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Basterebbero i numeri per definire il successo di questa nona edizione, che ha superato la quota complessiva di 4000 classificati! Vediamo qualche dettaglio.
Sostanzialmente stabili quelli della 30 K ( 1123), il botto è stato fatto nella 10 K ( da 1670 a 2216), con le staffette ( da 35 a 159) e con i ragazzi ( da 260 a 490) ; infine gli handbikers, sono stati in 79 a sfrecciare per le vie di Lugano.
Ma partiamo con i risultati delle gare, in gran parte già comunicati dall’ufficio stampa della manifestazione.
10 K donne
Gran tempo della vincitrice Emily Collenge, 31’32, rifila un minuto e mezzo alla seconda, Patricia Morceli; completa il podio la svizzera Evelyne Dietschi che ha corso in 34’09.
10 K uomini
Doveva essere sfida a due tra Eshak Abraham e Alessandro Turroni e così è stato, con il primo a prevalere in 30’29, staccando di soli 11 secondi Turroni , dopo aver portato un attacco decisivo a 600 metri dall’arrivo. Terzo il keniano Samuel Kisang, che aveva provato ad andarsene ma poi è stato ripreso e distaccato.
30 K donne
Gara piuttosto avvincente e di buon livello tecnico, infatti le prime tre atlete hanno concluso sotto il pregevole tempo di 1h50’. Vince, anzi rivince per la terza volta consecutiva, la keniana Sang Chelangat in 1h48’17, sfiorando il record della gara di Ivana Iozzia ( 1h47’30). Al secondo posto Kibor Alice ( 1h48’40), al terzo Wanjohi Mary Wangari ( 1h49’56). E’ stata una gara sostanzialmente in equilibrio sino al km 16, anche se il gruppetto delle africane ha cominciato a sgranarsi sotto la spinta di Kibor e Chelangat col passare dei chilometri. Attacco decisivo della Chelangat poco prima della mezza, anche se negli ultimi chilometri la Kibor si è fatta sotto arrivando a poco più di 100 metri dalla vincitrice.
Prima delle italiane Claudia Gelsomino, la campionessa italiana di maratona, che si migliora di oltre un minuto rispetto al 2013, chiudendo la sua fatica in 1h56’18. Ottima prestazione di Gloria Giudici, se questo era un test per la sua prossima maratona ( dovrebbe essere Carpi), gli auspici sono i migliori, sia perché ha chiuso sotto i 4’/km ( 1h59’34) sia perché , per sua stessa ammissione, ha avuto le sensazioni che cercava e sperava. Poco dopo è giunta l’eterna Giovanna Meroni , in 2h00’08.
30 K uomini
Non c’è il gran tempo del 2013 ( Tadesse Abraham, 1h30’04) ma sono stati molti a correre su tempi discreti, alla fine ben cinque atleti in 1h35’, peraltro arrivati in un fazzoletto di 30 secondi.
L’ha spuntata in 1h35’08 il keniano Kipkorir Edwin praticamente in volata su Keneni Balda ( 1h35’09), al terzo posto un altro keniano, Kirui Robert Kipkoech ( 1h35’16). Curioso notare come Keneni Balda si sia iscritto “last minute” unitamente a Tola Berhanu Diro e Jida Yahannis Bekele, arrivati rispettivamente 5° e 7°.
Primo degli italiani Dario Rognoni, con 1h42’03 si migliora di un minuto e mezzo rispetto al 2013.
Simone Pessina, che sta preparando la sua seconda maratona, gli arriva a meno di un minuto ( 1h41’35). Poi un ottimo Salvatore Gambino ( 1h43’49) e Tito Tiberti (1h44’40), che pare intenzionato a tornare a correre una maratona seriamente.
La giornata è stata particolarmente favorevole dal punto di vista climatico, né caldo, né freddo, nè vento e ciò ha favorito buone prestazioni anche in campo amatoriale così come un’elevata partecipazione. Ottimi riscontri sotto il profilo organizzativo, infatti lo spostamento al centro esposizioni Campo Marzio ha consentito una logistica certamente migliore, anche se alcuni aspetti andranno rivisti ( ad esempio i servizi igienici, disponibili ma poco indicati). Infine, buona la prima Stralugano con i pacer, tutti molto bravi nel condurre numerosi runner ad un ritmo ben preciso verso i loro personali obiettivi, un compito particolarmente difficile data la natura del percorso.