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Rimoli Francesco Galimberti Valeria Londra Marathon 2013- SERVIZIO FOTOGRAFICO -
È difficile rimanere indifferenti alle migliaia di nastri neri spillati sulle maglie, alle scritte sulle maglie "I run for Boston" o semplicemente ad una lettera "B" dipinta sul viso, ai 30 secondi di silenzio prima dello start, brividi e qualche lacrima. Così parte la nostra London Marathon. Siamo sulla partenza blu e nel giro di poche miglia ci congiungiamo con le altre due partenze; il nostro ritmo è subito più veloce di quanto ci eravamo prefissati. L'idea era quella di arrivare in 3h30’ ma è Valeria che fa il passo e corre facile a 4’30”, che è un ritmo in linea con il suo personale, di soli 10 minuti più alto del mio. Io che non sono allenato per la distanza, la seguo anche con un certo timore di poterle essere di peso nelle miglia finali. Ma il percorso è in
leggera discesa nella prima parte e l'incitamento della gente ai bordi delle strade è una spinta a cui non è possibile sottrarsi. Difficilmente, chi ha corso solo maratone italiane può immaginare cosa significhi essere spinti dal tifo della gente del posto, famiglie con bambini
che chiedono il "cinque", bande, gruppi musicali, cheerleader ..., il tutto veramente dal primo all'ultimo metro. Per la mia esperienza, solo a NY ho potuto vivere quest'atmosfera e la giornata di sole ne fa ancora di più una festa. Fa caldo, beviamo spessissimo grazie anche ai frequenti ristori che ci sono circa ad ogni due miglia, ed io decido anche di togliermi la maglietta che avevo indossato sotto la canottiera. Passiamo la mezza e sembra un attimo che ci troviamo al trentesimo con una media di poco sopra i 4.30. Ogni maratoneta sa che è qui che comincia il bello e Vale accusa un dolore alla spalla; io accolgo con entusiasmo la nostra prima camminata, pochi passi e ripartiamo di nuovo ad un buon ritmo. D’ora in poi per me è tutto da inventare, e prima del 35esimo km vado in crisi e stavolta sono io a rallentare il ritmo, anzi a fermarlo per provare i bagni chimici londinesi… ne esco decisamente alleggerito. Dai, che si riparte! Ci lasciamo alle spalle questi 5 chilometri un po’ difficoltosi e cerchiamo di riprendere un ritmo costante. 4 Miles to Go! Valeria ora procede alternando tratti di corsa a brevissime camminate durante le quali (questo era il nostro patto) io proseguo a corsa più lenta in attesa che lei ritorni sotto … e ci riesce sempre; non è difficile ripartire, ci si sente veramente spinti, in particolar modo dai gruppi di supporter delle varie charity che al passaggio dei loro atleti alzano un tifo da stadio. Dal Big Ben è una tirata unica fino all'arrivo, Vale gioca con il pubblico salutando con il tipico gesto della Regina con la mano tesa che si muove a destra e a sinistra. Contenti della nostra maratona dobbiamo solo lasciarci alle spalle Buckingham Palace, e fermiamo il cronometro pochissimi secondi sotto le 3 ore e 21 minuti. Well done! Thank you London!