Più di 1000 atleti russi coinvolti nel doping o coperti a livello istituzionale per nascondere test positivi a sostanze dopanti: è quanto emerge dal rapporto della Wada presentato dall’avvocato canadese Richard McLaren. McLaren ha, infatti, dichiarato: “Il doping riguardava tutti gli sport. Estivi, invernali e paralimpici. Una copertura che risale almeno fino al 2011 e che è continuata dopo le Olimpiadi di Sochi. Era un sistema che si è evoluto da un caos incontrollato fino ad una vera e propria cospirazione istituzionalizzata e disciplinata che puntava a vincere le medaglie”.
Nel rapporto risultano coinvolte 30 discipline, compreso il calcio, con provette “inquinate” da sale da cucina o caffè, o scambiate, il tutto all’interno di un sistema garantito dal Ministero dello sport russo, da poterlo definire “doping di stato”.
Il presidente del Cio, Thomas Bach, ha promesso che: “Andremo persino oltre le indagini di McLaren che ci ha chiesto di testare altre 100 provette di Sochi, oltre quelle già analizzate in passato. Ma noi non ci fermeremo, ritesteremo tutti gli atleti russi che hanno prese parte a quella Olimpiade: se sarà provata la strategia della truffa, squalificheremo a vita atleti e dirigenti di qualsiasi livello”.
Una nota della IAAF afferma che: “È tempo che questa manipolazione si fermi. La IAAF ha lavorato in stretta collaborazione con McLaren e con la Wada e oltre la metà (53%) degli atleti coinvolti nel rapporto sono già stati sanzionati o sottoposti a procedimento disciplinare. Anche tutto il resto avrà un seguito non appena le documentazioni delle indagini saranno disponibili".
Il presidente della Iaaf, Sebastian Coe, ha aggiunto che:"La IAAF è in prima linea nella lotta al doping fin dal 1928, quando la nostra è stata la prima federazione sportiva al mondo a mettere fuorilegge l'uso di sostanze proibite. Noi continueremo a fare i test antidoping, e le successive controanalisi, e a lavorare in modo collaborativo, chiedendo una giustizia rapida. Il lancio della nuova piattaforma di gestione dei controlli, denominata Athletics Integrity Unit ci aiuterà in questo impegno per garantire atleti puliti in tutto il mondo".