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Carpino Maratonina dei due Colli 2016

SERVIZIO FOTOGRAFICO

 

Passione, cuore, panorami, emozioni, pubblico, fatica, sudore, soddisfazione: in otto parole ecco riassunta la Maratonina dei due Colli, giunta oramai alla 30^ edizione.

 

Per la perfezione organizzativa c’è ancora da lavorare, ma questa corsa di 13 chilometri, tradizionalmente in programma il 16 agosto di ogni anno da trent’anni ormai, regala tante altre eccellenze che restano impresse nella memoria dei partecipanti.

 

Da Cagnano Varano a Carpino, nel cuore del Gargano: il Gargano è un posto fantastico, da guardare, respirare, vivere… Il pubblico è ancora capace di emozionarsi per una corsa podistica, fa sentire tutti protagonisti, dal primo all’ultimo!

 

Grande ospitalità anche da parte degli organizzatori che curano il podista dal primo all’ultimo istante.

 

L’arrivo della manifestazione è a Carpino, raduno e partenza a Cagnano: così, si parcheggia a Carpino, ci si cambia e navette ed autobus trasferiscono ad ondate gli atleti al punto di partenza.

 

Tutto in perfetto orario, in piazza Giannone a Cagnano Varano, in rapidità si ritira il pettorale (e le spille, per chi li avesse dimenticate), versando i 6 euro della quota d’iscrizione, e si attende l’orario di partenza.

 

Non c’è il chip, le classifiche non saranno “tempate” ed è un passo indietro, gli atleti non avranno il piacere di leggere il tempo impiegato per percorrere il tracciato e fare “confronti” con gli anni passati.

 

Qualche bagno chimico sarebbe utile, in mancanza ci si arrangia con i bar o con gli spazi verdi…

 

Alle 17.45 il via alla camminata non competitiva: pregevole iniziativa per avvicinare altra gente al movimento atletico, per far capire loro come l’attività aerobica faccia bene a tutti.

 

Gli atleti competitivi cominciano, intanto, a riscaldare i muscoli, i colori delle loro divise si mischiano a quelli delle bandierine tricolori poste in alto dall’organizzazione per ravvivare la piazza.

 

Si avvicina l’orario di avvio, gli atleti sono invitati dagli organizzatori e dai giudici (della sezione di Bari) a porsi ordinatamente dietro la linea di avvio.

 

Operazione eseguita facilmente, tutti sono dietro la linea di avvio, ordinati e… immobili.

 

Già, immobili, perché un minuto di raccoglimento ricorda la sfortuna atleta Siham Laaraichi, nella mattinata deceduta, investita da un treno, in Campania.

 

Si leva un sincero e sentito applauso: ciao Siham!

 

Ora è davvero tutto pronto, spicca nelle prime fila la presenza di atleti di levatura nazionale come il campione italiano di maratona Dario Santoro, Pasquale Rutigliano, Matteo Notarangelo; tra le donne, Meriyem Lamachi – campionessa uscente – ha pane per i suoi denti con la concorrenza dell’ottima Giulia Mattioli.

 

L’ok dai vigili dal percorso, lo sparo del Giudice e via, gli atleti scendono veloci: già, in questo tracciato i primi chilometri, abbandonando Cagnano Varano, sono a scendere, poi presa la provinciale si è sostanzialmente in piano, per poi – giunti nei pressi di Carpino – salire negli ultimi tre chilometri per raggiungere il centro del paese.

 

Il tracciato è blindato al traffico, controllato dagli addetti nei punti critici, con la presenza di tre ristori con bottigliette d’acqua, presenti anche i cartelli chilometrici, di colore giallo, inneggianti allo sport contro la droga.

 

Mancano però al 3° e al 4° chilometro, perché qualche “gentiluomo” li ha fatti sparire: grande amarezza aveva provato Santino Basanisi, il presidente del Veloclub Carpino Runners, organizzatore della manifestazione, accompagnandomi in auto a Cagnano prima della partenza, nel non trovarli al loro posto: gesto vile, perché oltretutto è impossibile porre rimedio a questo punto… Pazienza, nella speranza che tutti partecipanti abbiano il gps e che prenda tra i colli!

 

Gli ultimi chilometri, i più faticosi, i più duri sono anche quelli che regalano più emozioni: la gente di Carpino si riversa per strada, ti incita, ti spinge con il suo entusiasmo.

 

L’arrivo, poi, interamente transennato al pubblico, nella splendida piazza seicentesca di Carpino, offre sempre una speciale emozione!

 

E grande emozione si prova all’arrivo del vincitore, il brillante sipontino Dario Santoro (tesserato per l’Atletica Potenza Picena,) che conclude la sua gara in 41:20 (l’unico crono che conosco), in totale solitudine, permettendosi, dopo aver tagliato il traguardo, di tornare indietro e chiedere l’applauso al pubblico, per poi ringraziarlo. Complimenti a Dario, lo conosco da quando era un ragazzino, validissimo atleta, ma forse troppo umile per i giorni nostri, le sue imprese meriterebbero maggior risalto!

 

Secondo posto per Pasquale Roberto Rutigliano, atleta bitontino tesserato per l’Olimpiaeur Camp di Roma, altro ottimo esponente del podismo pugliese, che rappresenta ottimamente ogni domenica in tutta Italia.

 

Terzo posto per Antonio Redi, tesserato per il Team Francavilla, vincitore di numerose gare nel brindisino, da elogiare per i tanti chilometri percorsi in auto per essere qui e per la validissima prestazione sui chilometri del tracciato, confermando la positiva tradizione podistica della sua città.

 

Quarto posto per Alessandro Tomaiuolo (Gargano 2000 Onlus Manfredonia), atleta Fisdir, forse la più bella scoperta del presidente Cotugno, che giustamente se lo “coccola”!

 

E ora, al quinto posto assoluto, ma prima donna, la favolosa Giulia Mattioli, modenese in vacanza in zona, tesserata per la gloriosa Calcestruzzi Corradini Excelsior Rubiera, vari titoli giovanili di campionessa italiana sulla 10 km in carriera, che corre come un… treno!

 

Al sesto posto, quinto uomo, si classifica il bravissimo Pierluigi Senor, ventunenne tesserato per la Podistica 2000 Marene, provincia di Cuneo; segue, il validissimo e pari età Marco Giuseppe Menonna (G.S. Splendor Cossato –Biella), settimo. Antonio Di Bari (Atletica Padre Pio Sam Giovanni Rotondo), sempre caparbio, è ottavo.

 

Nona nelle generale, seconda donna, è l’eccellente Meriyem Lamachi (Acsi Italia Atletica), detentrice del record della manifestazione, sempre sorridente nel tagliare il traguardo.

 

Decimo ed undicesimo, ottavo e nono uomo, due atleti dal grande passato e… presente: Antonio Bocale (Stracagnano) e Francesco Paolo Gramazio (Pod. Valtenna); Gabriel Tomaro (Podistica Avis Campobasso), dodicesimo nella generale, chiude il lotto dei primi dieci uomini.

 

Il “bronzo” femminile è appannaggio di Valentina Menonna, atleta di Zapponeta ma che vive in Piemonte e corre per l’Atletica Candelo; quarto posto per Lucrezia Cannarozzi (CUS Torino), moglie del “grande” Nicola Ciavarella, seguita da Libera Francesca Caputo della Padre Pio San Giovanni Rotondo. E’ sesta Silvia Jessica Mammarella del Team Spartans di Bologna, davanti alla mitica Carmela Vergura, foggiana tesserata per la Sandro Calvesi di Aosta, settima. Maria Luisa Longo (Atl. Padre Pio), Giovanna Urbano (Libertas), e Rita Candida Fulgaro (Atl. Padre Pio), tutte e tre di San Giovanni Rotondo, completano nell’ordine il treno delle prime dieci signore.

 

Ogni arrivo regala un’emozione diversa, ognuno festeggia ed esulta a suo modo, complimentato dalla voce di Michele Simone, nelle vesti di speaker: Simone è l’altro volto storico di questa manifestazione, insieme al suddetto Basanisi e a Lello Esposito, cuore pulsante dell’organizzazione.

 

362 gli scritti, 318 i finisher, con arrivi chiusi da Giuseppe Lombardi (Run & Fun San Severo), tra gli uomini, e da Francesca De Simone (Olimpiatletica Settimo Torinese), tra le donne.

 

Tagliato il traguardo, ciascun atleta riceve la bottiglietta d’acqua e, poco distante, può partecipare all’abbondante frutta party a base di fette di anguria, fettine di pesca noce, banane e yogurt; alle spalle, alla riconsegna del pettorale, il ritiro del buon pacco gara, e possibilità di fare la doccia.

 

Un po’ prolungata l’attesa per l’inizio della cerimonia di premiazione: si comincia con le prime cinque donne, che ricevono un rimborso spese di varia entità secondo il posto occupato in graduatoria, oltre ad una confezione di prodotti locali; identico trattamento per i primi cinque uomini.

 

I due vincitori, Mattioli e Santoro, provvedono intanto alle interviste di rito per le televisioni.

 

Si passa così ai meritevoli delle varie categorie, con la premiazione per i primi /e cinque di ciascuna: confezione di prodotti alimentari per tutti, diversa a seconda della posizione in classifica.

 

Ultimo atto, infine, il premio per le prime cinque società per numero complessivo di arrivati con trofeo e latte di olio locale: vince l’Atletica Padre Pio San Giovanni Rotondo che precede, nell’ordine, I Podisti di Capitanata, Run & Fun San Severo, Barletta Sportiva e Pegaso Cagnano Varano.

 

La manifestazione è davvero conclusa, l’appuntamento è per il 16 agosto 2017.

 

Alcuni difetti organizzativi (mancanza del chip, soprattutto), ma tanta passione, tanto sacrificio nell’organizzare in una terra dove in pochi si mettono in ballo attivamente…

 

E a questi pochi uomini, che lavorano intensamente, organizzano e al termine dell’intera manifestazione sono stanchi e stressati, ma che dal giorno dopo già ripartono per l’edizione successiva, non possiamo che dire grazie.