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reggiani per boston2013Questa battuta nasce da un sogno, da un grande desiderio di “scoperta” che ha portato, quattro “giovani” (per modo di dire) podisti, a progettare di attraversare l’Atlantico: per vedere se davvero il Po sfocia nell’Oceano, come pensavano da piccoli. A dire il vero i 4 amici hanno organizzato una “gita” a Boston per fare una Maratona: non si tratta, però, di una maratona qualsiasi, ma della Maratona più antica del mondo tra quelle che si svolgono attualmente, giunta quest’anno alla sua 117^ edizione. L’idea è venuta a questi quattro runner - così oggi si fanno chiamare i “corridori” - della Bassa Reggiana, in una sera di nebbia del novembre scorso, prendendo spunto dalle battute che si scambiano, mentre, con fatica, si corre lungo il Po. Solo l’immaginazione può far vedere, infatti, rispecchiato nel grande fiume, coperto dalle brume, il miraggio dell’Oceano. Ad onor del vero ognuno dei 4 amici ha messo in questa sfida una propria motivazione personale. C’è chi infatti con la Maratona di Boston chiude il suo personale “Grande Slam”, avendo partecipato a tutte e 4 le altre maratone che, con Boston, completano il circuito delle “Major Marathon” (New York, Chicago, London and Berlin). C’è chi vuole dimostrare a sé stesso che, anche con qualche chilo in più, si può comunque “fare una maratona”, c’è chi, giunto alla sua 32^ Maratona, stavolta vuole godersi il “bacio delle collegiali”, che al 21° chilometro, caratterizza la Maratona del New England. C’è chi infine dichiara che di Maratone non ne può più e che ha scelto questa, per chiudere in bellezza, per mangiare l’”aragosta”, per “vedere ancora una volta l’America”, per “morire” sul “muro dell’infarto” che a Boston ti aspetta al 36° chilometro. Insomma, come si può ben capire, le motivazioni non mancano, sono tante e ogni giorno che passa una si aggiunge, mischiandosi alle gocce di sudore degli allenamenti che si fanno sempre più frequenti ed intensi (lo start è previsto per il 15 di Aprile). Sempre però con il sorriso sulle labbra e la voglia di sfidarsi e di prendersi poco sul serio. Ecco cosa caratterizza i nostri amici podisti: la voglia di divertirsi, di stare insieme, anche nella fatica, che in riva all’Oceano Atlantico avrà, sicuramente, un altro sapore. Un’insidia è dietro l’angolo però, la federazione internazionale di Atletica Leggera ha inserito, da quest’anno, da pochi giorni, Tokio nel circuito delle Major Marathons: non starà a significare che i nostri amici devono continuare a correre? E se il Po sfociasse nell’Oceano Pacifico?