E’ mancata solo la medaglia, ma è ancor Grand’Italia! Ci confermiamo i migliori d’Europa con un Ruggero Pertile che non sente il peso della carta d’identità (Rero ha 41 anni) chiudendo al quarto posto in 2h14’23” e con il pisano Daniele Meucci ottavo in 2h14’54”. Per trovare un altro europeo bisogna andare al 13° posto dello spagnolo Javier Guerra.

Gara autoritaria per i nostri due: al 25° sono proprio loro ad andarsene e a prendere un leggero vantaggio con Pertile a fare da vero e proprio tutor per Meucci. Attorno al 30°km il campione europeo in carica è però vittima di uno di quei problemi fastidiosi da sopportare per chi corre: si deve fermare in bagno e lì perde più di un minuto. La sua gara sembra compromessa, ma l’ottimo stato di forma e la maturità ormai acquisita portano l’ingegnere ad una bella rimonta. Là davanti Pertile è sempre vivo più che mai. Poi si muovono gli africani, ma non i pezzi da 90, quelli cedono: i keniani Kimetto e Kipsang non finiranno nemmeno la prova e l’ugandese Stephen Rotich, campione mondiale ed olimpico in carica, sarà sesto. Dal mazzo salta fuori un 19enne eritreo, Ghirmay Ghebreslassie che si mette l’oro al collo in 2h12’28” (2h07’47” di personale fatto ad aprile ad Amburgo). All’etiope Ymane Tsegay va l’argento in 2h13’08” e all’ugandese Munyo Solomon Mutai (accasato in Italia per l'Athletic Terni) il bronzo in 2h13’30”. 

In una prima giornata che ci vede di un azzurro opaco (fuori Benedetti negli 800, la Magnani nei 1500, Chatbi nei 3000 siepi e tutti i lanciatori), Pertile e Meucci ci riconsegnano il posto che meritiamo in maratona.

Da segnalare che, per la prima volta, a latere di una 42 km valida per delle medaglie che contano si è disputata una non competitiva sui 10 km che ha visto impegnati circa 10.000 appassionati.