Buongiorno Direttore,
la FIDAL emanando le Norme per l’organizzazione delle manifestazioni 2015 ha di fatto sancito il divieto agli stranieri di correre in Italia.
La norma infatti recita:
ART. 23 – La partecipazione a manifestazioni agonistiche sul territorio italiano di atleti stranieri non tesserati né con la FIDAL né con Federazioni straniere affiliate alla IAAF, è subordinata alla presentazione di un certificato medico, la cui validità sia conforme alla normativa sulla tutela
della salute nella pratica sportiva agonistica in vigore in Italia.
La norma è stata fatta sperando di incrementare il numero di tesserati e/o, se vogliamo, di incassare qualche bel soldino creando la RunCard in vendita, per lo straniero, alla modica cifra di 15,00 Euro la quale però recita:
Alle manifestazioni agonistiche non-stadia (esclusi i campionati federali nazionali, regionali e provinciali): strada, campestre, montagna e trail, possono inoltre partecipare cittadini italiani e stranieri (stranieri non residenti solo nelle gare internazionali), limitatamente alle persone da
20 anni in poi (millesimo d’età), non tesserati né per una società affiliata alla Fidal, né per una Federazione straniera di Atletica Leggera affiliata alla IAAF, né per un Ente di Promozione Sportiva (sez. Atletica), ma in possesso della Runcard rilasciata direttamente dalla Fidal.
La loro partecipazione è comunque subordinata alla presentazione (da parte sia degli italiani che degli stranieri residenti e non residenti) di un certificato medico d’idoneità agonistica specifico per l’atletica leggera in corso di validità in Italia, etc etc.
A questo punto mi chiedo: ma perchè la FIDAL anzichè continuare ad emanare norme di fatto inapplicabili e che hanno come unico scopo quello di scaricare le responsabilità in capo agli organizzatori non vieta allo straniero di correre in Italia?
La norma di cui sopra rende di fatto impossibile ad uno straniero di correre in Italia in quanto, come si può facilmente comprendere, nessun medico in nessun paese del mondo è in grado di emettere certificati la cui validità sia conforme alla normativa sulla tutela della salute nella pratica sportiva agonistica in vigore in Italia.
A titolo puramente informativo le norme per la partecipazione alle manifestazioni emanate in Germania dalla DLV (la nostra FIDAL) dicono chiaramente che la responsabilità è in capo al singolo atleta e non all’organizzatore dell’evento.
5.1.1.6 die Teilnehmer bzw. die Personensorgeberechtigten für eine angemessene sportärztliche Untersuchung vor dem Wettkampf selbst verantwortlich Sorge tragen.
Traduzione: la premessa per la partecipazione alle gare è che i partecipanti e le persone interessate si sottopongano ad adeguata visita medica sportiva con responsabilità propria.