
È possibile tornare a correre dopo due operazioni ai piedi a causa del neuroma di Morton.
Il chirurgo me lo assicurava ma io non ci speravo, quasi tutte le persone che mi circondano scuotevano la testa, soprattutto dopo la seconda operazione.
Non ho mai smesso di allenarmi, non correvo ma ho nuotato così tanto che mi sono comparse le branchie.
Ho rimesso le scarpe ai piedi quando ho letto la storia di Helen Jenkins e ho capito che neanche per me smettere di correre rappresentava un'opzione.
Non è stato il dolore fisico a tormentarmi, ma l'aspetto psicologico che questo infortunio ha generato.
Correre non è mai stata la mia vita, ma solo una parte di essa.
Vivevo anche senza, ma avevo perso alcuni sapori.
Non ho mai smesso di credere ai miei sogni, neanche quando facevano più male della realtà e continuerò a farlo.
La fede in Dio mi ha sostenuto in questo frangente come in tutta la mia vita e devo dedicare il mio rientro alle gare sicuramente a mio marito e a quelle poche persone che in 17mesi e 17 giorni non hanno mai smesso di dimostrarmi il loro affetto, cercando di spazzare via la mia tristezza che a volte era proprio insopportabile.
Non escludo, facendo i dovuti scongiuri, che mi possa capitare ancora qualcosa che mi tenga lontana da questo sport meraviglioso, ma facendo canoa ho imparato che le onde si affrontano remandoci contro.