You are now being logged in using your Facebook credentials

londra mondiali atletica leggera 2017

Si inizia oggi, prima gara con i turni preliminari dei 100 metri; nella stessa giornata ci saranno i nostri impegnati nei 1500, Margherita Magnani, e nel salto in lungo, Kevin Ojiaku, che sarà il primo italiano a gareggiare.

Si concluderanno il 14 Agosto, con le staffette 4x400 maschile e femminile.

Nel mezzo tutto il meglio (o quasi, le defezioni non sono poche) dell’atletica mondiale. Ultima partecipazione di Usain Bolt, ma anche di Mo Farah per quanto riguarda le gare in pista, dopo si dedicherà alla maratona. Atleta tanto talentuoso quanto discusso per vicende di doping.

Grande attesa per un altro fenomeno, Wayne Van Niekerk , campione olimpico con uno stratosferico 43’03 sui 400 metri. Correrà anche i 200 metri.

Poi, ovviamente le tante africane nel mezzofondo, a cominciare da Almaz Ayana e Genzebe Dibaba.

Il team azzurro è composto da 36 atleti, 18 uomini e 18 donne, in perfetto equilibrio. Non è dato sapere il numero di accompagnatori, argomento spesso di discussioni e polemiche.

Si vedono, finalmente, delle facce nuove: come Yohanes Chiappinelli (campione europeo U23 dei 3000 siepi), Ala Zoghlami ( 3000 siepi) , Lorenzo Vergani ( 400 hs).

Poi alcuni giovani con prospettive molto interessanti, come Ayomide Folorunso (campionessa U23 sui 400 hs) , Filippo Tortu (campione europeo U20 sui 100 metri).

Speranze? Aspettative? Non è facile essere ottimisti e nemmeno bisogna farsi influenzare dagli ottimi risultati portato a casa in campo europeo ( U20 e U23, ma non dimentichiamoci le imprese nella corsa in montagna), qui si alza il tiro e lo scenario non è davvero dei migliori. Giusto, a mio avviso, portare qui i giovani, e non solo perché hanno ottenuti i minimi per essere ammessi; mi riferisco in primis a Tortu e Chiappinelli.

Per il resto i nomi sui quali quantomeno sperare sono innanzitutto nella marcia, Antonella Palmisano e Eleonora Giorgi. Ovviamente Gianmarco Tamberi, sia pure con tutte le incognite del caso mi pare che a parte Barshim (volato davvero alto negli ultimi meeting) sia al pari degli altri. Una menzione la merita Marco Lingua, a prescindere, sulla soglia dei 40 anni e…degli 80 metri, si allena con l’entusiasmo di un ragazzino e vuole cancellare i tre nulli di Rio. Nella finale potrebbe esserci.

In maratona maschile avremo Daniele Meucci e Stefano La Rosa: Meucci che dopo Rio non ha più fatto maratone (la maratona di Rimini, con tutto il rispetto, è servita solo per il minimo), anche se ha corso la mezza di Praga in 1:02:17. Nessuna donna in maratona, dopo il forfait di Valeria Straneo, la Incerti non è stata considerata. Non avremo nessuno nemmeno in altre distanze classiche, come i 1.500 ( tranne Margherita Magnani), 5.000 e 10.000 metri, si potrebbe obiettare di minimi ( Fidal) eccessivamente severi: sono scelte, che inevitabilmente si prestano a discussioni.

Comunque sia, forza azzurri, sarà difficile portare a casa medaglie, ma vediamo di farci valere.