L’ultimo pomeriggio dei Campionati Europei di Zurigo si apre con la finale del getto del peso. Chiara Rosa chiude al quinto posto con 18.10, peggiorando il bronzo di due anni fa ad Helsinki, ma con la scusante che per vincere il bronzo oggi avrebbe dovuto lanciare oltre i 19 metri, quasi il record italiano (19:15), e con i postumi di una distorsione al polso. Brava Chiara e… vittoria per la tedesca Christina Schwanitz con 19,90 sulla russa Yevgeniya Kolodko, seconda in 19,39, e sull'ungherese Anita Marton, terza in 19,04 (primato nazionale).
La finale dei 1500 uomini registra il riscatta del francese Mahiedine Mekhissi-Beneabbad che, dopo aver gettato l’oro nei 3000 siepi per essersi tolto la canotta prima di tagliare il traguardo, vince in 3:45.60 sul norvegese Ingebrigtsen (3:46.10) e sul britannico Chris O'Hare (3:46.18). Finale nervosa con spinte e diverse cadute. Nono il nostro Soufiane El Kabbouri in 3:51.98.
Nona Alessia Trost nella finale di salto in alto con 1,90: dopo aver saltato 1,85 e 1,90, fallisce le tre prove a 1,95, in una stagione segnata dall'infortunio alla caviglia del piede di stacco. Vince la spagnola Ruth Beitia con 2,01 (mondiale stagionale eguagliato) superata alla prima; seguono con 1.99, la russa Mariya Kuchina, argento, la croata Ana Simic, bronzo e la polacca Justyna Kasprzycka, solo quarta.
Settimo posto per la staffetta italiana della 4x400 femminile (Chiara Bazzoni-Maria Enrica Spacca-Elena Maria Bonfanti-Libania Grenot) in 3:28.30, mai veramente in lotta per una medaglia. Vittoria per la Francia che grazie alla potente rimonta di Floria Gueu vince il titolo in 3:24.27 sull'Ucraina (3:24.32), superata quasi sul traguardo. Terza la Gran Bretagna in 3:24.34.
La Gran Bretagna (Conrad Williams, Mattew Hudson-Smith, Michael Bingham e Martyn Rooney) s’impone nella staffetta maschile 4x400 in 2:58.79 sulla Russia, seconda in 2:59.38, e sulla Polonia, terza in 2:59.85 per quattro centesimi sulla Francia.
Il britannico, Greg Rutherford, campione olimpico, vince la finale del salto in lungo uomini con 8,29 (-0.4) davanti greco Louis Tsatoumas, secondo con 8,15 (al primo tentativo), terzo il francese Kafetien Gomis con 8,14.
Gara in gruppo, i 3000 siepi donne, con l’azione decisiva sull’ultima barriera della tedesca Antje Möldner-Schmidt che svedese Charlotta Fougberg e vince in 9:29.43; seconda la Fougberg in 9:30.16, terza la spagnola Diana Martin (9:30.70).
Doppietta per il britannico Mo Farah che vince i 5000m uomini in 14:05.82 sull’etiope-azero Hayle Ibrahimov, secondo in 14:08.32, che ha cercato invano negli ultimi metri di resistere alla volata di Farah, che aveva fino ad allora controllato gara e andatura (lenta). Terzo l’altro britannico Andy Vernon in 14:09.48. Quarta doppietta in carriera per Farah dopo quelle di Barcellona 2010 (Europei), Londra 2012 (Giochi Olimpici) e Mosca 2013 (Mondiali). Gara d’esordio per il nostro Marouan Razine, quattordicesimo in 14:16.95.
Quarto posto in 43.26 della 4x100 femminile (Marzia Caravelli-Irene Siragusa-Martina Amidei-Audrey Alloh) a cui sfugge il bronzo per appena quattro centesimi,andato alla Russia (43.22), anche per una leggera incertezza nell’ultimo cambio. Oro alla Gran Bretagna in 42.24, record nazionale, sulla Francia (42.45). Squalificata l’Olanda che sbaglia il cambio proprio con Dafne Schippers; fuori anche la Svizzera, per colpa della prima frazionista che perde subito il testimone.
Fuori la 4x100 maschile per il cambio sbagliato tra Diego Marani e Delmas Obou (Cerutti e Desalu, i primi due frazionisti); vince la Gran Bretagna in 42.24 su Germania, argento in 38.09, e Francia, bronzo in 38.47.
L’ultimo titolo assegnato è quello del giavellotto maschile con dominio finlandese: vince Antti Ruuskanen con 88,01 (record personale e miglior prestazione europea dell’anno), sul’iridato ceco Vítězslav Veselý, secondo con 84,79, e su Tero Pitkämäki, terzo in 84,40. Quarto l’altro finlandese Lassi Etelätalo con 83,16.
Scende il sipario sulla ventiduesima edizione dei Campionati Europei, con l'Italia che chiude al nono posto nel medagliere, con 2 ori e un argento, e nella classifica a punti, con 71 punti raccolti da 21 atleti classificati tra i primi 8 d'Europa. La Gran Bretagna è prima nel medagliere con 23 (12 ori/5 argenti/6 bronzi) davanti a Francia (23, 9/8/6) e Germania (8, 4/1/3).
La finale dei 1500 uomini registra il riscatta del francese Mahiedine Mekhissi-Beneabbad che, dopo aver gettato l’oro nei 3000 siepi per essersi tolto la canotta prima di tagliare il traguardo, vince in 3:45.60 sul norvegese Ingebrigtsen (3:46.10) e sul britannico Chris O'Hare (3:46.18). Finale nervosa con spinte e diverse cadute. Nono il nostro Soufiane El Kabbouri in 3:51.98.
Nona Alessia Trost nella finale di salto in alto con 1,90: dopo aver saltato 1,85 e 1,90, fallisce le tre prove a 1,95, in una stagione segnata dall'infortunio alla caviglia del piede di stacco. Vince la spagnola Ruth Beitia con 2,01 (mondiale stagionale eguagliato) superata alla prima; seguono con 1.99, la russa Mariya Kuchina, argento, la croata Ana Simic, bronzo e la polacca Justyna Kasprzycka, solo quarta.
Settimo posto per la staffetta italiana della 4x400 femminile (Chiara Bazzoni-Maria Enrica Spacca-Elena Maria Bonfanti-Libania Grenot) in 3:28.30, mai veramente in lotta per una medaglia. Vittoria per la Francia che grazie alla potente rimonta di Floria Gueu vince il titolo in 3:24.27 sull'Ucraina (3:24.32), superata quasi sul traguardo. Terza la Gran Bretagna in 3:24.34.
La Gran Bretagna (Conrad Williams, Mattew Hudson-Smith, Michael Bingham e Martyn Rooney) s’impone nella staffetta maschile 4x400 in 2:58.79 sulla Russia, seconda in 2:59.38, e sulla Polonia, terza in 2:59.85 per quattro centesimi sulla Francia.
Il britannico, Greg Rutherford, campione olimpico, vince la finale del salto in lungo uomini con 8,29 (-0.4) davanti greco Louis Tsatoumas, secondo con 8,15 (al primo tentativo), terzo il francese Kafetien Gomis con 8,14.
Gara in gruppo, i 3000 siepi donne, con l’azione decisiva sull’ultima barriera della tedesca Antje Möldner-Schmidt che svedese Charlotta Fougberg e vince in 9:29.43; seconda la Fougberg in 9:30.16, terza la spagnola Diana Martin (9:30.70).
Doppietta per il britannico Mo Farah che vince i 5000m uomini in 14:05.82 sull’etiope-azero Hayle Ibrahimov, secondo in 14:08.32, che ha cercato invano negli ultimi metri di resistere alla volata di Farah, che aveva fino ad allora controllato gara e andatura (lenta). Terzo l’altro britannico Andy Vernon in 14:09.48. Quarta doppietta in carriera per Farah dopo quelle di Barcellona 2010 (Europei), Londra 2012 (Giochi Olimpici) e Mosca 2013 (Mondiali). Gara d’esordio per il nostro Marouan Razine, quattordicesimo in 14:16.95.
Quarto posto in 43.26 della 4x100 femminile (Marzia Caravelli-Irene Siragusa-Martina Amidei-Audrey Alloh) a cui sfugge il bronzo per appena quattro centesimi,andato alla Russia (43.22), anche per una leggera incertezza nell’ultimo cambio. Oro alla Gran Bretagna in 42.24, record nazionale, sulla Francia (42.45). Squalificata l’Olanda che sbaglia il cambio proprio con Dafne Schippers; fuori anche la Svizzera, per colpa della prima frazionista che perde subito il testimone.
Fuori la 4x100 maschile per il cambio sbagliato tra Diego Marani e Delmas Obou (Cerutti e Desalu, i primi due frazionisti); vince la Gran Bretagna in 42.24 su Germania, argento in 38.09, e Francia, bronzo in 38.47.
L’ultimo titolo assegnato è quello del giavellotto maschile con dominio finlandese: vince Antti Ruuskanen con 88,01 (record personale e miglior prestazione europea dell’anno), sul’iridato ceco Vítězslav Veselý, secondo con 84,79, e su Tero Pitkämäki, terzo in 84,40. Quarto l’altro finlandese Lassi Etelätalo con 83,16.
Scende il sipario sulla ventiduesima edizione dei Campionati Europei, con l'Italia che chiude al nono posto nel medagliere, con 2 ori e un argento, e nella classifica a punti, con 71 punti raccolti da 21 atleti classificati tra i primi 8 d'Europa. La Gran Bretagna è prima nel medagliere con 23 (12 ori/5 argenti/6 bronzi) davanti a Francia (23, 9/8/6) e Germania (8, 4/1/3).