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Quinta giornata dei campionati europei, in finale dei 400hs c’è la nostra Yadiseidy Pedroso che chiude quinta in 55.90, mai in lotta per le medaglie, ma protagonista di una buona gara. Oro alla britannica Eilidh Child con 54.48, argento all’ucraina Anna Titimets in 54.56 (primato personale), bronzo alla russa Irina Davydova in 54.60.

Molto positiva anche la prestazione di Giulia Viola nella finale dei 5000 metri, ottava con pb in 15:38.76, su 17 partenti: andatura tattica per tre chilometri, con passaggio in 9:40.24, negli ultimi due giri le più forti aumentano notevolmente il ritmo, Viola è decima e si lancia in rimonta, recuperando prima la britannica Gorecka, poi la turca Bulunt, mancando l’aggancio con la britannica Jo Pavey, oro dei 10000 metri, per soli tre decimi di secondo. L'oro va alla svedese Meraf Bahta (15:31.39), che supera in volata l'olandese Sifan Hassan, già oro nei 1500 metri, protagonista della solita grande rimonta, seconda in 15:31.79 . Terza l’altra olandese Susan Kujiken in 15:32.82.

Undicesimo posto per l’intramontabile Nicola Vizzoni nella finale del lancio del martello con 73,94 lontano dalla misura (76,48 del bielorusso Krivitski) necessaria per entrare nella fase finale a otto. Vince l'ungherese Krisztian Pars (secondo titolo continentale) con 82,69 (miglior prestazione mondiale dell'anno), secondo il polacco Pawel Fajdek con 82,05, terzo il russo Sergey Litvinov in 79.35.

Finale scontata quella del disco donne: vince, infatti, la favoritissima croata Sandra Perkovic (terzo titolo continentale) con 71,08, record nazionale e miglior prestazione mondiale dell'anno. Seconda la francese Melina Robert-Michon con 65,33, terza la tedesca Shanice Craft con 64.33.

L'ucraina Olha Saladuha vince l’oro nel triplo donne con 14,73 (-0.4), terzo titolo consecutivo anche per lei, dopo quelli di Barcellona e Helsinki. Il podio è completato da due russe, Yekaterina Koneva, argento con 14,69, e Irina Gumenyuik, bronzo con 14,46.

Altra scontata vittoria quella del francese Renaud Lavillenie, al terzo titolo europeo, nell’asta uomini: entra in gara a quota 5,65, poi salta 5,80, poi 5,90 – che supera alla seconda prova -, infine 6,01, misura che non riesce a superare. Il resto del podio lo completano il polacco Pawel Wojciechowski (argento) – al primo tentativo - e la coppia composta dal ceco Jan Kudlica e dall'altro francese Kevin Menaldo (bronzo), tutti a 5,70.

La bielorussa Maryna Arzamasova vince la finale degli 800 donne in 1:58.15 (miglior prestazione europea stagionale), sfruttando il lavoro della britannica Lynsey Sharp, passata ai 400 in un troppo forte 58.26. Argento per la Sharp in 1:58.60 (pb), bronzo alla polacca Joanna Jozwik in 1:59.63 (pb). 

Turni eliminatori per le staffette:

eliminata la 4x400 maschile, composta da Lorenzo Valentini, Michele Tricca, Isalbet Juarez, e Matteo Galvan, sesta in 3:04.74 (infortunio per Davide Re nel riscaldamento). Miglior tempo per la Gran Bretagna in 3:00.65.

Qualificata la 4x400 donne in 3:31.31, che senza Libania Grenot, tenuta precauzionalmente a riposo, schiera: Mariabenedicta Chigbolu, Maria Enrica Spacca, Elena Bonfanti e Chiara Bazzoni. Ottenie il terzo posto dietro Ucraina (3:28,18) e Francia (3.28.58).

Qualificata la 4x100 uomini (Fabio Cerutti, Eseosa Desalu, Diego Marani, Delmas Obou), che chiude terza in 38.71 nella sua batteria dietro Germania (38.15) e Francia (38.55). Nella prima batteria vince la Gran Bretagna in 38.26, davanti alla Svizzera, 38.54 (record nazionale) e Olanda (38:90)..

Qualificata, infine, anche la 4x100 donne (Marzia Caravelli, Irene Siragusa, Martina Amidei, Audey Alloh) in 43.29, che le vale il ripescaggio, seconda prestazione italiana di sempre, a 25 centesimi dal record nazionale (43.04) stabilito nel giugno 2008 ad Annecy. Per l’Italia il quarto posto nella prima batteria vinta dalla Francia con 42.29, davanti ad Olanda (42.77) e Svizzera (42.98). Nella seconda batteria vince la Gran Bretagna con 42.62 davanti all’Ucraina (43.37) e alla Russia (43.47).