Lo sport, un mondo meraviglioso che tutti dovrebbero provare, allena fisico, cuore e mente. Fortifica il carattere. Ti fa star bene, sviluppa autoconsapevolezza, autoefficacia e resilienza. Crea rete tra persone anche di culture diverse, nella sofferenza ci si avvicina.
Lo sport che rende felice, fa ringraziare a te stesso, a chi ti ha seguito nel lungo periodo di preparazione, a chi ti ha sostenuto in gara, fa ringraziare a qualcuno di superiore. Se riesci nello sport riesci anche nella vita ad aiutare te stesso e gli altri.
La soddisfazione nel riuscire in qualcosa è importantissima e ripaga degli sforzi intrapresi per dedicarsi ad uno sport che comporta fatica e l‘affrontare condizioni climatiche avverse.
La maratona oltre ad essere una prestazione sportiva agonistica è un’esperienza. Percorrere una maratona non significa solamente cercare di vincere, cercare di fare la prestazione della vita, cercare di fare il record personale. Percorrere una maratona significa anche fare un’esperienza e, cioè, organizzarsi per partire, per andare in un posto, mettersi d’accordo con gli amici di viaggio, con gli eventuali amici da incontrare nel luogo della maratona.
L’esperienza maratona significa sperimentare l’alimentazione pre gara, preoccuparsi del tempo atmosferico, pensare all’abbigliamento adatto. L’esperienza maratona comprende l’eventuale partecipazione agli eventi collaterali, il presentarsi alla partenza, osservare e fare attenzione al territorio che si attraversa, ai colori, alle abitazioni, ai corsi d’acqua, alla gente lungo il percorso, soprattutto ai bambini che applaudono e che aspettano che gli batta il “cinque” con il palmo della mano.
Percorrere la maratona significa anche vivere una giornata di eccessivo caldo oppure di pioggia, sentire l’acqua addosso, inzupparsi le scarpe nelle pozzanghere, insomma, osservare, sentire, percepire, giocare, tutto questo è anche maratona.
La maratona, un obiettivo che va maturando nel corso degli anni.Ci si arriva a step, è importante la gradualità, l’impegno, l’adattamento progressivo. Bisogna sapersi monitorare nel corso del tempo, sapersi testare o farsi testare. E’ importante considerare la preparazione fisica, la preparazione nutrizionale, la preparazione mentale. Preparare una maratona diventa un investimento di energie fisiche e di tempo finalizzati alla miglior resa nel giorno della competizione.
La preparazione va programmata con la massima accuratezza considerando il proprio potenziale atletico relativo alle precedenti competizioni e ai precedenti programmi di allenamento. Va considerato il periodo di preparazione, estivo o invernale, per poter programmare le uscite di allenamento più lunghe o più faticose.
È auspicabile stilare un programma di massima di allenamento che comprenda alcuni test importanti di allenamento o di gara, per valutare il grado di preparazione e in modo da capire i ritmi da poter sostenere nella competizione-obiettivo.
La preparazione mentale può curare diversi aspetti che contribuiscono alla migliore riuscita della prestazione. È importante partire dalla consapevolezza dell’atleta nell’impegno che si appresta a prendere. Si può invitare l’atleta a considerare le precedenti preparazioni a competizioni simili considerando i momenti di difficoltà, di eventuali crisi, di eventuali infortuni, di eventuali rinunce, e pensare a come sono stati affrontati, superati.
Si può invitare l’atleta a confrontarsi con altri atleti che hanno sperimentato una preparazione simile; ad immaginare di visualizzare gli allenamenti più impegnativi, quando si svolgeranno, in quali condizioni atmosferiche, in quali percorsi, con eventuali amici.
Una volta fissato l’obiettivo-maratona, è importante per l’atleta prestare attenzione alle sue sensazioni, è importante sapersi ascoltare, capire quando e quanto fatica, come fatica, come è la sua respirazione, come sente le sue gambe; è importante accorgersi di ogni minimo fastidio e capire a cosa possa essere dovuto, in modo da poter intervenire in tempo e rimediare per non perdere importanti sedute di allenamento e compromettere la prestazione-obiettivo.
L’atleta durante la preparazione per la maratona deve essere attento ai suoi bisogni e cercare di farli coincidere con l’obiettivo prefissato; può avere bisogno di partecipare ad una competizione durante il periodo di preparazione, però deve essere attento a non distrarsi dall’obiettivo previsto, quindi avere un occhio orientato al presente ed uno al futuro prossimo.
Una maratona oltre ad essere una competizione atletica è un esercizio fisico prolungato nel tempo che può protrarsi anche per 6-8 ore, pertanto affrontare/sostenere questo sforzo nel tempo comporta una preparazione fisica e mentale, direi una preparazione totale dell’essere umano che comprende l’alimentazione, il corretto gesto atletico, una programmazione oculata degli allenamenti per un congruo periodo di tempo che può essere dai 2 ai 6 mesi a seconda della preparazione di base, delle caratteristiche, delle ambizioni dell’atleta.
Altro suggerimento è il credere in quello che si fa, essere convinti di quello che si fa, visualizzare, soprattutto ad inizio gara, di partire con il freno a mano leggermente sollevato e rilasciarlo un po’ per volta, cercare di non bruciare eccessivamente benzina già dai primi km.