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Doha Campionati del Mondo 100km 2014

Alla fine, dopo dieci giorni avvelenati, la spedizione qatariana della nazionale della 100 km non è andata bene. Ci ritroviamo con l’ottavo posto dell’abruzzese Alberico Di Cecco che ha chiuso in 6.51.18, il ventitreesimo dell’altoatesino Herman Achmuller in 7.15.00, il ventisettesimo del reggiano Daniele Palladino in 7.18.28 e il sessantottesimo posto del romano Giorgio Calcaterra. Su Calcaterra erano riposte le nostre speranze di successo individuale, ma qualcosa è andato storto: il percorso di difficile interpretazione con tratti piastrellati ed altri su marmo (aggiungiamo tre giri di boa ad ogni giro di 5 km… 60 cambi di ritmo in tutto, troppi per un ultramaratoneta!!!) non dev’essere una scusante, è stato così per tutti. Giorgio è andato solamente incontro ad una giornata no, tutto qui! A lui va comunque dato atto di non essersi ritirato (non l’ha mai fatto in nessuna gara a cui ha preso il via, nemmeno nella sua 100esima maratona, e qualcuno sa come l’ha corsa…). Quindi tanto di cappello a chi, ancora una volta, ha onorato la maglia azzurra.
Di Cecco voleva chiudere attorno alle 6.35, fino al 70° km era in quinta posizione, poi ha pagato la stanchezza e dal km 80 per lui è stata un’agonia. Bravi Achmuller e Palladino, veramente importanti per la squadra, sia fuori che dentro il percorso di gara. Peccato per i ritiri di Paolo Bravi, il nostro capitano (ottima la scelta, a mio avviso), e di Marco Boffo (Marco, non mollare!!!).
La gara di testa ha visto l’avvio scriteriato del russo Vasily Larkin (passaggio a metà gara in 3.10.12) che ha messo tutti alla frusta, chiuderà poi settimo. Alla fine però ha vinto lo statunitense Max King che in 6.27.43 ha fatto il nuovo record nord americano facendo una gara d’autorità. L’ex orientista svedese Jonas Buud, due volte campione europeo e secondo nell’edizione 2012 dei mondiali si è dovuto accontentare ancora una volta della piazza d’onore chiudendo in 6.32.04. Terzo il bravo spagnolo Jose Antonio Requejo in 6.37.01.
In campo femminile l’unica azzurra a concludere la gara è stata Barbara Cimarrusti, venticinquesima in 8.46.04. Ritiri invece per Monica Carlin e Cristina Pitonzo.
Vittoria per la britannica Elie Greenwood in 7.30.48 in una gara che ha avuto diversi capovolgimenti di fronte (per diverso tempo è stata davanti anche una conoscenza tutta italiana, la croata Marija Vrajic). Medaglia d’argento per la giapponese Chiyuki Mochizuki (7.38.23) e bronzo per l’altra oltremanica Joasia Zakrzewski (7.42.02).
A squadre vittoria al maschile per gli USA con Giappone e Gran Bretagna a seguire. Italia quinta, terza potenza europea. Tra le donne prime le ragazze britanniche davanti alle giapponesi e alle russe. 
E ora? Di certo saremo in prima fila per gli europei 2015 e se la cadenza biennale dei mondiali dovesse partire dal 2016 allora potremmo dire la nostra anche per l’iride.