“Tutto è bene quel che finisce bene”, una frase fatta per commentare la 7^ edizione della Stracittadina Massafrese, valida come 3^ prova del Campionato regionale Corripuglia.
Cominciamo dai numeri, 1317 iscritti, davvero ottimi in una domenica dalla concorrenza spietata, con il Vivicittà a Bari e a Castrignano dei Greci, il trail ad Alberobello, la mezza a Lucera.
L’organizzazione della locale società Marathon è collaudata, come ogni anno non ci sono particolari problemi, la macchina organizzativa funziona a cominciare dai tanti cartelli appena entrati in Massafra che indirizzano alle aree parcheggio.
Il ritiro pettorali e chip avviene rapidamente presso la veranda del centralissimo bar; in una locale poco distante si ritirano i pacchi gara (6 euro l’iscrizione), molto ricchi di prodotti alimentari.
Già predisposto l’ampio palco, già erto l’arco gonfiabile di arrivo e partenza, nella zona più periferica il posizionamento dei bagni chimici, ogni cosa sembra essere al suo posto.
Giornata calda, molti convenuti hanno trovato nebbia sulla strada, ma qui il cielo è limpido, il primo vero caldo di stagione creerà senz’altro qualche problema agli atleti.
Atleti, intanto, che sono impegnati nelle operazione propedeutiche alla corsa, a cominciare dalla vestizione, mentre gli organizzatori, a cominciare dalla presidente Tundra Chiaradia, sono impegnatissimi a definire gli ultimi particolari.
Speaker della manifestazione è il giornalista locale Antonio Dellisanti, non male, anche se chiaramente gli mancano i “tempi” e le nozioni tecniche dello specialista.
Con il passare dei minuti si avvicina l’orario della partenza: tanti atleti scelgono di interrompere il riscaldamento e si vanno a schierare ordinatamente dietro le transenne poste sul punto di via, altri – soprattutto i più veloci– prolungano necessariamente il riscaldamento fino a pochi attimi dallo start, convinti di poter raggiungere la linea bianca di avvio, in senso inverso, occupando le prime fila, come sempre avviene.
Il problema è che i locali Giudici non vogliono far passare alcuno: invitano, con decisione, tutti gli atleti, compresi i favoritissimi, a far il giro e ad andar dietro, il che significherebbe oramai partire per ultimi, con grave danno per la loro prestazione e per l’intera manifestazione.
Qualche atleta più “deciso” forza il blocco e passa, il numero di pettorale viene subito rilevato dai Giudici e diventa a rischio squalifica, la tensione cresce, si rischia addirittura lo scontro fisico giudice-atleta (per fortuna subito evitato), la tensione cresce ancor più, il tempo passa, gli atleti restano fermi davanti, i giudici non recedono, a quel punto l’intera gara rischia di saltare.
L’unica soluzione è oramai far entrare i partecipanti, finalmente viene attuata, in un attimo gli atleti sono tutti dietro la linea di partenza e il via avviene in maniera perfetta.
Come ho più volte scritto su queste pagine, è sempre più necessaria l’esigenza, soprattutto in queste prove di Corripuglia, che presentano atleti di primo livello tecnico e atleti che corricchiano, della creazione di una zona pole position per i più forti, che hanno esigenze diverse da chi va in maniera molto più lenta.
Ingabbiarli tra gli altri diventerebbe un rischio per loro e per chi altri; questi atleti, selezionati preventivamente, devono occupare le prime fila e andare, non è un’offesa per nessuno, lo sport è merito, se c’è gara i più forti vanno messi in condizione di poter esprimere il loro potenziale.
Altrimenti, facciamo tutte gare non competitive; ma se c’è competizione, i criteri di selezione devono essere adottati, uniformi a tutte le competizioni del campionato.
Il percorso di Massafra, lungo circa 9500 metri, attraversa inizialmente e nel finale il Paese; è veloce, con due sole salite, al sesto e all’ottavo/nono km circa, con lungo sprint finale; blindato al traffico, con ristoro circa a metà, va solo migliorato nella gestione del pubblico negli ultimi metri, quelli prossimi al traguardo.
Vincitore della manifestazione, bissando il successo dell’anno prima, è Francesco Minerva, il capitano della Dynamyk Palo del Colle, che chiude brillantemente in 29:12, davanti all’ottimo Pasquale Rutigliano, il bitontino tesserato per l’Olimpiaeur di Roma, secondo in 30:08. Bravissimo Antonio Redi (Team Francavilla), terzo in 30:28, davanti al promettentissimo 17enne Gabriele Cangiulli (Barile Flower Terlizzi), quarto in 30:41. Il buon Michele Uva (Free Runners Molfetta) è quinto in 31:08, davanti a “mister” Angelo Pazienza (Dynamyk Palo del Colle), sesto in 31:32, e al tenace Francesco Quarato (Team Pianeta Sport Massafra), settimo in 31:41. Altra certezza, Vincenzo Trentadue (Dynamyk Palo del Colle) è ottavo in 31:49, davanti al potente Giuseppe Garofalo (Assi Trani), nono in 32:01, e allo storico Giuseppe Mele (Dynamyk Palo del Colle), decimo in 32:09.
Continua la grande stagione di Teresa Lelario (Tommaso Assi Trani) che va a vincere la competizione femminile in 37:53 davanti alla capacissima Mara Lavarra (Amatori Putignano), seconda in 38:45, e alla star di casa, Marisa Russo (Marathon Massafra), terza in 38:57. La puntualissima Daniela Tropiano (Atletica Monopoli) è quarta in 39:08, sulla determinata Maddalena Carrino (Team Pianeta Sport Massafra), quinta in 39:14, e sulla decisa Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci), sesta in 39:58. Ottima prova per Antonia Chiochia (Marathon Club Statte), settima in 40:34, a precedere la reattiva Cristina Mastrorosa (Free Runners Molfetta), ottava in 40:40, la combattiva Erica Delfine (Amatori Putignano), nona in 41:09, e la solare Marina Rotolo (Athletic Team Palagiano), decima in 41:27.
A chiudere la graduatoria i due “vecchietti” terribili, Leonardo Palmisano (Alberobello Running) in 1:16:20 e Gennaro Chimenti (Dynamyk Palo del Colle), in 1:20:31, rispettivamente - a breve - 88 e 90 anni! Al femminile, chiudono le “camminatrici” del Team Pianeta Sport Raffaella Roberti (1:15:42) e Roberta Girardi (1:15:50): onore a loro per la determinazione!
1234 gli atleti in classifica, due squalificati per violazione della regola 145 (comportamento antisportivo o scorretto), quindici in attesa di giudizio della commissione giudicante (a mio modesto parere, giusta la squalifica per i primi due, gli altri, viceversa, devono essere ammoniti per evitare disparità odierne e con le situazioni analoghe nelle prime due tappe, quando gli atleti più forti hanno raggiunto tranquillamente le prime fila).
Ribadito che andrà meglio transennato il viale di arrivo negli ultimi metri, evitando la presenza e il passaggio del pubblico sulla sede stradale, passiamo al ristoro finale che regala un panino imbottito di mortadella e una bottiglietta d’acqua a tutti gli stanchi atleti.
Non dura molto l’attesa per le premiazioni finali, si comincia con i due vincitori, Minerva e Lelario, accolti festosamente dallo speaker, dalla presidentessa Tundra e da “Runny”, il simpatico Leone, simbolo-mascotte della Marathon Massafra.
Francesco, intervistato, non può non affrontare il problema della partenza, sollecitando a sua volta il bisogno di una zona in avvio per i più veloci… La simpatica Teresa confessa che proprio le caotiche partenze sono il motivo che spesso la portano lontano dalle prove di Corripuglia…
Le premiazioni continuano premiando i meritevoli di ciascuna fascia di età con ricche confezioni alimentari che lasciano tutti contenti e soddisfatti.
Ultimo atto ufficiale, la premiazione delle prime cinque società per numero complessivo di arrivati: vince la Gioia Running su, nell’ordine, Nadir on the road Putignano, Amatori Putignano, Montedoro Noci e Tommaso Assi Trani.
Il giudizio sulla Stracittadina Massafrese è positivo, la gara è stata ben organizzata, nessun inconveniente se non la più volte menzionata partenza, problema oramai generalizzato.
E allora, in attesa che si studi presto e definitivamente un rimedio utile per evitare scene poco edificanti, per trovare un criterio unico ed equo per tutte le prove, che salvaguardi merito, sicurezza e gioia di correre e partecipare per tutti, il Corripuglia domenica prossima fa tappa a Palo del Colle, per la seconda edizione della Stradinamica.
Ad maiora!