Venerdì scorso la notizia della positività di Maria Pizzino, vincitrice femminile della 50 km della Terre di Siena Ultramarathon in 4h09’52”, lo scorso 28 febbraio.
Oggi, Maria Pizzino ci scrive, spiegando le sue ragioni e, anzi, fornendo un insegnamento a chi corre e assume farmaci per salute e non per doping:
“Il 28/2/2016, al termine della Terre di Siena Ultramarathon, vengo sottoposta a controllo antidoping. Dalle analisi risulto positiva a tre sostanze contenute nella pastiglia che, da oltre 10 anni, prendo quotidianamente per il controllo dell'ipertensione. Sono colpevole di aver trascurato le procedure del Coni e di non aver prodotto la TUE, la dichiarazione di esenzione ai fini terapeutici compilata dal medico che mi ha diagnosticato la patologia e la terapia a cui sono sottoposta. Il farmaco che assumo per il controllo dell’ipertensione contiene infatti tre sostanze che rientrano nella lunga lista dei prodotti proibiti.
Le poche righe del comunicato del Coni riportano i fatti correttamente. Parlano di analisi, sostanze trovate e di sospensione cautelare per 30 giorni, senza però far capire a chi legge che, nel caso l'atleta avesse inviato quella dichiarazione, avrebbe potuto tranquillamente gareggiare. La dichiarazione che ho inviato con raccomandata il giorno dopo il prelievo, rilasciata dal medico che attesta la mia patologia, non è stata recepita. Al Coni serve il TUE. Punto. Venerdì ho ricevuto il telegramma che mi comunica la sospensione. Le regole ci sono e vanno rispettate, io posso solo ammettere la mia buona fede. Una leggerezza che sto pagando cara.
In questi ultimi giorni ho avuto diversi contatti, moltissimi messaggi di solidarietà ma anche alcune richieste relative alla documentazione da produrre, amici che come me hanno una patologia per cui seguono una terapia da tempo, e che come me, non hanno mai inviato alcun certificato specifico. C’è chi pensa che i soggetti “controllabili” siano soltanto i primi classificati e quindi si ritengono esonerati dai controlli. In realtà. la selezione non è soltanto ponderata, ma anche casuale, pertanto nessuno è escluso.
Ho contattato l’Ospedale di San Donà, dove faccio la visita per ottenere il certificato agonistico e mi hanno rimandato al cardiologo che dovrebbe occuparsi di questo modello. Nemmeno sapevano dell’esistenza di questa famosa “TUE”. Sto ancora tentando di parlare con il medico per cercare di venire a capo della questione; troverò prima o poi qualcuno che questo modulo l’ha compilato… Non so che effetti sortirà questa vicenda, spero che nel mondo trail, che è quello che mi riguarda nello specifico, qualcosa si muova. Me lo auguro di cuore e comunque, con questa comunicazione, spero di poter essere stata d’aiuto ad altri che un giorno potrebbero trovarsi nella mia stessa condizione”.
Maria Pizzino