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vincenza sicari non mollareSempre più spesso a Vincenza Sicari tocca superare un muro più ostico del 33° km della maratona: quello dei medici, degli ospedali che inizialmente l’accolgono ma poi non hanno risposte certe.

Racconta la sua situazione attuale rispondendo ad un’intervista di Francesca Monti del giornale Il Popolo Veneto “Sono all’ospedale di Padova da 15 giorni, seguita dalla dott.ssa Pegoraro e dal dottor Gianni Sorarù. Abbiamo parlato tanto, perché la mia situazione peggiora giorno per giorno. La dott.Pegoraro è una persona splendida, dolcissima, ha preso molto a cuore la mia situazione e mi ha detto che anche attraverso le sue conoscenze farà il possibile per aiutarmi. Dopodiché, se non si riuscirà a trovare una soluzione, voglio andare all’estero, perché in Italia le ho provate tutte. La Fidal ha già contattato un centro a Houston, inoltre stanno facendo una raccolta fondi per pagare le spese di un eventuale viaggio all’estero. Voglio potermi fidare dei medici anche se non aspetterò tanto, a Pisa sono stata due mesi a letto senza fare nulla”.

Segnali di vicinanza da parte dell’opinione pubblica ci sono, anche da parte di atleti di interesse pubblico come la Levorato, ex campionessa italiana nellavelocità.

Soprattutto runner ed ultrarunner si stanno mobilitando attraverso tante iniziative, raccogliendo fondi attraverso la rete del dono. Per poterla aiutare, oltre ai pensieri positivi, oltre che a pregare per lei, oltre che ad inviarle messaggi di solidarietà, è possibile fare una donazione http://bit.ly/1Uc4nWw

Continua l’intervista al Popolo Veneto: “Se sono viva è grazie a loro, mi vengono a trovare, mi scrivono. E’ brutto dirlo, ma mi sto spegnendo, invece loro con un messaggio, una telefonata, mi danno la forza di reagire. Hanno fatto i braccialetti con il mio nome, è venuto a trovarmi l’organizzatore della gara RunforVincenza che si terrà il 29 maggio a Torino, Manuela Levorato e Barbara Lai vengono sempre a farmi visita, tra l’altro Manuela si è fatta fotografare con la mia maglietta alla Maratona di Padova, città a cui sono legata perché qui ho vinto la mia prima maratona nel 2007.”

Vincenza ora sta girando il mondo attraverso i social network e continua a correre nel cuore e nella mente di tanti runner ed ultrarunner. Qualche giorno ha rilasciato un’altra intervista telefonica a Giovanna Barone di SiciliaRunning: “Mi chiamano tutti, atleti, amici, ho l’appoggio e il sostegno della FIDAL, il Presidente Malagò, il Ministro Lorenzin mi verrà presto a trovare. Tante persone, attraverso internet, mi stanno vicino, anche gente che non conosco personalmente: sono viva grazie a loro. Non ti nascondo che tante volte ho pensato di tornare a casa, chiudere la porta e aspettare la fine, almeno per poter dire ‘muoio nel mio letto’. Poi ci sono loro, con i loro gesti, che mi ridanno la voglia di vivere, reagire e continuare a lottare. È una grande famiglia.”

E continua con Siciliarunning: “Ho sempre donato a Telethon e alla ricerca, mandando sms, come tanti in Italia. Mai avrei pensato che un giorno sarei stata io in quelle condizioni e necessità di aiuto.”

Gli organizzatori della gara del 27 maggio 2016 presso Parco Dora a Torino, si sono attivati per aiutarla, come abbiamo già scritto, e devolveranno in suo pro il ricavato della manifestazione.

Possiamo solo auspicare che ci sia più umiltà e disponibilità da parte della classe medica, ed augurare a Vincenza di non mollare nella speranza che si trovi una strada risolutiva, tale da farla tornare alle sue passioni: “Soprattutto mi manca la vita. Da un anno e mezzo vivo dentro gli ospedali. Mi manca la corsa, per la quale vivevo e non consideravo solo una professione; mi mancano gli amici e allenarmi tutti i giorni al campo. Mi manca poter vivere una vita normale.”