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Magnani Massimo 2016 foto Roberto Mandelli

 

L’edizione odierna de La Gazzetta della Sport, nell’articolo "Italia anno zero, Magnani lascia", a firma di Andrea Buongiovanni, riporta la notizia delle dimissioni di Massimo Magnani, il DT dell’atletica azzurra: Magnani lo avrebbe comunicato direttamente ad Alfio Giomi, il presidente della Fidal, martedì sera, di ritorno da Rio.

 

Nell’intervista riportata nel suddetto articolo, Magnani dichiara di essersi dimesso assumendosi le responsabilità che gli spettano, non avendo raggiunto risultati olimpici pari alle attese; Giomi non sarebbe d’accordo, la settimana prossima si incontreranno, ma da parte sua, a malincuore e senza sbattere la porta, la decisione è definitiva.  

 

Magnani risponde poi di avere colpe, ma che le stesse vadano “spalmate”, perché tutte le decisioni sono state sempre “condivise e collegiali”. Poi critica il sistema federale, che ha favorito troppo il decentramento territoriale, a danno dell’attività di vertice: in particolare secondo Magnani, come accade altrove si dovrebbero mettere “al centro gli atleti top e i loro allenatori, guardando al contesto internazionale. Servono professionisti che vivano di atletica, veri supporti tecnico-scientifici, apparati medico-sanitari all'altezza, strumenti e mezzi sempre a disposizione”.

 

Per Magnani la prima voce a bilancio del budget deve essere l’attività di vertice, migliorando la formazione degli allenatori, che pur bravi dal punto di vista metodologico, devono saper gestire gli atleti top.

 

E prosegue dichiarando che la Federazione nazionale fa troppo per la perferia, per i Comitati Regionali e provinciali, come organizzare 67 campionati di società all’anno contro lo zero degli altri Paesi evoluti… E spiega di credere nel lavoro dei club, lo definisce fondamentale, ma consiglia di aggregare i giovani ai Societari, snellendo le formule.

 

Aggiunge poi che rimarrà nel mondo dell’atletica seguendo i suoi atleti, di essere sempre a disposizione della Federazione, di non aver mai favorito i suoi atleti né quelli rappresentati dal figlio Marcello (noto manager, ndr), e di essere favorevole alla nomina di Stefano Baldini come suo successore, a patto però che sia messo “nelle condizioni migliori per operare” o “rischia di cambiar poco".

 

Restiamo ora in attesa che la Federazione pubblichi qualche nota ufficiale, intanto le parole di Magnani scateneranno un putiferio di polemiche e commenti…