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Lugano Stralugano podio m 2013Per una giornata che prometteva tanta acqua alla fine le cose non sono andate così male, salvo la prima mezz’ora di gara per chi ha optato per la “lunga” di 30 chilometri e qualche successivo scroscio di entità fortunatamente contenuta.
A dispetto delle previsioni sono stati in tantissimi a presentarsi sulla linea di partenza e prima ancora la manifestazione ha realizzato il record di iscritti, quasi 3800 sommando tutte le gare.
 
Il clou della giornata è stato certamente il record della gara panoramic, 30 chilometri che Abraham Tadese si è divorato ad una media di 3’/km per un tempo finale di 1h30’04. Un record in qualche modo annunciato, aveva vinto la maratona di Zurigo in 2h07’04. Seguono in classifica Yano Kipkemoi (1h31’03) e Main Mwangi ( 1h31’24). Gara di livello tecnico piuttosto elevato, con i primi otto classificati sotto 1h35’ ,non era mai successo. Primo dei non africani il nostro Ruggero Pertile, con una media di 3’08/km ha concluso la sua prova in 1h34’10. Seguono Dario Rognoni, 13° in 1h42’03, però frenato da un problema nella seconda parte di gara e il nostro centista più famoso, Giorgio Calcaterra 14° in 1h49’17, primo della categoria M40 ma non soddisfatto della sua prestazione in termini cronometrici.
 
La 30 k al femminile dice Kenia , che occupa le prime sei posizioni !. I tempi non sono eccelsi, ben lontani dal record di Ivana Iozzia ( 1h47’30) che ha dovuto ritirarsi al km 23 per un problema ad un ginocchio. Prima europea la nostra Claudia Gelsomino, che si classifica al 7° posto con 1h57’52 ed è prima della categoria MF40. Inevitabile uno sguardo alle carte di identità, la prima classificata ( Sang Chelangat) potrebbe essere sua figlia, con vent’anni di mezzo tra le due.
 
La 10 K femminile vede prevalere un trio di ticinesi, Jeannette Bragagnolo, già vincitrice nel 2012, qui bissa il successo con un ottimo crono, 36’56 , migliorandosi di 37 secondi. Seguono Manuela Falconi , 37’08 e Rosalba Vassalli-Rossi, 37’39.
 
In campo maschile ottima prova di Renè Cuneaz, vince in 31’04 una gara che lo ha visto protagonista sin dai primi metri, quando ha preso il largo accumulando un vantaggio sempre più consistente col passare dei chilometri. Piazza d’onore per Pierre Fournier che chiude in 31’42 , seguito da Nicola Nembrini ( 33’02).
Nella 30 K a staffetta la locale squadra Asti Ticino vince con il tempo di 1h49’25.
 
La sera precedente grande spettacolo con gli hand biker a sfrecciare a velocità impressionante per le vie di Lugano, vince l’atleta locale, Athos Libanore.
Poco dopo la giornata si conclude, ma magari per qualcuno è iniziata…con la neonata Strasingle, centinaia di magliette rosse che prima ballavano ( una nuova e interessante forma di riscaldamento? ) e poi correvano…beh….non sempre, non proprio. Però forse qualcuno non ha ben compreso lo spirito, tanti uomini davanti e tante donne dietro, col numero di telefono sulla parte posteriore della maglietta. Mah.
Il giorno dopo è la volta della gara dei 10 e dei 30 k; corro quest’ultima, seconda partecipazione. Per una volta mi trovo a correre “sponsorizzato”, ebbene si, grazie a Vanni Merzari ( presidente della Stralugano) e a Cristina che mi fornisce una maglietta della società svizzera sclerosi multipla.
Una sponsorizzazione che sento di grande peso , una maglietta che indosso con fiero orgoglio.
“ Il ritiro non è ammesso” reca la scritta sul petto, se nelle gare per quanto possa dispiacere è sempre possibile che accada, ciò non può e non deve mai succedere nella lotta a questa terribile malattia.
 
Porto indegnamente un numero da top runner, ma questo mi consente di trovarmi davanti e mettere in bella evidenza la mia maglietta, più volte lo speaker Gianni Mauri richiama l’attenzione su questo problema e il forte messaggio che si vuole mandare. Addirittura al km 5, quando si ripassa davanti alla partenza, c’è uno sguardo d’intesa tra noi due, mi fermo, mi intervista, chiede un applauso alla gente, lo ottiene. Riparto con un po’ di pelle d’oca e non è per il freddo o per la pioggia.
 
Verso il km 6 smette di piovere o quasi, in corrispondenza del tratto in salita, non è lunghissimo però si sente; in compenso il corrispondente tratto in discesa è più lungo e si scende dolcemente , recuperando forze e velocità.
 
Da qui in avanti si corre sempre lungo il lago, e così sarà sino al km 20. Un tratto piuttosto ondulato ma sempre facilmente corribile, mentre è più faticoso dopo il passaggio alla mezza , in fondo non si prendono tanti metri di dislivello tuttavia salite brevi ma secche e discese si susseguono senza interruzione. Ed è solo un assaggio, perché poco dopo il km 24 c’è un “tirone” niente male, circa un chilometro con pendenze vicine al 10%. Dal km 26 in pratica si scende sempre verso Lugano. L’arrivo è sempre una festa, anche perché è finita la tua fatica, con lo speaker Gianni Mauri ( sempre bravo, gran coppia con Alain Testorelli……ma quante lingue conosce?) che ti chiama anche grazie al nome sul pettorale e tu non puoi non gasarti.
Dopo l’arrivo ti aspetta subito un bell’asciugamano e una medaglia che però….è sul tavolo, in attesa di essere presa direttamente da chi ha corso. No, dai, non funziona così! La bella signora bionda nei dintorni è indaffaratissima, me ne rendo, però…..mi inginocchio e le chiedo di mettermela al collo, lo fa regalandomi un grande sorriso. Grazie.
 
Poco dopo incrocio Giovanni Storti, mi dice di aver fatto la 10 K, ma ….di averla corsa tre volte! Però non se ne è accorto nessuno, non si capacita di cosa sia successo.
 
Infine, qualche importante dettaglio. In queste gare ci sono tante cose che non si vedono, sono le tante persone dietro ( ma anche davanti ) le quinte che lavorano tanto per far funzionare tutto…come mamma Rosa che dalla sua postazione al ritiro pettorali vede la figlia Nadia saltabeccare da un posto all’altro e rispondere nel contempo a mille telefonate, cuore di mamma si preoccupa ma la figlia è proprio tosta.
Raffaella che non si capisce come faccia a sentire senza ascoltare, eppure le domande e le richieste, sia pure dietro uno sguardo perennemente truce, vengono miracolosamente risposte e assolte, tutte.
Vanni Merzari che alle 18 smonta le transenne sotto l’acqua.
Mi par di capire che in fondo non sono molte le persone che lavorano dentro una manifestazione così grande come questa , però ….fanno veramente come tante di più.
Arrivederci al 2014