Il 2 luglio, nello spettacolare scenario della Pale di S. Martino di Castrozza, si è svolta la prima Primiero Dolomiti Marathon. Un grande desiderio che si è finalmente avverato per chi, come me e tanti altri appassionati sky-runner, podisti e tapascioni (io appartengo a questi ultimi....) della zona, devono sorbirsi centinaia di km di trasferte per gustarsi una bella maratona, una 30K o una “mezza”.
Le premesse per una buona riuscita c’erano tutte perché i percorsi scelti per le varie distanze (42, 26 e 6,5) erano tutti godibili e, tutto sommato, alla portata di tutti. Poi bisogna riconoscere allo staff organizzativo una ottima campagna informativa e promozionale che, credo, sia stata ben ripagata dall’ elevato numero di partecipanti (oltre 2000 !).
Ottima anche l’organizzazione nel “prima” (consegna pettorali, zona expo, ecc.), “durante” (navette, deposito sacche, procedure partenza, ristori abbondanti lungo il percorso e all’ arrivo) e “dopo” (pacco gara, pranzo tipico completo, manifestazioni di contorno, ecc.). Non poteva essere altrimenti con uno staff organizzativo composto dalla locale U.S. Primiero e da Venice-Marathon, ambedue garanzia di esperienza, concretezza ed affidabilità.
Oltre al dilettevole, anche l’utile: ovverosia un formidabile spot pubblicitario per la nostra zona, che merita una manifestazione di richiamo nazionale ed internazionale.
Unici appunti che mi sento di fare, con assoluto spirito costruttivo affinché la prossima edizione sia ancora piu bella ed indimenticabile, sono:
- partenze anticipate almeno di 60-90 minuti (siamo ad inizio luglio e sul mezzogiorno il caldo diventa insopportabile anche alle nostre quote)
- sincronizzare meglio le due partenze 42K e 26K in modo da evitare il naturale “ingolfamento” nel tratto più stretto fra lago di Calaita e Passo Gobbera
- una medaglia ricordo più “pesante”, come la fatica che ogni partecipante ha profuso....
- un servizio fotografico degno di tal nome. Incredibile ed imperdonabile come una Venice Marathon, cui l’ esperienza non gli manca, abbia sottovalutato grossolanamente questo importante aspetto in una competizione che per tanti, se non tutti, è di portata storica! E con gli scenari panoramici che il percorso offriva ! Invece il tutto è stato demandato a dei, seppur bravi, volontari ! Che, ahimè, sono riusciti a produrre circa 1000 foto...... Senza dover scomodare agenzie fotografiche internazionali, come di solito usa Venice Maratìhon, bastava affidarsi a quelle 2-3 agenzie nazionali che per eventi analoghi ti mettono a disposizione oltre 50mila foto... a costi abbordabili.
Io, per fortuna, un fotografo principiante personale ce lo avevo, ma tantissimi altri, soprattutto quelli venuti da lontano, credo che resteranno delusi dal non trovarsi immortalati in un servizio fotografico. Sarà per la prossima…
Buona corsa a tutti.
NdD.Personalmente non ho sofferto nessuno dei punti critici lamentati; in particolare, non ho patito il caldo (semmai, la pioggia!) e avrei trovato scomoda una partenza alle 8 o dintorni, considerando il tempo per raggiungere coi pullman la zona di partenza. È vero che dopo lo sbarco dai pullman siamo rimasti un’ora o quasi a ciacolare vicino allo striscione, e forse c’era modo di farci partire mezz’ora prima. Ma non è stata frustrante neppure l’attesa a quota 1000, in riva a due laghi. Né sono mai stato ingolfato dopo il Calaita: ho ceduto il passo a chi andava più forte, e ho ricevuto il via libera da chi era più lento (non dimentichiamo che alla 26 km erano ammessi anche i pacifici camminatori non competitivi, e questo a mio parere è un punto di forza della gara). La medaglia di legno, se non altro, è originale; e quanto ai servizi fotografici, non sento la nostalgia delle agenzie che si accaparrano l’esclusiva delle foto, impedendo poi ai fotografi senza fini di lucro di appostarsi vicino ai punti più ‘commerciali’. In ogni caso, Podisti.net si pone come naturale tramite fra gli organizzatori e i gli amatori che corrono, e costituiscono la vera forza del podismo; ben vengano dunque critiche costruttive come questa.[F. M.]