You are now being logged in using your Facebook credentials

Nella prima giornata degli Anniversary Games sulla pista del Queen Elizabeth II Stadium, a Londra, tappa britannica della Diamond League, la risposta di Usain Bolt non si fa attendere: nonostante freddo e pioggia, corre i 100 metri in un 9”87, dimostrando ancora di esserci di non aver assolutamente abdicato, che Gatlin dovrà fare i conti con lui. Era un po’ nervoso prima della partenza della semifinale, ha visto la squalifica per falsa partenza del britannico Kilty, ha visto andare in testa Carter e Collins, ma verso i 40 metri ha allungato, tanto da poter gestire l’arrivo è chiudere in 9”87 (-1.2). Stesso tempo ottenuto anche in finale (-0.8 di vento) con partenza ancor peggiore della precedente, recupero e impegno fino alla fine con Rodgers secondo in 9.90, mentre terzo è il connazionale Kemar Bailey Cole in 9.92 –pb.

Altro atteso protagonista, Mo Farah che ha vinto i 3000 in 7'34"66, primato personale e miglior prestazione stagionale, festeggiando alla Bolt con il gesto della freccia, forse proprio in omaggio al campione giamaiacano. Dietro di lui, secondo il marocchino Othmane El Goumri con 7'36"71, terzo il keniano Emmanuel Kipsang con 7'37"05.

Grande serata anche per i colori azzurri, con la vittoria di Marco Fassinotti nell’alto: dal 2012 mancava la vittoria di un atleta italiano in una prova della Diamond League, dal successo nel triplo di Fabrizio Donato a Zurigo. Per Marco il successo con 2.31, misura superata al quarto salto senza alcun errore (2.20, 2.24, 2.28); fallito invece il primato italiano a 2.35. Secondo Gianmarco Tamberi con 2.28, stessa misura del qatarino Barshim, forse afflitto da qualche problema.

Rinviata la gara del salto con l’asta alla seconda giornata per le condizioni meteo, la statunitense Jasmin Stowers vince i 100hs in 12”47 (controvento -1.2) davanti a Dawn Harper (12.64) e Brianna Rollins (12.65), in una gara dove tutte le atlete hanno chiuso sotto i 13”, con l’eptathleta britannica Jessica Ennis-Hill quinta in 12.79; il vento rovina, invece, la gara maschile, con Jason Richardson che si impone in 13.19 (-1.5). Sotto una fortissima pioggia, il brillante 53”99 della ceca Hejnova nei 400 hs; sui 400 piani vince la statunitense Hastings in 50.24, con la britannica Christine Ohuruogu, solo quarta in 51.00. Sui 200 vittoria per il britannico Zharnel Hughes in 20.05 (-1.4); triplo alla kazaka Rypakova (14,24).

Nella seconda giornata, il recupero dell’asta si svolge con forte vento. Renaud Lavillenie entra in gara a 5.73, rinuncia a 5.81, supera al primo tentativo 5.87 e 5.93, poi il salto della vittoria a 6.03, fallendo invece 6.10, misura che avrebbe rappresentato il suo primato all’aperto (ora 6.05). Secondo il 21enne canadese Shawn Barber con 5.93.

Sugli 800 vince il 21enne Njel Amos (BOT) in 1:44.57 superando sul rettilineo David Rudisha, secondo in 1:44.67; superba vittoria nel miglio per l’altro keniano Asbel Kiprop in 3’54”87. Il sudafricano Van Niekerk vince i 400 metri in buon 44.63

Nei 5000 femminili, Mercy Cherono s’impone in 14’54”84 sulla statunitense Huddle (14’57”42); sugli 800 vince Eunice Sum in 1’58”44 sull’olandese Sifan Hassan (1’59”46 - pb). L’altra olandese Dafne Schippers, vince i 100 in 10”92 (primato nazionale), dopo il 10”99 della batteria, precedendo la nigeriana Okagbare (10.98). Sui 200 donne domina la 23enne giamaicana Elaine Thompson in 22.10 (-0.3), pb migliorato di quasi tre decimi. Nel giavellotto donne vince la lettone Palameika con 65,01 battendo di un centimetro Barbara Spotakova. Infine, vittoria nel lungo uomini per lo statunitense Marquis Dendy con 8,38 (-0.2); al femminile, successo con primato nazionale britannico, con 6.98 per Shana Proctor.

40.000 gli spettatori nella prima giornata, 56.000 nella seconda.