Il campionato Corripuglia 2016, quello della svolta, con prove ridotte a venti ed unicamente attribuite per merito sportivo, parte da Noci, in provincia di Bari, in occasione della 19^ edizione della SpaccaNoci, gara nazionale.
1750 gli iscritti, numeri da gran gara, ma che senz’altro lasciano un po’ interdetti rispetto ai quasi 2000 del 2015: senz’altro avrà influito la concorrenza della mezza e abbinata 10km in quel di Lecce, senz’altro avrà influito un certo astio nei confronti del Corripuglia che vige oramai tra i podisti “controcorrente”…
Un dato è certo: il Corripuglia si evolve di stagione in stagione, il criterio di merito garantisce trasparenza, le organizzazioni sono notevolmente migliorate, considerando il numero cospicuo di partecipanti e che non si tratta di non competitive. Certamente, tanto c’è ancora da fare, assicurando ai partecipanti soprattutto partenze meglio gestite e meno caotiche, controlli chip in più punti, percorsi certificati, ma solo lavorando e impegnandosi sul campo si può riuscire.
Preceduta dal convegno del sabato sera sulla disabilità, alimentazione e sport, la SpaccaNoci ha come tradizione, il quartier generale fissato nella centralissima Piazza Garibaldi, dove si procede al ritiro di pettorali, chip e pacchi gara. 7 euro la tassa d’iscrizione, il pacco consegna un uovo di cioccolato che apre all’imminente Pasqua, oltre ad altri prodotti alimentari e qualche campioncino di cosmetici.
Un passo indietro per ricordare l’allestimento dell’utilizza zona parcheggio, alla quale indirizzano precise frecce direzionali non appena giunti in paese, con tanto di bagni chimici che fanno il paio con quelli in zona raduno, poco distanti dall’atavica struttura di quelli pubblici.
Microfono nella mani di Paolo Liuzzi: la sua voce calda ed esperta gioca oggi in casa, a tutt’oggi Paolo difende ancora i colori della Montedoro, la società organizzatrice.
E, frenetica, tipica di chi organizza, è l’attività di Stefano Bianco, il presidente della Montedoro, e di tutti i soci, per ospitare al meglio i podisti convenuti.
Podisti che, dal canto loro, si ritrovano oggi in massa: è piacevole rivedersi e raccontare i propri programmi futuri, negli occhi di tutti la voglia di chilometri, di personali, di successi. Intanto, il primo successo è stare qui, correre, essere attivi, l’ozio non abita tra i runner.
La breve pausa per la tradizionale vestizione e, parimenti tradizionali, le operazioni di riscaldamento, per partire con i muscoli “caldi”.
Le previsioni che davano pioggia e… pioggia sono incredibilmente smentite dai fatti, spira un fastidioso vento di scirocco, salvandoci – proprio lui - dal pericolo acqua.
Zona partenza interamente ingabbiata con alte reti che impediscono l’accesso laterale: creata una prima zona pre-partenza che, con il passare dei minuti, avvicinandosi l’orario di partenza, gli atleti più disciplinati vanno ad occupare ordinatamente.
Il problema si crea quando mancano oramai solo pochi minuti al via, gli atleti più forti - che hanno come il solito prolungato le operazioni di riscaldamento - cercano di guadagnare le prime fila, chiedendo di entrare dal punto superiore della gabbia. Ma l’accesso è sbarrato dagli addetti, che hanno il compito di bloccare chiunque.
Una precisa opera di convincimento, effettuando una scrematura degli atleti, consente di far entrare la prima ondata dei cosiddetti “più veloci”: poco dopo, il diniego dei Giudici all’accesso della seconda tranche crea tensione e una forte maretta, fino al momento in cui, per evitare guai peggiori, si fanno passare tutti, compresi atleti presuntuosi e “sciacalli” che si sono mischiati ai più forti e che partiranno così nelle prime fila. Sintomatico che quasi non abbia l’accesso alla testa della corsa Francesco Minerva, fra qualche rigo capirete perché cito proprio lui.
Tensione, veleno, agitazione, questi momenti concitati non devono più esistere, occorre trovare un rimedio evitando queste sceneggiate ogni volta. A questo punto, o si riconosce il merito, creando una gabbia iniziale per i più forti, distinguendoli con pettorale, un timbro, un simbolo, permettendo loro il libero accesso nelle posizioni di testa, o viceversa, se – come dice qualcuno siamo tutti uguali e amatori – s’impedisce a chiunque di passare, rovinando la competizione, criterio che poi dovrebbe valere per tutti anche se venisse il keniano di turno o Mo Farah.
Ma parlando di sport, penso che il merito sia da riconoscere, Annoscia non può stare davanti a Rutigliano: una zona di testa, una pole position per i più veloci deve essere creata.
Personalmente, troverei giusto il rilevamento elettronico (il chip, per intenderci) anche in partenza, che costringerebbe definitivamente gli atleti a stare dietro il tappeto: se parti davanti, se il sistema non ti rileva sei fuori, a quel punto non servirebbero più cordoni umani o la faticaccia dei Giudici per garantire partenze regolari.
Comunque, dopo aver ascoltato l’Inno di Mameli, finalmente si parte: partenza tutto sommato regolare e rapidissima, i podisti passano come cavalli imbizzarriti e spariscono presto.
Al passaggio fra il secondo e il terzo chilometro, Francesco Minerva è in testa tallonato da Pasquale Rutigliano, la vittoria della gara è nei loro piedi, nelle loro gambe: i pronostici davano favorito Rutigliano, che molti giudicano in attesa del momento opportuno per lo scatto decisivo. In terza posizione, a comandare il gruppo degli inseguitori, Daniele Miccoli, seguito da Uva, Marotti, Ninivaggi, Mastrodonato, Lomartire, Moliterni. Al femminile, è schiacciante il dominio di Soumiya Labani, accompagnata oggi dal marito Zaid, tornato finalmente alle corse con la maglia delle Pedone Riccardi Bisceglie. E’ seconda Viola Giustino, ancora più staccata Ceglia.
Passano i chilometri e in testa è tutto invariato, anzi Minerva guadagna qualche metro su Rutigliano; al gruppo degli inseguitori si sono ricongiunti Masciale, Pazienza e Marchitiello; al femminile sempre Labani in testa.
Il percorso di Noci è tradizionalmente difficile, oggi si dice “tecnico”, vari cambi di pendenza, manca il salitone di una volta, ma non mancano comunque i tratti duri, soprattutto quando si aggiunge l’antipaticissimo vento. Tracciato identico a quello dello scorso anno, quando si corse “al contrario” rispetto alle edizioni precedenti, con inizio cittadino, attraversamento della zona industriale, il cimitero, e graduale rientro in centro. Blindato al traffico (netto il miglioramento rispetto all’anno prima, anche se gli ultimissimi trovano qualche “testone” di automobilista che non riesce ad aspettare per un altro minuto e invade la strada), ben segnalato, con ristoro a metà e le scorie nelle gambe da smaltire nei prossimi giorni.
Oramai la situazione è definita, si celebra oggi il ritorno al successo di Francesco Minerva, il capitano della Dynamyk Palo del Colle, che va a vincere in 31:48: è un piacere rivederlo ai suoi livelli, finalmente Francesco è tornato.
Molla un po’ nel finale, forse un po’ stanco, forse qualche problemino, ma termina comunque secondo l’ottimo Pasquale Rutigliano, il bitontino tesserato per la romana OlimpiaEur, che chiude in 32:28.
Brillante prestazione di Daniele Miccoli (Atletica Ecolservizi Carovigno), che chiude in terza posizione in 33:18, visibilmente soddisfatto. Daniele, persona squisita e sportiva, sa bene che il terzo posto odierno vale più di un successo “solitario” e giustamente festeggia.
Nuova canotta, quella gialla della Bio Ambra New Age, con soddisfazione ritrovo Francesco Marotti, bravissimo quarto in 33:44 a precedere lo scatenato 17enne Vincenzo Lomartire (Amatori Cisternino), giunto come una scheggia in 33:49. Generosissimo, Nicola Mastrodonato (Pedone Riccardi Bisceglie) coglie la sesta posizione in 33:54, precedendo Dino Masciale (Dynamyk Palo del Colle), che proprio negli ultimi metri supera il suo mentore e compagno di società, lo splendido Angelo Pazienza: 33:56 per Dino, 33:57 per Angelo e amici più di prima. Giuseppe Moliterni, il presidente della Gravina Festina lente!, non si smentisce neanche oggi ed è nono in 34:31; chiude l’odierna top ten, il reattivo Giovanni Marchitiello (Pedone Riccardi Bisceglie), decimo in 34:37, a lasciare fuori il buon Michele uva (Free Runners Molfetta), undicesimo in 34:46. Filippo Spinosa, 14° in 35:05, è il prima atleta della Montedoro, la società di casa.
Inchino speciale per la prima donna, l’olimpionica marocchina Soumiya Labani, tesserata per l’Alteratletica Locorotondo, di stanza a Matera, che chiude solitaria, senza neanche spingere troppo, accompagnata dal caro marito El Houcine Zaid, in 37:31. Troppo forte Soumiya, ma ottima prestazione di Viola Giustino (Giovani Atleti Bari), semplice ed umile, seconda in 40:28 a precedere la capacissima Mariangela Ceglia (Bio Ambra New Age), bronzo in 41:11.
Reattiva come sempre, Mara Lavarra (Amatori Putignano) è quarta in 41:59, quinta posizione per Ilenia Colucci (Alteratletica Locorotondo), non ancora ai suoi ritmi di un tempo, quinta in 42:41. Elegante come sempre, Emma Delfine (Nadir on the road Putignano) è sesta in 43:12, con la tenace Daniela Tropiano (Atletica Monopoli), settima in 43:18. Non molla mai ed è ottava Nicoletta Ramunno, prima esponente della società organizzatrice, ottava in 43:23, sulla bravissima compagna di squadra Mariantonietta Amatulli, nona in 43:40, e sulla caparbia Erica Delfine (Amatori Putignano) che chiude la lista delle prime dieci signore in 43:54.
1619 gli atleti al traguardo, chiudono due simpatici giovanotti, Leonardo Palmisano (Alberobello Running) e Gennaro Chimenti (Dynamyk Palo del Colle), rispettivamente classe 1928 e 1926, entrambi classificati in 1:30:21, anche se il rimo è arrivato … qualche attimo prima. Vincenza Serafino, la signora Battista (San Nicola Runners), è viceversa l’ultima rappresentante del gentil sesso in 1:20:26, chapeau alla volontà di questa simpaticissima donna.
Ricca busta ristoro per ciascuno dei finisher e via, subito a coprirsi, che questo vento fa male.
Da segnalare, tra gli eventi collaterali, la gara riservata ai ragazzi delle 4^ e 5^ elementari e ai fantastici ragazzi diversabili, accompagnati dai volontari UNITALSI, i veri campioni odierni.
Classifiche compilate in gran velocità dagli addetti Fidal e dai Giudici, con premiazioni che iniziano sul palco colmo di autorità, dal locale sindaco, Domenico Nisi, al consigliere regionale Mennea, dal professor Schittulli, al presidente della Fidal Puglia, Angelo Giliberto.
Premiazioni condotte da Paolo Liuzzi, ma che si avvale della collaborazione di Mauro Pulpito e di Fabio, organo di Mingo a letto con la febbre. Numerose le battute, gli sketch, che divertono il pubblico presente.
Dopo due toccanti premiazioni riservate ai ragazzi dell’Unitalsi, si parte chiamando sul palco i due vincitori assoluti, Minerva e Labani. La breve intervista a Minerva mette in evidenza il succitato problema delle partenze, con Francesco che ricorda di aver dovuto lottare per poter raggiungere le prime fila… Soumiya elogia la SpaccaNoci e i master, che permettono la realizzazione di queste manifestazioni.
Per loro mega uovo di cioccolato del peso di 12 chili, tris di vini, arance e creme di bellezza e tanto affetto da parte degli astanti. Uomo di cioccolato, arance, vino, creme, anche per i meritevoli di ciascuna categoria, con riconoscimento per i primi cinque.
Ultimo atto finale, la premiazione delle prime cinque società per numero complessivo di arrivati con ricchissimi cesti di prodotti alimentari e uovo di cioccolato, oltre il trofeo: vince proprio la Montedoro Noci (che devolve il suo cesto in beneficenza), su Amatori Putignano, Nadir on the road Putignano, Gioia Running e Assi Trani.
Classica foto di gruppo e … andate in pace, con la benedizione di Paolo Liuzzi.
Finalmente il volto di Stefano Bianco si distende, l’esame è finito, la prova è superata anche quest’anno, non è facile gestire al meglio una manifestazione con tanti iscritti.
Comincia in maniera positiva il Corripuglia 2016, si dovrà studiare e risolvere il problema delle partenze, intanto è già ora di pensare alla Marcialonga di San Giuseppe di domenica prossima a Putignano, che il giorno prima vivrà il prologo con la 6 Ore.
Buon divertimento!