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Riceviamo e punbblichiamo:
"Buongiorno, dopo alcuni giorni di meditazione mi preme mettere a conoscenza gli organizzatori e protagonisti della manifestazione “il Giro del Varesotto” del fatto gravissimo che in data 6.6.2014 si è verificato durante la 5^ tappa presso l’Oratorio di Quinzano di SUMIRAGO
Premetto che non si è voluto procedere per vie legali pur essendoci tutti i presupposti, scegliendo di perseguire la strada della comprensione, onestà e integrazione.
Protagonisti dell’episodio sono il figlio di un mio conoscente (bimbo autistico di 9 anni) ed uno dei fotografi presenti alla manifestazione (NDR: non si tratta, abbiamo appurato, del nostro Arturo).
Durante una delle gare, il fotografo chiedeva al bambino di togliersi dal percorso e trovandosi viso a viso, forse per il tono non proprio adeguato usato dal fotografo, il bambino, come gesto di stizza, gli tossiva in faccia procurando una reazione violenta trasformatasi in una sberla sul viso al bambino.
La scena è stata vista dalla madre e da altre persone e sono stati informati gli organizzatori che nemmeno si sono degnati di trovare un punto di confronto e ne è seguita una discussione piuttosto animata con i genitori e devo dire che “il responsabile” non ha proprio capito l’importanza negativa del suo gesto.
Inizialmente diceva di averlo solo sfiorato, ma dopo poco, ammetteva il gesto. Inoltre, dopo aver saputo dal padre della disabilità del piccolo, ha risposto dicendo che era un motivo in più per tenerlo a bada. Niente scuse ma solo giustificazioni molto pesanti da sopportare per una madre e un padre che ogni giorno COMBATTONO con determinazione e senza arrabbiature verso il mondo per vedere i propri figli rispettati e voluti da tutti.
Il fotografo durante la discussione ha detto di collaborare con tante ONLUS, ma questo non lo autorizza a ledere la libertà delle persone, specialmente quando si tratta di bambini e, soprattutto, quando di mezzo abbiamo una disabilità.
La disabilità intellettiva è molto spesso difficile da vedere e riconoscere, ciò non toglie che un adulto non debba mancare di rispetto ad un minore.
Per ultimo volevo sottolineare l’onesta del padre del bimbo che, pur essendo un agente di Polizia, non ha voluto interferire nel caso rispetto alla sua professione, sarebbe stato troppo facile infierire verso chi non ha capito, meglio una mail come questa per far capire a tutti che anche ad una certa età si può imparare …!
Dimenticavo: il bambino ha partecipato al giro dei bimbi e ha completato il percorso.
Era l’obbiettivo della manifestazione, che tutti partecipassero divertendosi. Sarà per la prossima!"