Leggo con stupore quanto alcuni organi d’informazione hanno affermato “da sedentari sempre” circa l’avvenimento della Scalata al Castello, che si è disputata ieri pomeriggio, e che avrebbe creato numerosi disagi alla cittadinanza. La Scalata al Castello è un evento sportivo, che piaccia o non piaccia, giunto a 44 edizioni, da 19 anni ad Arezzo voluto dall’amministrazione comunale come volano per potenziare la Fiera antiquaria (dal giugno 1997) poi rimasta ad Arezzo l’ultima domenica di maggio.
Pertanto sia amministratori sia abitanti della città (anche se distratti) sono a conoscenza dell’evento e addirittura negli ultimi 4 anni il percorso è stato lo stesso sia per la gara in linea per quelli “erroneamente chiamati atleti della domenica” che per la gara Internazionale in circuito maschile e femminile. Addirittura, visto lo scarso disagio che creava alla collettività, non abbiamo apportato modifiche.
Il paragone con il Giro d’Italia (budget da centinaia di migliaia di euro o addirittura milioni) mi sembra molto gratuito ed offensivo nei confronti di una piccola realtà sportiva come la nostra, che riesce a realizzare se pur in formato ridotto un discreto evento sportivo e sociale. Se per il Giro d’Italia (ed è giusto) l’amministrazione ha messo a disposizione un apparato imponente da mesi , per la Scalata al Castello appena il minimo indispensabile, che evidentemente non è stato sufficiente a evitare disagi per la collettività. Le istituzioni sono state assenti anche in questa occasione: nessuna presenza istituzionale all’evento, segno di poco interesse per la manifestazione.
La Unione Polisportiva Policiano a questo punto si pone nelle condizioni di decidere se annullare o meno il prossimo Campionato Italiano Master di Atletica Leggera dall’ 8 al 10 Luglio prossimo (con oltre 2000 atleti) e la Maratonina città di Arezzo del prossimo 30 Ottobre (circa 2.500 atleti). Se vorrà proseguire la sua azione di promozione sportiva ed eventi di piccolo, medio od alto livello lo potrà fare al di fuori della città di Arezzo, visto che la città dormiente vorrà rimanere tale.
Podisti.net, che non sapeva di disagi o altro, e dunque potrebbe lasciare l’onere della pubblicazione a chi ha smosso le acque, dà tuttavia spazio, come nella sua tradizione, a questa o altre eventuali voci ‘preoccupate’. Non crede tuttavia che sarebbe il caso di rimandare ‘per punizione’, a poche settimane o mesi dal via, gare già programmate e sulle quali si presume che molti atleti (in particolare i Master) abbiano da tempo impostato la loro preparazione. [F. M.]