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Alex Schwazer Rodolfo Lollini foto Roberto Mandelli

La notizia della collaborazione tra Alex Schwazer ed un team in cui figurano Sandro Donati, il Prof. Dario D’Ottavio, il Prof Benedetto Ronci ed il tecnico Mario De Benedictis, sta dividendo il popolo degli sportivi. Nel caso dei De Benedictis, la discussione si sviluppa anche in famiglia, con Giovanni contrario alla decisione di Mario. A questo proposito abbiamo chiesto il parere a due ospiti, uno per il si ed uno per il no. Rodolfo Lollini, amico seppur solo su un social network, del Prof D’Ottavio, si spenderà a favore (commenti in grassetto), mentre Rodolfo Lollini, il nostro collega di Redazione, spesso salace nei suoi commenti, ci dirà la sua, parteggiando per il no. Scambio di battute moderato da chi vi scrive ;-) e che in ogni caso serve solo a lasciare ai nostri lettori l’ultima parola, con i vostri commenti, le motivazioni a favore e contro ed il vostro voto al sondaggio.

http://sondaggi.podisti.it/2013/index.php/viewpoll/16-donati-schwazer-ne-vale-la-pena.html


Io credo che l’operazione Schwazer-Donati sia un progetto scientifico innovativo che consentirà di ottenere molti dati utili per la lotta contro il doping. Inoltre il tutto è partito solo dopo che il marciatore ha promesso piena collaborazione con l’autorità giudiziaria.
Mah… per il momento delle nuove rivelazioni di Schwazer non si sa nulla e già questo è strano, in quanto di solito i nomi trapelano e per il momento mi sembra siamo ancora al palo. Vedremo.. Comunque sono perplesso sul fatto che Donati, D’Ottavio e gli altri mischino nome e reputazione a quello di un atleta dopato e che ha cambiato più volte versione in questi anni.
Donati, D’Ottavio e gli altri non percepiranno un euro per la loro collaborazione
Nessuno si permette di giudicare il loro curriculum immacolato, ma solo di criticare questa scelta. Intanto questo signore continua a fare la vita d’atleta, tra l’altro curato da uno staff di prim’ordine, mentre altri atleti “onesti” nemmeno se lo sognano…
Questo è un progetto che è nato fuori dal giro CONI-FIDAL, a cui i due enti hanno dato solo un OK a posteriori e magari ne avrebbero fatto volentieri a meno, intenti come sono gli uni a tentare una rivoluzione gattopardesca con i NAS e gli altri a spiegare cosa facevano invece di vigilare sui whereabouts...
Accipicchia, qui non so come rispondere! Allora ti domando come è possibile passare ancora una volta sopra al codice etico del CONI che stabilisce mai più maglia azzurra per chi è squalificato per più di tre anni.
Hai ragione, anche se per i mondiali 100 km la corsa in montagna ed anche altre convocazioni su pista si è fatta più di una eccezione. I nomi li conosci bene anche tu. Non dimentichiamo inoltre la risonanza che sarà data alla lotta antidoping
Ecco, qui io ho un po’ paura che l’effetto glamour finisca per fagocitare tutto il resto. Pensare al bel Alex sul divano della D’Urso oppure dalla DeFilippi a “C’è posta per te” che cerca di fare la pace con Carolina…
Stavolta sono io un po’ in difficoltà, a questo punto direi di passare la parola ai lettori.

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