Quando gli sportivi sentono parlare di Mora, in Svezia, associano la località alla Vasaloppet. In questa cittadina di quasi 11.000 abitanti è infatti posto il traguardo della più lunga gara di sci di fondo che esista, 90 km che uniscono Salen a Mora, ed è così dal 1922. Qui, in questo luogo sulle sponde del lago Siljan, nasce e vive Jonas Buud, il neo campione del mondo della 100 km, laureatosi il migliore di tutti il 12 settembre a Winschoten, in Olanda.
L’abbiamo raggiunto facendogli qualche domanda e ora sappiamo qualcosa in più di lui.
Finalmente, dopo quattro medaglie d’argento, sei riuscito a vincere il campionato del mondo della 100 km: cosa rappresenta per te questo trionfo?
Alla fine è arrivato anche il mio turno. E' stato davvero bello dimostrare che posso anche vincere.
Chi è e cosa fa tutti i giorni Jonas Buud?
Oltre all’allenamento, trascorro il tempo con la mia famiglia quando non lavoro. Lavoro 6 ore al giorno con i Sistemi Informativi Geografici (GIS).
Come hai iniziato a correre? E quando hai iniziato ad appassionarti alle lunghe distanze?
Ho corso la mia prima maratona a 30 anni nel 2004 a New York. La mia prima ultramaratona l’ho corsa invece nel 2007, è stata la Swiss Alpine Marathon 78K. Mi è piaciuta ed è andata molto bene, così ho iniziato a concentrarmi su distanze lunghe. Nel 2008 ho corso il mio primo mondiale della 100 km che si è svolto in Italia, a nord di Roma. Purtroppo non ho fatto bene. Tuttavia ho pensato che fosse una sfida emozionante e mi ha fatto venire voglia di provare di nuovo. Nel 2009 ho corso i mondiali in Belgio, e questa volta è andata meglio. Sono riuscito ad ottenere l'argento e diventare il Campione d'Europa.
Come si è sviluppata la gara di Winschoten? Avevi una tua tattica predefinita oppure hai letto bene la gara?
Tre settimane prima del mondiali di Winschoten ho corso la UltraVasan in Svezia. Si tratta di un percorso di 90 km. L’aver corso una distanza così lunga a sole tre settimane dal mondiali era qualcosa che non avevo provato prima. Perciò, poi, ero incerto su come allenarmi e quanto riposare. L’UltraVasan è andato molto bene e ho corso i 90 km ad un ritmo medio di 3:50 min/km. Ho così pensato di provare a tenere lo stesso ritmo con anche al mondiale. Le mie migliori gare sono, di solito, quando mi trovo a correre ad un ritmo costante per tutta la gara stessa. Questo è stato ciò che è successo anche a Winschoten; solo negli gli ultimi due giri ho perso un po' di tempo (rispetto ai giri precedenti), ma credo che sia stato così per tutti…
Come sei stato accolto una volta tornato in Svezia?
Quando sono tornato a casa, il mio club sportivo - IFK Mora - ha organizzato una piccola festa.
Qual è la tua gara preferita? La Swiss Alpine Marathon di Davos che hai già vinto otto volte?
Amo la Swiss Alpine Marathon e credo che il percorso mi si addice perfettamente. Io corro abbastanza bene su tutti i tipi di terreno e il tempo per vincere è di circa 6 ore, che è perfetto per me. Io preferisco correre sui sentieri e la maggior parte del mio allenamento è fatto nella foresta su sentieri singletrack e strade sterrate.
In questi ultimi anni ti sei spesso trovato vicino a Giorgio Calcaterra: che impressione ti sei fatto di lui?
Purtroppo non siamo stati in grado di parlare più di tanto: il mio italiano è praticamente inesistente e l'inglese di Giorgio non è dei migliori. Sarebbe stato divertente parlare di più con lui. E' sicuramente un ottimo corridore che si è consolidato sempre più nel corso degli anni.
La Federazione Italiana di Atletica Leggera non ama molto l’ultramaratona. In Svezia come sono i rapporti tra la Svenska Friidrottsförbundet e gli ultramaratoneti?
Lo status di corsa ultra è migliorata notevolmente in Svezia negli ultimi dieci anni. Cinque anni fa, l’ultramaratona è stata aggiunta alla Federazione Atletica svedese come un ramo separato e il rapporto è buono. Penso che si stiano iniziando a vedere i risultati di questo rapporto con più concorrenti che cercano di essere selezionati per i campionati internazionali. Quest'anno la Svezia al mondiali è stata in grado di vincere l'oro nella competizione a squadre maschile e l’argento al femminile. Spero che saremo in grado di continuare ad imbastire squadre che possano competere per le medaglie.
Dopo Tarquinia e Seregno, ritornerai a correre in Italia o per rivederti dobbiamo organizzare un altro campionato mondiale della 100 km?
Oltre ai mondiali della 100 km e alla Comrades Marathon tendo a non correre ultra maratone stradali. La Lavaredo Ultra Trail si presenta come una gara interessante. Quindi forse se ricevo un invito…
E ora quali sono i tuoi programmi? Spero non ti preparerai così tanto per togliere il record europeo della 100 km al nostro Mario Ardemagni, a Winschoten ci sei andato vicino…
Non ero a conoscenza del record europeo, non è qualcosa che cerco di battere a tutti i costi. Adesso ho intenzione di correre la gara dei Templari in Francia alla fine di ottobre e poi sarà il momento di pianificare il prossimo anno.