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Siccome voi modenesi alle nostre corse non venite, noi veniamo a Modena e non paghiamo (ragionamento che dimostra quali sconvolgimenti anche mentali abbia prodotto il terremoto: per i miseri implora perdono!)

Rispondo brevemente a questa citazione riportata nell’articolo Corrida per … “per i miseri implora perdono!”

Sono Luca Zerbinati, dei Pico Runners di Mirandola.

Dopo aver letto un così simpaticamente delirante articolo fatto forse più per sfogo personale che per un sano scopo di commentare un evento sportivo, trovo giusto rispondere direttamente ad una citazione inesatta, troppo inesatta da non meritare una risposta.

Tanto per dare un inizio a tutto questo, preciso innanzitutto di avere scandito bene il mio nome a questa persona di cui però non sono stato in grado di conoscere le generalità se non ora. L’unica informazione al riguardo che sono stato in grado di apprendere è stata “non sai chi sono io… tutti mi conoscono”. In effetti sì, io non la conosco ma un’idea me la sto facendo live, ora (pensai); oltre a questo le uniche parole che ho sentito scandire sono state: “Chi corre senza numero per me non vale nulla, è solo un accattone”, ed è stata questa frase ripetuta in modo aggressivo (ed anche un po’ cattivo) nei confronti di chi aveva operato questa scelta ed in particolar modo a mio padre che mi hanno fatto prendere la decisione di controbattere bruscamente alla nostra “Auto celebrata Star del popolo Runner”.

Con questo tengo quindi a precisare “la mia campana” anche se sinceramente considero la discussione fra sordi un argomento troppo difficile da affrontare, ma abbastanza “buffo” per regalare un sorriso a chi legge, ma anche, spero, piccoli e velati input per chi ha organizzato questa manifestazione, che comunque sia tanto ha offerto oltre a queste non sempre inutili polemiche.

Venendo sinteticamente al dunque, il mio commento è stato innanzitutto la per me logica conseguenza di un monologo pieno di rancore e (come appena scritto) sicuramente offensivo nei confronti di chi ha deciso di compiere un’azione (giusta o sbagliata che sia). Io penso che quando si è troppo chiusi per ascoltare non si dovrebbe neanche provare a commettere nessun altra azione, tanto meno giudicare.

Domenica, nella fase del post gara, sono stato mio malgrado costretto a seguire una discussione che spaziava su più fronti, gli interlocutori erano mio padre, un signore del coordinamento che non menziono perchè non conosco, ma che vedevo molto infervorato sulla questione coordinamento, presenze, tende alla zona di partenza e altri dettagli di cui non discuto e non porto a discussione perché fuori dalle mie competenze e (sinceramente) interessi. Unica cosa che sono stato pienamente in grado di capire però era  il discutere di un’ unione che doveva coinvolgere delle squadre a non portare le proprie tende alla gara “fuori coordinamento” e per chi volesse partecipare di non fare gruppo al momento dell’iscrizione. Una sorta di tutti uniti per raggiungere l’obiettivo.

La mia prima affermazione al riguardo è stata:

Trovo giusto quel che dite, ma se devo dare un mio parere (visto che sono qua e mi ritengo libero di parlare), mi pare tutto un po’ drastico perché rimane sempre uno sport (non siamo in missione per conto di Nostro Signore), per questo credo alla fine sia quasi umano che le persone tendano ad adottare scelte personali anche se la vostra filosofia sarebbe forse giusta, secondo, ma se tanto parlate di unione, fratellanza, coordinamento ecc… ecc… come mai ad esempio quando mio padre (sì, sono il figlio del presidente anche se corro così tanto per fare e solo sporadicamente… come alcuni sanno) con la sua squadra organizzano al nostro paese la gara, solo pochissimi si presentano? Dove è l’unione? Questo primo sbotto era comunque totalmente slegato al discorso del correre con o senza numero questa gara. E sicuramente legato ad un pensiero mio personale che ho subito colto l’occasione di dire.

Secondo Punto, questione pettorale. Io non sono un fanatico delle corse e perciò non ero così ben informato su costi, lamentele o altro pre-gara. Mi sono semplicemente recato sul posto e dopo essermi accertato che il costo dell’iscrizione non competitiva era di 5€ ho deciso di chiedere la motivazione, il tipo di premio ed anche del tipo di ristoro. Per una sorta di mio personale computo di entrate/uscite o se preferite meglio computo di spesa/servizio offerto.

Detto questo, ho deciso di non pagare un costo che secondo il mio parere era decisamente spropositato in un rapporto appunto di costo-offerta. Per questo, le mie azioni successive sono state:

1) andare a correre per mio conto nel centro di Modena per l’ora precedente la gara; 

2) percorrere parte del percorso con la maglia rovesciata (in mio personale segno di protesta) e per non “infangare e/o coinvolgere” il nome della società cui appartengo.

3) mi è ovviamente sembrato giusto anche non usufruire dei ristori pre, durante e post gara, non avendo pagato per il servizio.

Nonostante questo, non so ancora ora se la mia scelta sia stata giusta o meno, ma sono certo di aver preso una decisione che potrebbe sicuramente essere sbagliata ma che nonostante tutto è arrivata da un mio ragionamento personale, che non trovo assolutamente corretto, debba essere giudicato in modo così offensivo dal primo che passa e soprattutto senza nemmeno sia stato chiesto un perché o una motivazione.

Leggendo questo articolo però, mi sembra di notare la vena polemica di chi scrive: “piccole” frecciate e giudizi riguardanti persone, scelte e molto altro… detto in modo più o meno velato, ma comunque sia con un tipo di comunicazione che solo chi crede di sapere tutto può utilizzare.

Beh, un po’ di soddisfazione non nego di provarla perché creare una reazione del genere in una persona vuol dire aver toccato la debole autostima di essa, unica cosa credo che prima di giudicare così maleducatamente altre persone (e lo ripeto ancora), costui dovrebbe riaprire un po’ la propria mentalità, cultura e visione della vita, perché esistono tante forme di pensiero, modi di affrontare le cose, le proteste e la vita stessa.

Cit.: "Grande Spirito, preservami dal giudicare un uomo non prima di aver percorso

 un miglio nei suoi mocassini". [Guerriero Apache anonimo]

Ma basterebbe un po’ di umiltà. E queste sono le semplici parole di un povero stolto che è stato sicuramente offuscato e sconvolto dal terremoto… E chissà questo cosa voleva mai dire!

Comunque sia, ringrazio per avermi dato la possibilità di controbattere, e con l’occasione auguro una “buona corsa a tutti” ed un saluto anche al Sig… ops, scusate ma non si è presentato e perciò per me rimane  un “John Doe” fino a quando non avremo occasione di interagire personalmente e non pateticamente su web.

See you later Mr John.

Luca Zerbinati 

Non si inizi nessun discorso senza mostrare per prima cosa umiltà. 

"Io sono ignorante, un pover'uomo", è così che cominciano tutti i discorsi. 

"Io non so nulla più di voi che siete seduti intorno a me, ma io vorrei offrirvi il mio umile parere".
[Allen C. Quetone, Kiowa]

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Mi chiamo Libero Zerbinati e sono il presidente del G.P. Pico Runners.

Chi mi conosce sa che corro per passione da molti anni, organizzo gare da altrettanti, ma non uso mai i social (così mi hanno detto che si chiamano) perché preferisco il contatto diretto.

Questa volta però mi è stato detto di leggere la lettera del Sig. Marri, cosa che ho fatto… ed ora mi sento di dover chiarire alcune cose.

Come presidente non ho dato alcuna indicazione istituzionale ai nostri atleti (non è mia abitudine farlo) infatti se qualcuno vuole controllare vedrà che ben 16 atleti hanno partecipato alla gara competitiva ed altrettanti hanno corso regolarmente col pettorale non competitivo.

La mia, quella di correre senza pettorale, è stata un’iniziativa del tutto personale, poiché come riferito in assemblea del coordinamento e al rappresentante della Fratellanza presente in quell’ occasione, non mi era chiaro a chi sarebbe andata la quota in eccedenza (ovvero quale tipo di beneficenza sarebbe stata fatta). Può essere stata una scelta sbagliata, ma sicuramente fatta alla luce del sole ed apertamente dichiarata.

Essere definito “accattone e miserabile” dispiace molto a chi da oltre 40 anni opera nel mondo del podismo per puro spirito sportivo senza mai pretendere nulla (e anzi spesso, mettendoci del suo); chi lo dice, prima si informi. Spargere letame in modo gratuito non sempre porta buoni frutti, spesso sporca soltanto.

Aggiungo da ultimo, ma primo per importanza: mi sembra anche comprensibile che a fronte di offese dirette alla mia persona (ma non solo), mio figlio abbia reagito per difendere la posizione del padre certamente ma soprattutto per placare una discussione che stava degenerando in offese gratuite nei confronti di troppe persone anche non presenti e che quindi che non potevano spiegare le loro ragioni di protesta.

Concludo affermando che una volta chiarito le cose io non porterò rancore e continuerò a dare quanto mi è possibile al mondo del podismo e non solo.

 
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