Una volta qualcuno mi disse che gli atleti “muoiono” due volte, la prima quando finiscono la loro carriera agonistica, la seconda quando devono collocarsi nel mondo del lavoro e affrontare una nuova vita, magari senza aver costruito nulla in precedenza.
Questo non è il caso di Venanzio Ortis; incontrato oggi, 60enne , fisco asciutto, super impegnato in mille cose, tra queste l’atletica prende lo spazio maggiore.
Alle spalle una notevole carriera agonistica, iniziata a 14 anni, ottiene numerosi successi nelle categorie ragazzi , allievi e juniores e raggiunge più volte il culmine, in particolare a 23 anni:
Meeting di Zurigo , 1978, si classifica terzo stabilendo il primato italiano sui 5.000 metri, volati in 13’20’’08.
Campionati europei di Praga, 1978, finisce secondo dietro Martti Vainio realizzando il primato italiano sui 10.000 metri ( 27’31’’48, sesta prestazione all time).
Il 2 Settembre , nella stessa manifestazione, si laurea campione europeo sui 5.000 metri.
Segue un periodo difficile causa infortunio, per tre anni rimane lontano dalle gare, perdendo l’opportunità delle Olimpiadi di Mosca.
Rientra nel 1981 alla Coppa del Mondo sui 10.000 metri, dove finisce quarto, mentre migliora il suo primato sui 5.000 metri, portandolo a 13’19’’19.
Nel 1983 chiude definitivamente la carriera agonistica, a soli 27 anni.
Lo abbiamo incontrato per farci raccontare la sua storia.
Ciao Venanzio, ma…corri ancora?
Ciao a te, si, un paio di volte alla settimana, senza crono, GPS e altre “tecnologie” che oggi vengono massicciamente utilizzate, 40 minuti giusto per far girare le gambe
Una carriera intensa ma breve, come mai?
Ho realizzato che non potevo più migliorare, sono venuti a mancare gli stimoli, ma soprattutto mi trascinavo da tempo un infortunio, figlio di allenamenti impegnativi.
Di cosa si trattava?
Con gli intensi allenamenti una leggera pronazione al piede destro ha generato a lungo andare una serie di squilibri sempre più difficili da correggere
Qualche ricordo particolare della tua carriera agonistica
I ricordi sono tanti. I più belli sono quelli di inizio carriera, quando ogni miglioramento della prestazione era un evento.
E dopo che hai fatto?
Ho continuato a seguire l’atletica in altri modi. Ho avuto l’opportunità di entrare nel consiglio della FIDAL e di presiedere la Libertas Udine quando era la prima società non militare in Italia. Anche professionalmente sono legato all’atletica, mi occupo infatti di distribuire articoli sportivi.
Però non è possibile non parlare di maratonina di Udine, un fiore nell’occhiello dell’atletica friulana, e non solo
Siamo arrivati a 16 edizioni, riuscendo sempre a mantenere nel tempo dei livelli tecnici elevati, ad esempio nel 2007 i primi 3 hanno corso sotto i 60’, ma anche in tempi più recenti abbiamo avuto tempi e personaggi di spessore, ad esempio nel 2013 ha vinto un certo Geoffrey Mutai in 59’06.
Però anche i numeri complessivi dei partecipanti sono buoni, la media dei classificati dell’ultimo quinquennio è vicina a 1500.
Infatti, master ed amatori sono anche più importanti, per molti motivi, e qui trovano un percorso veramente veloce per fare il proprio personale o anche solo un test probante per verificare la propria condizione
Io, da runner, penso che il percorso sia una delle tante componenti per migliorarsi, forse una tra le più importanti, ma è l’accoglienza e tutta l’organizzazione nel suo complesso che rende possibile la performance, evidentemente qui trovano queste condizioni.
Questo non devo dirlo io, certamente l’impegno è massimo e i risultati pare dicano che siamo sulla strada giusta e così continueremo a fare. Ad esempio tenendo conto del problema prezzi abbiamo tenuto il costo per l’iscrizione a 12 euro sino al 30 Giugno, senza risparmiare sulla qualità dei servizi offerti.
Parliamo anche di atletica, che non sta andando di certo bene, mancano i talenti, quali soluzioni vedi?
E’ un fatto complesso. Si dovrebbe cominciare dalle scuole, con l’attività motoria di base. Troppe “distrazioni” allontanano i giovani dallo sport, e poi ci sono le difficoltà che di certo non incoraggiano. Però anche l’atletica deve essere più propositiva, non solo aspettare che la gente si innamori di essa. Noi, come ASD Maratonina Udinese, organizziamo tante cose: proponiamo sì le gare e le competizioni, ma anche corsi e convegni. Il coinvolgimento di testimonial come Anna Incerti e Orlando Pizzolato ha lo scopo di scambiare le esperienze e condividere i valori etici e sportivi di grandi campioni. Dedichiamo molta attenzione anche al tema dell’alimentazione organizzando numerosi convegni, come ad esempio quello con il dott. Luca Speciani e con il nutrizionista Francesco Fagnani oltre a quelli con specialisti nell’ambito degli integratori, contribuendo a migliorare le conoscenze di ogni sportivo.
L’intervista, che in realtà è stata più una chiacchierata a ruota libera, volge verso la fine, il telefono di Venanzio squilla parecchio, gli chiedono consigli, informazioni di vario genere, anche dove trovare un gonfiabile per una gara…a testimonianza del suo massimo coinvolgimento sin dalla “base”.
Grazie Venanzio, è stato un vero piacere conoscerti
Grazie a te, Maurizio