Facile ripetersi, facile affermare che ancora una volta gli assenti hanno avuto torto.
Avrebbe meritato ben altri numeri la 19^ Diomediade, 10^ tappa del Campionato Corripuglia, per l’ottima qualità organizzativa offerta dall’Atletica Pro Canosa ai partecipanti.
A questo punto urge capire se i podisti pugliesi siano oramai “stanchi” del Corripuglia, se si stia sempre più diffondendo il fenomeno di spostarsi il meno lontano possibile dal proprio domicilio, con la proliferazione di circuiti provinciali e interprovinciali, e quali tutele offrire alle organizzazioni delle tappe di questo Campionato, cercando di evitare nelle domeniche di svolgimento le tante, troppe concomitanze.
Dopo qualche anno di assenza, il Corripuglia ritorna a Canosa di Puglia: a riportarlo il crescente gruppo presieduto da Giuseppe Mario Tomaselli, protagonista nella scorsa stagione meritandosi sulle strade di gara questa assegnazione.
Il ritorno coincide con una profonda novità: lo spostamento del ritrovo, partenza, arrivo e dopogara, più in periferia, abbandonando la classica e centralissima Piazza Vittorio Veneto. Il raduno è, infatti, fissato presso lo stadio Comunale San Sabino, in zona 167, la cui pista ospiterà gli arrivi degli atleti. Consegna pettorali e chip avvengono invece su Via Ugo La Malfa, da dove prenderà il via la manifestazione, usufruendo della larga sede stradale.
Sei euro il costo dell’iscrizione, con pacco gara alimentare contenente, fra l’altro, bottiglia di ottimo vino.
A disposizione degli atleti i bagni e gli spogliatoi dello Stadio, per le operazioni di riscaldamento c’è solo l’imbarazzo della scelta, fra pista dello stadio e la strada.
Fantastica giornata di sole, ideale per andare a mare…. Ma si è qui per correre, gli atleti soffriranno il caldo e il percorso, che è ostico, molto ostico, soprattutto nella parte finale tutto in salita.
D’altronde Canosa è questa, non la si può spianare, e le corse in salita, un po’ come avviene anche nel ciclismo, aggiungono particolari epici ed eroici alle proprie prestazioni, rimanendo impresse nella memoria e … nelle gambe.
Partenza intelligentemente anticipata alle 9.00, quella mezzora salva un po’ dal caldo, libera prima le città e permette di rientrare con anticipo.
Partenza studiata con cura, i più agonisti hanno il pettorale contrassegnato da un bollino verde ed entreranno all’ultimo nelle zona pole creata ad arte dagli organizzatori; dietro la seconda file di transenne, con diversi minuti di anticipo, sono già ordinatamente posizionati un bel gruppo di atleti. Alte reti laterali impediscono di scavalcare, ferreo il controllo degli organizzatori, tutto funziona, finalmente, a puntino.
A presentare la manifestazione il buon Biagio Mancino, amatore anche col microfono, ma che con la buona volontà supplisce alle mancanze tecniche del ruolo, aiutato anche dalla giornalista Claudia Vitrani, energica e decisa.
Il cordone dei soci della Pro Canosa spinge ottimamente gli atleti dietro la linea di partenza, la pistola è affidata alle mani del locale assessore allo sport, Elia Marro, che spara il colpo che libera gli atleti.
Partenza in piano, circumnavigazione dello stadio e via giù in discesa, con la raccomandazione di non strafare, di risparmiare energie per il “duro” ritorno.
Tracciato blindato al traffico, con doppio ristoro con bottigliette d’acqua, attraversamento della città compresa la zona centrale e ritorno verso lo stadio tutto in costante salita, con sofferenze, difficoltà, spirito di sacrificio e anche esaltazione di chi ama le salite, alla “Nibali”.
Quando correvo amavo questo genere di gare, amavo le salite che mi permettevano di recuperare tante posizioni, ma sono solo ricordi lontani…
E, a proposito di ricordi, permettetemi di ricordare Peppuccio Matarrese, colui al quale è intitolato l’odierno memorial, quanti chilometri percorsi insieme, nel più puro spirito di sano agonismo, condito da stima ed amicizia.
Oramai sulla pista dello Stadio San Sabino, dove gli atleti percorreranno alcuni metri dei 9500 (circa) totali, con l’arco levato, la strumentazione chip attivissima, si attende con trepidazione l’arrivo del vincitore.
Il giretto inziale lo aveva visto già passare in testa, testa della corsa che è sempre stata sua, e Francesco Milella (Montedoro Noci), atleta capace di passare con unica disinvoltura dalla 100 alla 10 km, si afferma brillantemente in 31:38. E’ sempre un piacere ritrovare Francesco in Puglia, visto che gli impegni nell’Arma lo portano spesso fuori regione, lontano dagli amici podisti e dalla giovanissima moglie Mary.
Secondo posto per Rino Bonvino (Dynamyk Palo del Colle) in 31:51, che nel breve tratto cittadino in piano è sembrato poter recuperare su Milella, lasciandolo però andare in salita; prestigioso terzo gradino del podio per Mimmo Tedone (Dynamyk Palo del Colle), per alcuni tratti anche in coppia con Bonvino, che chiude in 32:16.
Primo o… ultimo, non perde mai il suo genuino buon umore, ed è sorridente quarto Michele Uva (Free Runners Molfetta) in 32:48; quinto, girandosi spesso quasi alla ricerca di qualcuno con cui fare il classico sprint, Francesco Quarato (Pianeta Sport Massafra), chiude in 33:06, inseguito da Nicola Tucci, che porta sempre in alto i colori della Gioia Running, sesto in 33:26. Il dottor Marco Calò (Montedoro Noci) con il suo classico passo volante, è settimo in 33:39; appassionante lo sprint tra Gianfranco Dellaccio (Montedoro Noci), ottavo in 34:09, che precede di un secondo Teo Tota (Pedone Riccardi Bisceglie), nono. Chiude la top ten maschile Giuseppe Mele (Dynamyk Palo del Colle), a difendere la dinastia, decimo in 34:16.
Al femminile nuovo successo stagionale per Teresa Lelario (Atletica Assi Trani), all’ottava affermazione consecutiva nel Corripuglia 2016, che s’impone in 39:46, presentandosi sorridente sul traguardo con l’indice alzato alla Mennea a sottolineare il suo appagamento.
E ancora seconda, come in un deja-vu, sempre bravissima, è Daniela Tropiano (Atletica Monopoli) in 41:21 a precedere quell’esempio di impegno e costanza che risponde al nome di Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci), terza in 41:37.
La grinta nel sangue, Cristina Mastrorosa (Free Runners Molfetta) è quarta in 41:49, a precedere la costante Efisia Solito (Gruppo Marathon Martina Franca), quinta in 41:58, e la regina del fitness, Emoke Csilla Pummer (Free Runners Molfetta), sesta in 42:24. Dalla Lucania con furore, Irene Franculli (Atletica Palazzo) è settima in 43:01; ottava posizione per l’ottima Teresa Landriscina (Trani Marathon), in 43:14, davanti alla decisa Antonia Chiochia (Marathon Club Statte), nona in 43:20, e alla leggiadra Francesca Riti (Trani Marathon), decima in 43:38.
819 gli iscritti, 776 sono i finisher, con l’elenco chiuso dall’encomiabile Filomena Alicino (Maratoneti Andriesi), al femminile, in 1:11:16, e dal supernonno Gennaro Chimenti (Dynamyk Palo del Colle), sempre lucido e ironico, al traguardo in 1:35:27, con la speciale dedica alla sua signora Anna, che da lassù lo affianca sempre.
Buon ristoro finale, utile a riprendere le forze, a qualche metro dall’arrivo, sempre sulla pista dello stadio (qualcuno si è lamentato per aver ricevuto acqua frizzante, ma non è la fine del mondo, può capitare!).
Da evidenziare, prima di descrivere la cerimonia di premiazione, gli imminenti cinquant’anni di matrimonio di Pasqua Loviglio e Giovanni Ragone (Athletic Club Altamura), stupendamente uniti nella vita e nella corsa; l’en plein della donne dell’Atletica Monopoli (Daniela Tropiano, Angela Vinciguerra, Antonia Maccuro, Antonella Capitaneo, Delia Mastrorosa, Maria Biasi), tutte in premiazione a… dispetto degli uomini. E, infine, complimenti alla famiglia Filetto, che ho potuto ammirare in tutto il suo splendore!
Cerimonia di premiazione preceduta dalla consegna del riconoscimento al decano dei Giudici pugliesi, Luigi De Lillo, che festeggia il 79° compleanno. Auguri a Lugi e complimenti per la vitalità!
Ecco la celebrazione dei due vincitori, Francesco Milella e Teresa Lelario, giustamente applauditi dal pubblico presente, e … ben premiati. E’ il turno delle varie categorie, con i migliori a ricevere, cesti, olio, vino e tanti altri bei premi, con la consegna di piatti eco-solidali ai primi di ciascuna fascia di età. “Recuperata” anche la premiazione dei più giovani, con il premio ai primi tre arrivati della società organizzatrice, la festa è completa.
Oddio, manca il riconoscimento per le prime cinque società per numero complessivo di arrivati: vince la Barletta Sportiva (71), su Maratoneti Andriesi (50), Assi Trani (48,) Pro Canosa (44) e Montedoro Noci (43).
E’ il tempo dei saluti, esame brillantemente superato dagli organizzatrici, meno dagli assenti…
Peccato, ripeto, questa manifestazione avrebbe meritato di più, ma conoscendo il “pensiero positivo” del presidente Tomaselli e del suo team sarà uno stimolo per continuare e “crescere” l’anno prossimo.
Domenica prossima, intanto, il Corripuglia si sposta nel tarantino, per la 4^ Carosino in Corsa, valevole come 11^ tappa del Campionato regionale.