NdR: In risposta al nostro provocatorio articolo, “Maratone e Mezze saranno ancora organizzate dagli EPS”, pubblichiamo la risposta pervenutaci dal Dottor Sebastiano Scuderi.
Caro collega Rodolfo
Un giornalista deve scrivere di testa e non di pancia, così ho almeno imparato in 20 anni di giornalismo sportivo, documentarsi e poi scrivere a prova di Azzeccagarbugli, la nostra è una professione seria e di responsabilità.
Partiamo dal concetto di SPORT, proprio per non incorrere in “pareri personali” parto dallo Zingarelli “divertimento, diletto, passatempo” per cui non è sport solo quello che prevede un impegno fisico, ma qualunque attività dia piacere per passare il tempo libero, dalla filatelia alla corsa, alla bicicletta eccetera, da questo principio è vero e logico chi fa “podismo” fa sport per diletto e sono milioni i praticanti anche nel nostro Paese.
Gli Enti di Promozione Sportiva sono nati proprio per radunare persone con lo stesso hobby - correre assieme è più bello che correre da soli - figli dei CRAL, dei Dopolavoro, dei Centri di attività sociali.
Le corse su strada erano e sono vietate dal Codice della Strada articolo 9 e dovevano essere autorizzate, per questo fino al 1973 si potevano contare sulle dita di una mano ed erano organizzate sotto il controllo e l’egida della FIDAL, non perché fosse una sua scelta, ma perché l’Italia fa parte di quei quasi 200 Paesi che aderiscono al CIO attraverso il CONI e che nel 1897 emanò delle regole valide per tutto il mondo, il RTI regolamento tecnico internazionale, ben 264 regole, la Regola 240 si occupa della Corsa su strada e la Regola 250 si occupa di corse campestri e corsa in montagna, il TRAIL non esiste, per questo la FIDAL pur conoscendo il fenomeno non ha mai potuto occuparsene, quando si fa parte di un organismo internazionale bisogna stare alle regole,oggifinalmente sono state emanate le norme relative al trail e nei regolamenti FIDAL è stato ufficialmente introdotto.
Alla fine del 1973 ci fu la crisi energetica e cominciarono le domeniche a piedi, essendo le strade libere dal traffico cominciarono le corse su strada NON competitive, al termine un piccolo ristoro e tutti a casa a fare la doccia. Poi si cominciò a dare il pacco gara, poi a premiare i primi (ma chi controllava se qualcuno si faceva caricare in macchina ?) , morale della favola il podismo spontaneo virò sempre più verso un’ attività AGONISTICA organizzata e fu l’inizio dei guai. Nel 1982 uscirono le norme sulla tutela sanitaria con norme diverse per chi pratica sport agonistico e chi no, lo Stato fu costretto a regolamentare il fenomeno e chiese l’intervento del CONI che stabilì che la FIDAL è soggetto istituzionale designato all’organizzazione e al controllo delle manifestazioni competitive - agonistiche di atletica leggera sul territorio italiano D. lgs n. 242/99.
Questo è il punto la distinzione tra AGONISMO e attività ludico motoria, anche qui mi soccorre lo Zingarelli “ deciso impegno, spirito di emulazione di un atleta nello svolgimento di una gara” un conto è correre in allegria e libertà, un conto è correre per arrivare davanti a un altro per vincere un premio o per battere il proprio “record”.
Il RTI inizia la Regola 240 con le distanze STANDARD : 10 km, 15 km, 20 km, mezza maratona (21,0975 km), 25 km, 30 km, Maratona (km. 42,195), 100 km e staffetta su strada (5, 10, 5, 10, 5 e 7,195 km) le gare che si svolgono su queste distanze devono essere omologate per consentire l’ufficializzazione dei risultati e la loro confrontabilità in tutto il mondo, il record di maratona può essere stabilito a Berlino così come a New York, la FIDAL è l’unico soggetto che in Italia può approvare gare che prevedono distanze standard, perché il CIO riconosce una e una sola Federazione per ogni sport olimpico nei Paesi aderenti, che ha il compito di applicare e far rispettare il RTI
Che poi il nostro Paese sia il regno di chi non rispetta le leggi e le istituzioni è purtroppo una malattia estremamente diffusa, quando l’UK decise di stampare un opuscolo di indicazioni e consigli ai suoi sudditi, si fermò all’Italia non sapendo come tradurre il termine “abusivo”, parcheggiatore “abusivo”, cicerone “abusivo”, ambulante “abusivo” eccetera, andrebbe aggiunto il termine “gara abusiva” è quella autorizzata da chi non ha il riconoscimento ufficiale per organizzare una manifestazione AGONISTICA, ma solo PROMOZIONALE, è come se il mio Comune mi desse un contributo per portare con la mia vettura le persone anziane alle visite mediche e io invece la usassi per fare servizio di taxi in concorrenza (sleale) a chi ha il riconoscimento giuridico, paga per avere la licenza e deve rispettare un mare di regole.
Personalmente corro nei numerosi parchi della mia Torino e, quando ho voglia di misurarmi con gli altri, partecipo ad una gara FIDAL nonostante i miei 75 anni, nella vita bisogna avere le idee chiare e comportarsi di conseguenza, tutto si può fare, ma nel rispetto delle regole, questa è EDUCAZIONE CIVICA.