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Grazie Euroatletica 2002. Oggi sarò nostalgico e non parlerò di corsa, anche perché i miei tempi sono vergognosi, come spesso accade. Il 13 gennaio 2013 resterà una giornata indelebile, data del 4° cross Città di Paderno Dugnano e inizio del secondo Cross per Tutti, circuito di corse campestri che si svolgeranno in 7 città diverse e che quest’anno annovera la mitica “Cinque Mulini” di San Vittore Olona. Avevo intuito nei giorni scorsi che il clima che avrebbe accolto gli amanti del cross sarebbe stato dei migliori, ma trovare il camper della Gazzetta dello Sport è stata proprio una grande sorpresa. Non leggo i giornali e sinceramente fin da giovane “La Rosa” non era tra le mie letture preferite, ma le ho sempre riconosciuto un ruolo di primo piano in ambito sportivo: se lo staff della Gazzetta dello Sport era presente, beh allora voleva dire che la manifestazione era di prim’ordine. Può sembrare un discorso elitario ma tant’è, l’elite è bella da vedere, seguire e osservare in ogni suo aspetto, non deve certo rappresentare cattivi esempi, ma semplicemente stimolare sani e positivi gesti atletici, affinchè ognuno ne possa trarre insegnamento. Domenica mattina questo simbolismo sportivo mi ha evocato i ricordi dei miei primi passi con Euroatletica 2002. Sono passati 10 anni e il campo sportivo di via Serra a Paderno Dugnano è sempre più ricco di memorie. Parto da un gruppo “sgangherato” di tapascioni e arrivo alla mitica Gazzetta dello Sport. Nell’inverno del 2001 amavo correre solitario nel parco, a volte attraversavo il ponte pedonale sulla Milano Meda e mi divertivo a conoscere il Parco della Cava Nord, meraviglioso esempio di riconversione ambientale, oggi ancora più bello. Le giornate erano fredde, umide, nebbiose ma sempre una presenza destava la mia attenzione e curiosità: un gruppetto di ragazzi correva sempre insieme, erano allegri, parlavano, scherzavano, alcuni si staccavano correndo più forte, ma si vedeva che erano uniti, qualcosa mi diceva che si divertivano e che lo facevano con semplicità. Io correvo da solo, non mi pesava, l’ho sempre fatto, un po’ per obbligo un po’ per desiderio, ma questi ragazzi gioiosi li osservavo sempre con simpatia. Spesso ci incrociavamo, sguardi tra sconosciuti ma nulla più. Poi un giorno qualche timido ciao, pensavo tra me che quasi tutti correvano bene, qualcuno aveva delle strane posture ma si vedeva che era gente abituata a macinare chilometri di corsa. A volte ascoltavo parte dei loro discorsi ed erano citazioni di gare, allenamenti e tempi sul ritmo di corsa. Piano piano forse ho cominciato anche a seguirli di nascosto, volevo vedere se potevo tenere il loro passo, era tanti anni che non correvo più regolarmente e non volevo fare figure. Mi resi conto che potevo farcela e la cosa mi confortò notevolmente. Non feci nulla, continuai a correre quasi tutti i giorni, dalle 17.00 in poi al parco di via Serra, sapendo che un gruppetto di ragazzi sarebbe stato presente. Un giorno, inaspettatamente, uno di loro mi chiese se volevo far parte della nascente squadra di podisti che stavano organizzando. Fu per me un motivo di grande orgoglio ma non potendo garantire presenza, costanza negli allenamenti e nelle gare, la mia risposta fu negativa. Mi dissero che non era richiesto nessun dovere e obbligo, quello che potevo fare e dare andava comunque bene. Questo discorso di massima accoglienza suonò per me come un lusinghiero invito a far parte di quella squadra di Atleti che mai avrei immaginato potesse permettermi di provare tante emozioni sportive. Era nata Euroatletica 2002 ed io ne facevo parte. Se Oggi tante persone vengono accolte in Euroatletica 2002 è grazie a quello spirito pionieristico di quei ragazzi che correvano insieme con passione e semplicità, invitando sconosciuti come me a far parte di un gruppo che oggi è capace di organizzare un evento sportivo di altissimo livello come il Cross Citta di Paderno Dugnano. Euroatletica 2002 è cresciuta ed è diventata grande ma le persone sono sempre le stesse, animate da quella sana passione per uno sport faticoso, semplice e praticabile ovunque. Grazie Pietro, Felice, Gianni, Libero, Angelo, Daniele, Alessandro, Guido, Rino, Luigi, Enrico, Giuseppe, Gabriele, Pietro e Daniela. Grazie anche a tutte le Società di Atletica che condividono questa passione e che sicuramente hanno nei loro ricordi storie simili a queste, fatte di persone che lasciano il segno e che trasformano in simbolico semplici gesta sportive. L’atletica entra in una borsa, scarpe e indumenti sono gli strumenti, l’aria aperta è la naturale palestra e tanti amici la possono condividere con te.
Buone corse a tutti.
P.S. Voglio ringraziare anche Diego uno splendido gattone dagli occhi grandi che abitava allo Sport Centro e che aspettava carezze e crocchette tutti i giorni, anche la sua presenza mi stimolava a non mancare mai e anche questa è la mia atletica. Grazie Diego e grazie a tutti gli amici pelosi che tanti di noi hanno come compagni di allenamento. Ciao Bianca!