte, le richieste di foto, gli abbracci, i baci, il sorriso di Mimmo Ricatti, la vespa di Enzo Cascella, i fotografi improvvisati davanti, le grida, il silenzio, le parole dello speaker…. Gli attimi pre-gara.
Partono per primi i ragazzini, qualche attimo ed ecco i diversabili spinti da questi encomiabili volontari, poi l’handbike del caro Nico Giannoccaro, il passeggino dell’atleta romeno con tanto di figlio e bandiera e finalmente lo sparo del Giudice Capo, De Lillo.
Tenendo dietro i partecipanti, i tappeti chip assicurano la partenza corretta; in un attimo gli atleti divorano il viale e spariscono svoltando a sinistra. Ecco due ritardatari che partono solo ora, ecco già i primi due infortunati, la gara per loro è durata attimi, sono già a chiedere aiuto ai sanitari.
Tre minuti circa ed ecco riapparire gli atleti, il primo chilometro è già andato, in testa Ricatti e Notarangelo, a seguire Minerva e Di Cecco, poi Sardella; in campo femminile domina Soumiya Labani, a seguire Paola Di Tillo.
Saranno questi i protagonisti della testa della corsa, saranno tutti i partecipanti i protagonisti di un fantastico viaggio, di un sogno, di sofferenze, di gioie, di emozioni.
Numeroso anche il pubblico presente in diversi punti della città: Barletta sembra gradire la manifestazione e i podisti, d’altronde se l’atletica non è di casa qui, ditemi dove potrebbe esserlo.
Troppe però le bici sul percorso (è scorretto accompagnare e favorire in questo modo l’atleta in gara) e troppi i “portoghesi”, un fenomeno deteriore che cresce di gara in gara: per gli uni e gli altri, se la presenza non si accetta, ma si tollera negli spazi larghi, non è ammissibile il loro voler arrivare sino al traguardo, bisognerà studiare una fase preliminare di scrematura (vale per tutte le gare, non solo per questa!).
Colpo di scena, come avrebbe desto qualcuno: il ritiro di Soumiya Labani, campionessa marocchina tesserata per l’Alteratletica Locorotondo; qualcosa dev’essere andato storto, Soumiya viaggiava benissimo, “amo” questa simpaticissima e sportivissima atleta, modesta, amante dei master, pur avendo partecipato alle Olimpiadi.
In campo maschile lo scettro è oramai in mano al beniamino di casa, il favorito della vigilia, Mimmo Ricatti; in campo femminile è saldamente in testa la molisana Poalo Di Tillo, risale Marisa Russo, partita quasi in sordina.
Radiocorsa informa continuamente il buon Caravella, che commenta con Michele Bruno, lo sponsor tecnico della manifestazione, le fasi della corsa.
La sirena della Polizia, l’auto apripista, la vespa di Cascella, ed ecco apparire finalmente Mimmo Ricatti, figlio di questa terra tesserato per l’Aeronautica Militare: 1:06:28, il suo tempo… Mimmo al solito, dopo aver tagliato il traguardo, dispensa strette di mano, baci, è un fiume in piena, toccanti le sue parole: “Vincere a Barletta è un'emozione ineguagliabile, la mia città mi vuol bene ed io ricambio con i miei sorrisi e con la mia corsa". Per Mimmo terzo successo in tre edizioni…
Splendida prova di Francesco Minerva (Dynamyk Palo del Colle), che dimostra di aver superato i guai fisici del 2015 concludendo in seconda posizione in 1:06:55; terzo posto per l’ultramaratoneta Alberico Di Cecco (Vini Fantini Pescara), che in Puglia torna sempre volentieri e chiude in 1:11:10.
Mentre percorre affaticato gli ultimi metri Vito Sardella (Podistica San Salvo) subisce l’inclemente sorpasso di Matteo Notarangelo (Atletica Vomano): è la legge dello sport, il foggiano di Monte Sant’Angelo è quarto in 1:13:07, il monopolitano è quinto in 1:13:08.
Brillante sesto posto per Dino Masciale (Dynamyk Palo) in 1:13:31, seguito dall’instancabile Giuseppe Moliterni (Gravina festina lente!), settimo in 1:14:16, e dal redivivo Gianpiero Bianco (Dof Amatori Turi), ottavo in 1:14:45. “Ruggisce” Giovanni Marchitiello (Pedone Riccardi Bisceglie), piazzandosi nono in 1:14:54, a precedere il valente Giuseppe Garofalo (Assi Trani), decimo in 1:14:56.
Al femminile, ottima prova di Paola Di Tillo (Virtus Campobasso) che vince, incontrastata, in 1:22:06; ecco le sue parole nell’intervista post-gara: "Sono davvero contenta di essere venuta a correre qui, a Barletta, in una cornice così bella e nell'ambito di una manifestazione davvero ben organizzata".
Inaspettato secondo posto per la felicissima Marisa Russo (Marathon Massafra), qui quasi per gioco, in 1:26:33, e pregevole terza posizione per Teresa Lelario (Assi Trani), soddisfatta, al traguardo in 1:28:54.
La bravissima Francesca De Sanctis (Athletic Club Termoli) è quarta in 1:30:57, due soli secondi prima della caparbia Daniela Fontanarosa (Sport Center Bari), quinta; altra grande prova di Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci), sesta in 1:31:37, tre secondi prima della new entry della Free Runners Molfetta, la reattiva Cristina Mastrorosa, settima.
La prima rappresentante della società organizzatrice, Maria Dibenedetto, un anno fa vincitrice, è ottava in 1:32:39, seguita dalla capace Irene Franculli (Atletica Palazzo), nona in 1:33:08, e dalla generosa Filomena D’Adamo (Bitonto Runners), decima in 1:35:03.
1925 i finisher, a chiudere con il suo palloncino con la scritta “ultimo”, lo splendido Eligio Lomuscio (Barletta Sportiva) in 3:05:32, con onore ultimo come a New York, come a Roma dove chiuse con Calcaterra (per Giorgione era la seconda maratona di seguito, ma va bene lo stesso...).
Consegna di medaglia ricordo per tutti gli arrivati; ristoro finale con confezioni sigillate contenenti merendine e frutta, oltre ad integratori, succhi di frutta ed acqua; uno sponsor consegnato anche pane bagnato ad olio, ma non so dirvi se questa distribuzione si sia protratta per tutti.
Dopo essersi cambiati, diversi atleti mi hanno mostrato i loro gps che indicavano una distanza inferiore rispetto ai canonici 21097 metri: come già scrissi l’anno scorso, per il passo definitivo in avanti di questa manifestazione, peraltro ottimamente organizzata, occorrerà far certificare il percorso, così ogni discussione non avrà più motivo di esistere, i record personali saranno certi, riportati sul sito Fidal, e, Cascella potrebbe pensare a qualcosa in più…
Da rimarcare l’arrivo dell’atleta diversabile, che ha percorso tutti i metri del tracciato spinto dagli amici, salvo gli ultimi metri, che ha corso sulle sue gambe, tagliando in questo modo il traguardo…. Vi invito ad andare a vedere le toccanti immagini (http://gallery.podisti.it/p917779492/h652434f1#h652434f1)
Le premiazioni si sono svolte nella terrazza del bar con affaccio sul viale di arrivo: due antipatiche ringhiere hanno messo a dura prova i fotografi, peccato non aver sfruttato il palco predisposto in zona partenza che avrebbe facilitato e migliorato gli scatti.
Al di là di questo piccolo inconveniente, la cerimonia è cominciata con il giusto riconoscimento per i primi tre e le prime tre della classifica generale, omaggiati con numerosi premi, a cominciare dagli splendidi trofei. Da segnalare il simpatico siparietto tra Ricatti e la mamma che ha confessato che il figlio mangia… niente!
A seguire le premiazioni dei primi cinque di ciascuna categoria: tanti e vari i premi consegnati, da bottiglie di vino, ad integratori, ad articoli tecnici, premi che avranno senz’altro soddisfatto i meritevoli.
Premio speciale per Eligio Lomuscio; la commemorazione di Angelo Diterlizzi, amico di tante gare, con la targa consegnata al figlio; le estrazioni di tanti pettorali per varie maratone nazionali condotte da Mariella Di Leo, energica e poliedrica come sempre.
Ultimo atto ufficiale, la premiazione delle società per numero complessivo di arrivati: vince la Barletta Sportiva che … sportivamente, rinuncia al premio. Il quintetto delle premiate è composto (non ricordo l’ordine) da: Maratoneti Andriesi, Assi Trani, Podisti di Capitanata, Atletica Padre Pio S.G.R. e Happy Runners Altamura.
E’ oramai tempo dei saluti, la manifestazione è finita, francamente esausto non invidio chi deve ora smontare e riportare tutto alla normalità.
Manifestazione di alto livello, una festa dello sport, da “esportare con orgoglio” da noi pugliesi. La misurazione ufficiale del percorso e sarà perfetta, forza Enzo Cascella, un ultimo sforzo.
Intanto, godetevi i meritati complimenti, da condividere con l’intera città.