Ultima gara di atletica alle Olimpiadi di Rio, la maratona maschile.
Cominciamo dagli italiani, con l’inaspettato ritiro del pisano Daniele Meucci, campione europeo sulla distanza, intorno al tredicesimo chilometro per un problema alla caviglia sinistra. Il 42enne padovano Ruggero Pertile è 38° in 2h17:30; il grossetano Stefano La Rosa è 57° in 2h18:57.
La vittoria è del keniano Eliud Kipchoge che onora i favori dei pronostici dominando la gara in 2h08:44. L’etiope Feyisa Lilesa è secondo in 2h09:54, lo statunitense Galen Rupp è terzo in 2h10:05.
La gara
Partenza alle ore 14.00 sotto la pioggia, 155 gli atleti al via dal Sambrodomo, punto anche di arrivo. Il tracciato prevede i primi 5 km che vanno dal suddetto Sambodromo all’aeroporto per i voli nazionali “Dumont”, poi un circuito da ripetere 3 volte tra la spiaggia di Flamengo, la baia di Guanabara e Botafogo, e gli ultimi 7195m dall’aeroporto al Sambodromo. I primi chilometri vedono gli atleti procedere in maniera compatta con passaggio al 5° km in 15:31.
Intorno al 6° km, Meucci fa una breve apparizione in testa per poi rientrare nel gruppo, ancora sostanzialmente compatto con passaggio al 10° km in 31:08, con gli eritrei Ghirmay Ghebreslassie e Tewelde Estifanos e Alemu Bekele (Bahrain) a guidare.
Intorno al 13° km, dopo neanche 41 minuti di corsa, Meucci si ritira; al 15° il gruppo comincia a sfaldarsi, in testa è il keniano Eliud Kipchoge in 46:53. Pertile è 33° in 46:59, La Rosa è 61° in 47:04.
Al 20° in testa al gruppo di circa 30 atleti ci sono Ghirmay Ghebreslassie, Lemi Berhanu (Etiopia), Alemu Bekele, Amanuel Mesel (Eritrea), Christian Pacheco (Perù), in 1:02:27. La pioggia comincia finalmente a diminuire.
Alla mezza, con passaggio in 1h05:55, il gruppo di testa è sempre di una trentina di corridori con in testa i keniani Kipchoge e Korir, l’ugandese Kiprotich, l’eritreo Mesel, il cinese Dong. I nostri: Pertile è 52° in 1h06:16, La Rosa è 60° in 1h06:48.
Il passaggio al 25° km, in 1h18:12, il gruppo di testa è sempre compatto, con l’etiope Lemi Berhanu in testa, a un secondo Bekele, Pacheco, il sudafricano Nzima, Kipchoge, Korir, Ghebreslassie e lo statunitense Galen Rupp. I nostri: 50° Pertile in 1h18:56, 58° La Rosa in 1h19:45. Ritirato l’etiope Tesfaye Abera.
Il passaggio al 30° avviene in 1h33:15, il ritmo è leggermente aumentato, gli ultimi 5 km sono stati corsi in 15:03. In testa ci sono i keniani Kipchoge e Biwott, gli etiopi Berhanu e Lilesa. lo statunitense Rupp e il turco Ozbilen; a un secondo il keniano Korir, l’ugandese Mutai, lo svizzero Abraham. I nostri: Pertile è 45° in 1h35:13, La Rosa è 59° in 1h35:58.
Al 35° km la selezione è oramai avvenuta: guida il keniano Eliud Kipchoge in 1h47:40, lo tallonano - ad un secondo - l’etiope Lilesa e lo statunitense Rupp, sono ormai distanti 48 secondi l’etiope Berhanu, il keniano Biwott e l’ugandese Mutai. I nostri: Pertile è 45° in 1h52:21, La Rosa è 59° in 1h53:35.
Al 40° km, avendo corso gli ultimi 5 in 14:44, Kipchoge è solitario primo in 2:02:24, Lilesa segue a 36 secondi, oi Rupp a 48, Ghebreslassie a 1:47. I nostri: Pertile è 37° in 2h09:56, La Rosa è 58° in 2h11:34.
Il 31enne keniano Eliud Kipchoge, già vincitore alle Olimpiadi di bronzo (2004) e argento (2008) sui 5000 metri, nonchè vincitore dell’ultima London Marathon in 2h03:05 (seconda prestazione di sempre), vince l’oro in 2h08:44 (seconda mezza corsa in 1h02:49). Argento per l'etiope Lilesa in 2h09:54, bronzo il 30enne statunitense Galen Rupp in 2h10:05 (pb).
Quarto l’eritreo Ghirmay Ghebreslassie in 2h11:04, quinto il tanzaniano Alphonce Felix Simbu in 2:11:15, sesto lo statunitense Jared Ward in 2:11:30 (pb), settimo lo svizzero Tadesse Abraham in 2:11:42, ottavo l’ugandese Munjo Solomon Mutai in 2:11:49, nono il britannico Callum Hawkins in 2:11:52 e decimo il canadese Eric Gillis in 2:12:29.
Le parole degli azzurri
Pertile: “Per me la preparazione è stata difficile, ma ho stretto i denti fino alla fine. Negli ultimi giorni avevo trovato un po’ di brillantezza, qui ho cercato di stare il più possibile nella gara, e al ventesimo chilometro ero ancora dietro al primo gruppo, poi la corsa è stata veloce e difficile da interpretare. Ogni maratona ha la sua storia, bisogna essere al massimo per giocarsela, però a 42 anni sono comunque felice di averci provato”.
Meucci: "Ho sentito un dolore improvviso alla parte posteriore della caviglia sinistra. Ho provato a proseguire e a sciogliere la scarpa per vedere se migliorava, ma purtroppo non c'è stato nulla da fare".