You are now being logged in using your Facebook credentials
Il mondo del podismo vive quasi prigioniero di schemi consolidatisi nel tempo la cui vischiosità fa affievolire ogni ventata di nuovo, anche la folata più salutare, riducendola immancabilmente a modesto spiffero. Ci sono infatti rituali cui non può farsi mai a meno. Così come nessun podista normale, me compreso, riuscirà a resistere al richiamo della tabella d’allenamento, magari la più incredibile, del tipo quella che consigliava – pensate un po’ – di fare 5 km ad un ritmo incrementato di un secondo a km, allo stesso modo nessun organizzatore smetterà di solleticare il potenziale cliente con l’innocua fantasia dei numeri.
Arbore affermava, per irridere un certo metodo di fare pubblicità, che “meno siamo e meglio stiamo”; i responsabili delle maratone adottano naturalmente un aforisma del tutto antitetico: “Siamo in tantissimi, non puoi mancare proprio tu!”. La presunta entusiastica adesione alla gara di chi si è già iscritto è ritenuta infatti la molla più appropriata per spingere anche i più refrattari a fare lo stesso. A simile strategia di enfasi alimentata ad arte, che, si badi bene, non si vuol certo mettere in discussione, non hanno mancato di adeguarsi gli organizzatori della maratona di Treviso che, sin dalle prime battute, hanno parlato di boom di iscrizioni: 1.800, a quattro mesi dall’evento; 3.000, a circa sette settimane. Se poi tali numeri siano adeguati con quello dei classificati (2.541), si potrebbe discutere e, magari, qualcuno potrebbe anche presumere che si trattava più di numeri desiderati che di numeri reali.
Sarebbero comunque discussioni sterili perché — ed è questo l’aspetto da sottolineare — chi s’e iscritto ad una gara fa parte dei segreti che non vanno divulgati, a dimostrazione d’un sistema informativo con moltissime zone d’incomprensibile oscurità e pochissime luci. Per cui, se c’è un’entità soggetta alle fantasie di ognuno è proprio quella degli iscritti, che possono essere uno, nessuno e centomila. A seconda dl ciò che più fa comodo.
A differenza poi di quanto avviene in altre nazioni, da noi solo raramente si può conoscere chi si è ritirato e chi è stato squalificato e, quindi, anche queste entità fanno parte dei segreti conoscibili solo da pochi iniziati. Ma anche i dati relativi ai classificati sono lacunosi e disseminati di incongruenze, come abbiamo già visto nell’articolo che trattava la maratona di San Valentino e come vedremo tra poco per aspetti per altro diversi.
Il quadro conoscitivo non è pertanto dei più esaustivi e tutte queste carenze, forse funzionali a taluni per crearsi un piccolo vitalizio di potere, di fatto inibiscono analisi e studi oggettivi, i soli in grado d’instaurare un dialogo costruttivo indirizzato alla crescita del settore e non al solo sfruttamento dello stesso.
L’informazione condizionata magari da interessi di parte e la emarginazione cui sono destinati i master sono in fondo le due facce della stessa medaglia.
Tornando alla maratona di Treviso, il numero dei classificati (2.541) ferma un’emorragia iniziata con l’edizione del 2009 e culminata nell’edizione dello scorso anno nella quale le adesioni si erano ridotte a più della metà di quelle riscontrate nell’anno record, il 2008. Nel giro di questi quattro anni s’è infatti passati dai 4.622 classificati del 2008 ai 2.051 del 2012, il che è indicativo di come scelte organizzative forse non corrette possano disperdere in breve tempo un consistente patrimonio. Ora, senza tornare ai fasti del passato, quanto meno ci si è assestati su cifre quasi simile alla prima edizione (2.661). La cittadinanza, accogliente e cordiale, e il gruppo di volontari, efficiente e disponibile, meritano che Treviso si stabilisca su livelli di eccellenza.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico esso è stato, se rapportato a quello degli anni precedenti, di scarsa consistenza nelle prestazioni degli assoluti e di discreto livello per le categorie dei master. I riscontri cronometrici dei vincitori assoluti, Said Boudalia (2:20:38) e Njoki Josephine Wangoi (2:43:30), sono infatti risultati di gran lunga i peggiori di tutte e dieci le edizioni sin qui svolte, diversamente da quanto si può rilevare per larga parte delle categorie dei master.
Anche gli MM35 si sono espressi su livelli modesti e sono stati regolati dall’altoatesino Gunnar Leitner che ha chiuso in 2:36:33. Più che sufficiente invece il crono di Paola Dal Mas che con il personale di 2:54:19 ha primeggiato nella categoria MF35. Ben più coriacee le categorie dei quarantenni che hanno ottenuto dei tempi di eccellenza rispettivamente con Claudia Gelsomino, che si è migliorata in 2:45:42, e con il fortissimo Hermann Hachmueller (2:27:38). Rosanna Saran ha invece prevalso nella categoria MF45 con un per lei modesto tempo di 3:15:22 e Domenico Lorenzon ha dominato nella categoria MM45 con un ottimo 2:33:54 ottenendo, a quanto credo, il suo migliore crono. La categoria MM50 è stata appannaggio di Paolo Maino che s’è espresso sui suoi usuali livelli sfiorando con 2:47.29 il suo personale, mentre in quella delle pari età del gentil sesso s’è imposta Antonietta Schettino con 3:19:56. Nelle categorie superiori, MF55 e MM55, hanno avuto rispettivamente la meglio Giovanna Ferrarini con un tempo di 3:46:06, lontano dalle sue migliori performance, e Virginio Trentin sempre regolare su tempi di eccellenza (2:42:39). Nella categoria MM60, Victor Vella ha dominato con un discreto 3:05:43, imitato da Maria Rita Fregolent nella categoria MF60 con 4:14:08. La categoria MF65 non ha avuto nessuna sua rappresentante nelle classificate mentre nei pari età MM65 ha tagliato per primo il traguardo Antonio Girardi in 3:41:04. Con un tempo non molto superiore (3:47:20), lo sloveno Vladimir Savic ha regolato la concorrenza nella categoria MM70 e Francesca Simion s’è affermata nella categoria MF70 in 5:54:03. Nelle restanti due categorie maschili, MM75 e MM80, hanno prevalso rispettivamente Severino Capovilla (4:28:43) e Giovanni Bertoli (5:29:27).
Per quanto riguarda infine le categorie amatori, la TF è stata appannaggio di Sara Cremonese che ha demolito il suo personale regolando la concorrenza con un discreto 3:01:19; nella categoria TM, invece, la gara è vissuta sullo scontro tra Alvaro Zanoni e Matteo Rizzi e si è risolta con la vittoria di misura di quest’ultimo che ha tagliato il traguardo in 2:42:45. Proprio il vincitore di questa categoria rappresenta il solito piccolo giallo in parte conseguente alla sopra ricordata incompletezza delle classifiche.
Ebbene, come per tutti gli altri concorrenti della maratona di Treviso, anche per Matteo Rizzi la classifica ufficiale non riporta l’anno di nascita e, nel caso specifico, neppure il nome della società di appartenenza.
In generale, tenuto conto che le ditte responsabili delle redazioni delle classifiche non fanno usualmente uso di codici identificativi, l’omissione dell’anno di nascita rende in molti casi impossibile l’individuazione del podista. Se poi anche il campo relativo al team di afferenza viene riempito in maniera bizzarra (forse a causa di non perfetti “copia ed incolla”, a volte ci sono atleti che risultano iscritti a società, pur non essendolo più da tempo, ed altri che viceversa non risultano iscritti a nessuna società, pur essendolo), si può capire bene come le questioni s’ingarbuglino ancor più.
Per fortuna, per l’anno di nascita, si può ora sopperire consultando il bel sito “Maxi Maratona” della rivista “Correre” che quindi fruisce, a differenza dei comuni mortali, d’un canale preferenziale. Una specie di Ius primae noctis capace del miracolo di sollevare il velo dai dati del partecipanti e di dare luce ad un’informazione inizialmente celata. Naturalmente, niente di nuovo sotto il sole: non è certo inusuale, o sconveniente, che una ditta privata tenda a tirare acqua al proprio mulino; né si può pretendere che siano le ditte private a doversi far carico degli interessi generali. È piuttosto l’assenza delle istituzioni deputate a farlo che lascia alquanto perplessi. Ed è semmai quell’alone di romanticismo, di cui si vorrebbe permeare tutto il settore, a rimanere intaccato da simili prosaiche picconate.
Comunque sia, in questo modo ufficioso, siamo riusciti ad ottenere un’ulteriore informazione che però non ha risolto il problema di fondo: Matteo Rizzi, pur capace a Treviso d’una ottima prestazione, non sembra aver mai partecipato in precedenza a maratone o ad altre gare su strada e pare, pertanto, un atleta emerso ex abrupto dal nulla. Almeno questo affiora dalle ricerche fatte in Internet che, essendo un archivio non privo di lacune, lascia pur sempre qualche piccolo spazio al dubbio.
Internet però ci fornisce un altro indizio: c’è un omonimo pattinatore che in passato ha partecipato ad alcune maratone di skating. Il che potrebbe far ritenere che Matteo Rizzi magari gareggiava nella roller marathon e che per errore sia stato classificato tra i podisti.
Con tutti i dubbi del caso, la classifica ufficiale fa, sino a prova contraria, testo e di conseguenza elencherò l’atleta tra i vincitori, sperando tuttavia che qualcuno possa far luce su questo piccolo mistero. Più in generale, sarebbe auspicabile un intervento della FIDAL inteso a mettere ordine in un settore, quale quello delle gare su strada, che pare in balia della legge del più forte, quasi fosse una giungla.
Un’ultima questione, prima di lasciarvi alla consueta tabella riassuntiva dei vincitori. Alla 10^ edizione della maratona di Treviso ha partecipato Stephane Coppe del cui caso c’eravamo occupati la volta scorsa. La classifica della maratona di San Valentino continua ad attribuirgli il tempo di 2:53:26 e la nazionalità italiana; a Treviso, il podista torna ad essere di nazionalità belga ed a conseguire i suoi usuali tempi superiori alle 5 ore.
Permane il fondato timore che qualcosa non quadri.
 
Categoria

Cognome

Nome

Anno

Società

Tempo reale

Assoluti M

Boudalia

Said

1968

Atl.Biotekna Marcon

02:20:38

Assoluti F

Wangoi

Njoki Josephine

1974

Atletica Paratico

02:43:30

MM35

Leitner

Gunnar

1978

Suedtiroler Laufverein

02:36:33

MF35

Dal Mas

Paola

1975

G.S. Quantin

02:54:19

MM40

Achmueller

Hermann

1971

Amateursportverein

02:27:38

MF40

Gelsomino

Claudia

1969

Atletica Palzola

02:45:42

MM45

Lorenzon

Domenico

1965

Atl.Valdobbiadene G.S.A.

02:33:54

MF45

Saran

Rosanna

1966

Atletica Ponzano

03:15:22

MM50

Maino

Paolo

1961

Gardasportevents

02:47:29

MF50

Schettino

Antonietta

1960

ASD La Galla Pontedera

03:19:56

MM55

Trentin

Virginio

1954

Idealdoor Libertas S. Biagio

02:42:39

MF55

Ferrarini

Giovanna

1957

A.S.D. Bipedi

03:46:06

MM60

Vella

Victor

1953

G.S. Bancari Romani - MLT

03:05:43

MF60

Fregolent

Maria Rita

1953

Atl.Valdobbiadene G.S.A.

04:14:08

MM65

Girardi

Antonio

1948

Nuova Atletica 3 Comuni

03:41:04

MM70

Savic

Vladimir

1943

AK Pivka - SLO

03:47:20

MF70

Simion

Fiorenza

1943

U.S. Primiero ASD

05:54:03

MM75

Capovilla

Severino

1938

Assindustria Sport Padova

04:28:43

MM80

Bertoli

Giovanni

1933

Atletica Mareno

05:29:27

TM

Rizzi

Matteo

1980

 

02:42:45

TF

Cremonese

Sara

1983

ASD Treviso Marathon

03:01:19