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Quante affinità ci sono tra la marcia e il running? Davvero poche, se pensiamo al gesto tecnico che si dovrebbe mantenere nel primo caso. Dico dovrebbe, perché poi nella realtà le valutazioni sugli eventuali errori, sbloccaggio e sospensione, sono spesso ai limiti, con una soggettività di giudizio da parte di chi decide non riscontrabile in nessun altra specialità dell’atletica.

Una situazione che oggi ha purtroppo vissuto la nostra atleta impegnata sui 20 km, Eleonora Giorgi, ma di questo ne scriviamo dopo.

Cominciamo invece dalla 50 km maschile, una gara entusiasmante. A dispetto delle difficilissime condizioni, con temperature quasi proibitive che avrebbero suggerito una fase iniziale più prudente, ci sono stati attacchi fin dall’inizio, con il francese Diniz che si è involato in una fuga durata 30 chilometri. Alla fine (classificato in ottava posizione) sarà l’eroe di giornata, dopo diversi e drammatici stop and go. Una gara che non ha avuto momenti di pausa, con attacchi e contro attacchi a non finire. Ha vinto lo slovacco Matej Toth, che ha raggiunto e superato l’australiano Jared Tallent ( proprio quello che ce l’aveva con Schwazer) negli ultimi duemila metri. Talent riesce a mantenere l’argento nonostante la rimonta del giapponese Hirooki Arai, terzo classificato.

Gli italiani: ventesimo Marco De Luca, sia pure lontanissimo dai primi. Squalificato Caporaso nei dintorni del km 30 e ritirato Matteo Giupponi.

Nella gara femminile bravissima Antonella Palmisano, forse sulla carta la meno accreditata delle tre italiane, eppure capace di una vera impresa. Si classifica quarta in 1:29:03, a 20 secondi dal podio e a meno di mezzo minuto dalla vincitrice, la giapponese Liu Hong ( crono di 1:28:35). Gara risolta in volata, cosa tutto sommato piuttosto rara nella marcia, con la giapponese che prevale sulla messicana Maria Gonzalez ( 1:28:37). Soddisfazione per l’ottimo risultato ottenuto dalla nostra atleta, non è una medaglia ma vale veramente tanto in prospettiva, in particolare se riuscirà a trascorrere un periodo senza i tanti infortuni che hanno spesso condizionato la preparazione alle gare.

Delusione invece per Eleonora Giorgi:  già squalificata a Roma a poche centinaia di metri dall’arrivo, incorre nello stesso errore e lascia la competizione appena dopo metà gara, quando era col gruppo delle migliori. Fermo restando la soggettività nelle decisioni dei giudici, di cui scrivevo all’inizio, forse c’è qualcosa da rivedere nella tecnica di questa talentuosa atleta.

Undicesima Elisa Rigaudo, al termine di una onesta gara.