
I recenti fatti alla Maratonina di Pistoia hanno alzato un polverone non da poco. A chi può sembrare un bel gesto quello fatto dalla keniana Chebitok nei confronti della sua rivale, la ruandese Mukasakindi, fa da contraltare chi invece ha criticato tale comportamento andando poi ovviamente a vedere del marcio anche in questa situazione.
Tralasciando la ridda di commenti sparsi qua e là, tralasciando i tanti se (intesa come congiunzione ipotetica) che qualcuno ha abbozzato (del tipo, se mio nonno fosse nato con una ruota sarebbe stato una carriola!), questo vuol solo essere un elenco, di certo incompleto, di gesti nobili, più o meno noti, capitati nel mondo della corsa a piedi.
Amsterdam 1928, Giochi della IX Olimpiade
Oltre che all’introduzione della Coca Cola come sponsor olimpico, questa edizione la si ricorda anche per ciò che avvenne nelle batterie dei 3.000 siepi. Il finlandese Paavo Nurmi, l’icona del mezzofondo degli anni ’20, sprofonda nella riviera con l’acqua alla gola. Il francese Lucien Duquesne non ci pensa due volte, tende la mano e aiuta il suo avversario. Entrambi rientrano nel gruppo e approdano alla finale che vedrà un podio tutto finlandese: Loukola, Nurmi, Andersen.
Helsinki 1994, Campionati Europei
La gara è sempre la stessa, i 3.000 siepi e stavolta l’episodio tocca da vicino noi italiani. Il fucecchiese Alessandro Lambruschini, allenato da “Spino” Chittolini, cade inciampando su una barriera. Il capitano Francesco Panetta lo prende sotto il braccio, lo alza di peso e o riporta nella pancia del gruppo. Col pettorale strappato, Lambruschini va a vincere il titolo continentale con Angelo Carosi al secondo posto.
San Giovanni Lupatoto 2005, Campionato Italiano della 100 km su pista
Ormai gli atleti corrono da diverse ore sotto un sole cocente e con un alto tasso di umidità. Conduce la gara il parmense Michele Caffi che verso l’ottantesimo chilometro, in preda ad una crisi più mentale che fisica, si defila, si siede sul prato e si leva il pettorale. Al secondo posto, ma staccato di un paio di chilometri, corre il cremonese Luca Zava che non pensandoci minimamente si ferma e convince Caffi a continuare. La gara finisce con Caffi campione italiano, Luca Zava secondo. Alla fine dell’anno il Panathlon di Cremona assegnerà a Zava il premio fair play.
Burlanda (Spagna) 2012, Cross Internazionale
Siamo alle ultime battute della gara, solo al comando c’è il bronzo olimpico Abel Mutai. Il keniano si ferma, è convinto di aver finito la corsa, di aver vinto. Si sbaglia, ha ancora della strada da fare. Alle sue spalle arriva lo spagnolo Ivan Fernandez Anaya che invece di sorpassarlo si ferma e lo sospinge indicandogli il traguardo.
Bergamo 2013, Campionato Regionale dei 10 km su strada
Siamo all’ultimo dei tre giri previsti, in testa c’è un gruppetto e la strada è sdrucciolevole a causa della pioggia. In una curva un po’ impegnativa il marocchino Abdellatif Batel cade, gli allunga una mano l’azzurro di maratona Michele Palamini. La gara finisce con la vittoria di Rizzi su Batel e Palamini.
Prato 2013, Corsa della Solidarietà
Al 10° km il duo di testa formato da Marco Baldini e da Yuri Picchi viene indirizzato da tutt’altra parte rispetto al percorso di gara. Il primo a tagliare il traguardo è Marco Parigi che, conscio della forza dei suoi due avversari, sale sul terzo gradino del podio.
Ognuno può valutare questi episodi come vuole, può anche dire che non hanno a che vedere con lo sport, ma rimango dell’esatto contrario parere. Preferisco questi gesti a gare combinate, a escamotage vari che non hanno nulla a che fare con lo sport.