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Riva del Garda Garda Trentino Half 2015 b

Avevo partecipato a questa mezza molti anni orsono, un ricordo non proprio positivo, una giornata di pioggia, un tendone che pretendeva di contenere non so quante persone, invece questa volta tutto bene, anzi molto bene. Una giornata che più bella non si può , sole e temperature decisamente sopra la media, con i fantastici panorami delle montagne circostanti a fare da cornice ad una manifestazione con oltre 4.000 podisti , ma anche camminatori, che hanno riempito strade e ciclabili di Riva del Garda e Arco.

La gara clou è stata la mezza competitiva, che ha registrato una forte flessione nei numeri dei classificati ( 2326 contro i 3650 del 2014), tuttavia credo sia il risultato di una scelta dell’organizzatore, che ha inserito diverse opzioni sia sulle distanze che sulla tipologia. Scelta vincente dal punto di vista quantitativo, visto che complessivamente si è raggiunto il ragguardevole numero di 4193 presenze “certificate”, con una forte componenti di partecipanti stranieri, a tutto vantaggio anche dell’economia locale.
Partenza dal Palafiera, ottima sede logistica per tutte le operazioni del pre e post gara, un’offerta di prodotti locali senza precedenti a cominciare dal venerdì, tutto rigorosamente gratuito, incluso la colazione il giorno della gara.

Previste le griglie alla partenza, i controlli non sono rigidi , tuttavia si osserva un generale rispetto delle posizioni assegnate. Condivido la mia fatica con Sara Taiocchi, conosciuta la sera precedente, l’idea è quella di fare il personale, ci proviamo con convinzione. Partenza in leggera discesa e così sarà per primi chilometri, la strada è sufficientemente larga e il gruppo si allunga senza grossi problemi. Verso Arco si risale dolcemente, ci sono un po’ di curve ma il percorso continua a risultare generalmente filante. I ristori sono sfalsati rispetto ai tradizionali ogni 5 k, in parte si spiega con la necessità di avere spazi maggiori in corrispondenza dei rifornimenti; dal km 11, e così sarà sino al km 18, il percorso è tutto sulla ciclabile del lungo Sarca, fondo perfetto e senza curve, è soprattutto qui che si potrebbe creare i presupposti per “fare il tempo”, cercando un ritmo veloce e regolare .

Si arriva sul lago di Garda e da qui , sino all’arrivo, si trova il tratto più complicato, con molte curve, fondo talvolta irregolare, alcuni tratti in sterrato; però sai che manca poco, la splendida vista del lago può aiutare e darti un po’ di euforia, se hai ancora la lucidità per rendertene conto.

All’arrivo , appena dopo il ristoro, un velocissimo servizio di navette ti riporta al Palafiera. In fondo sono un paio di chilometri, io e Sara optiamo per un buon defaticamento. A proposito, con 1h43’44 abbiamo mancato il personale di due secondi, rabbia per non esserci riusciti? In fondo un pochino si, ma neanche tanto, invece visto come si è svolta la gara c’è la piena convinzione che i margini per migliorare ci sono tutti, anche in modo consistente. Buone corse, Sara.

All’arrivo ancora abbondanza di cibarie, incluso il pasta party. Dopo la lunghissima cerimonia di premiazione, non fosse altro per la larga base dei premiati, la festa continua, a rotazione salgono sul palco spontaneamente i gruppi più numerosi, canti e foto a ripetizione, anche l’inno nazionale russo, se lo meritano, in fondo erano presenti veramente in molti.

Giudizio complessivo? Difficile fare meglio, allora vado sui dettagli. Mancava lo spugnaggio, peraltro previsto dal regolamento, mi spiegano che a Riva in questo periodo di norma si corre con pochi gradi sopra lo zero, comprensibile , anche se la giornata lo avrebbe richiesto. Invece a mio avviso migliorabili i ristori, pochi tavoli in relazione alla quantità dei partecipanti, meglio ancora sarebbe la disposizione sui due lati del percorso. Non era chiarissimo se si doveva utilizzare o meno la sacca fornita dall’organizzazione, comunque gli addetti non facevano alcuna difficoltà alla consegna delle borse personali.