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Berlin MarathonA fatica riuscivo a stare dietro ai nipotini.
Il parco era inondato di sole ed io cercavo di ripararmi con un cappellino, gadget d’una maratona, e di contenere, per quanto possibile, le due furie scatenate. Ad un tratto si avvicinò un signore e, additando il mio copricapo, chiese:
 
— L’ha conquistato o gliel’ha regalato un amico?
 
Scoprimmo d’essere entrambi podisti e, come capita in questi casi, incominciammo a parlare delle nostre “imprese”, tant’è che colpevolmente mi dimenticai che ero lì a fare il nonno.
 
Il mio nuovo amico aveva partecipato alle principali maratone estere e, quando gli chiesi quale gli era parsa la più scorrevole, rispose senza esitazione: — Berlino — e mi raccontò che, pur essendosi fermato più volte a farsi fotografare, aveva fallito di poco il personale.
 
Una domanda analoga ricorre inevitabilmente ogni qual volta la cittadina brandeburghese è teatro d’un nuovo primato mondiale:
 
— Ma la maratona di Berlino è poi così veloce come si vuol credere? — ci si chiede. — Oppure è la solita leggenda metropolitana, ed un normale podista, senza lepri e stimoli monetari, non sarebbe neppure in grado di fare il proprio limite?
 
È un quesito questo a cui tenterò di dare risposta, sia pure limitatamente ai podisti italiani e, di riflesso in generale, solo come tendenza di massima. Allo scopo ho fatto uso della banca dati che mi sono costruito memorizzando i risultati ottenuti dagli atleti italiani nelle maratone degli ultimi dieci anni.
Incrociando con il mio archivio i dati dei 978 nostri connazionali (145 facenti parte del gruppo femminile e 833 di quello maschile) che hanno partecipato all’ultima edizione della maratona di Berlino, ho inizialmente ottenuto che 180 di essi (38 podiste e 142 podisti) erano esordienti. Pertanto in percentuale il 18,40% del totale si cimentava per la prima volta in una maratona e, disaggregando il dato per genere, s’è osservato che l’esordio ha coinvolto il 26,21% delle donne ed il 17,05% dei maschi.
Escluse ovviamente tali entità nei conteggi, in quanto chi esordisce non può che fare il personale, ho in definitiva esaminato 798 record, riguardanti 107 donne e 691 maschi.
Ebbene i risultati conseguiti confermano, a mio giudizio, la legittimità dell’affermazione che vuole Berlino sede di una delle maratone più idonee ad ospitare prestazioni di rilievo anche per i podisti amatoriali. Infatti, considerando il tempo reale da essi conseguito, s’è riscontrato che ben 285 podisti su 691 (il 41,24%) ha ottenuto il proprio record personale mentre tra le podiste tale percentuale è scesa di qualche punto, attestandosi però su un ragguardevole 36,45%, dovuto a 39 personali sui 107 possibili. Nel totale, I personali conseguiti sono stati 324 in valore assoluto e 40,60% in percentuale. La tabella n. 1 che segue riassume i dati disaggregati per categoria e per prestazione.
 


Tabella n. 1: Berlino 2013 - italiani per categoria e tipo prestazione (tempo reale)

   Categorie

prestazioni record

Prestazioni senza record

1^ maratona

Totale

AF30

7

9

8

24

MF35

7

6

9

22

MF40

12

14

7

33

MF45

7

13

6

26

MF50

5

19

8

32

MF55 e succ.

1

7

0

8

Totale F

39

68

38

145

F (%)

36,45

63,55

---

---

AM30

50

38

41

129

MM35

39

52

20

111

MM40

70

74

38

182

MM45

69

104

26

199

MM50

41

68

11

120

MM55

10

31

4

45

MM60

6

23

1

30

MM65 e succ.

0

16

1

17

Totale M

285

406

142

833

M (%)

41,24

58,76

---

---

Totale generale

324

474

180

978

Totale (%)

40,60

59,40

---

---

 
Se si considerano i tempi effettivi, i personali diminuiscono di qualche punto percentuale a causa del fatto che il notevole numero di iscritti comporta un lasso di tempo non trascurabile tra sparo e passaggio sotto lo striscione di partenza.
I personali ottenuti si riducono così per i podisti al 33,72% (233, in valore assoluto) e per le podiste al 26,17% (28, in valore assoluto). Il totale passa dal 40,60, per i personali riferiti ai tempi reali, al 32,71% (261 in valore assoluto) per quelli conteggiati con riferimento ai tempi effettivi. Pur con tale non banale diminuzione, resta comunque ragionevole la conclusione che considera il tracciato della maratona di Berlino particolarmente favorevole anche per i master.
Di seguito la tabella n. 2 riepiloga i dati disaggregati come prima per categoria e prestazione, quest’ultima basata sul tempo effettivo.


Tabella n. 2: Berlino 2013 - italiani per categoria e tipo prestazione (tempo effettivo)

   Categorie

prestazioni record

Prestazioni senza record

1^ maratona

Totale

AF30

5

11

8

24

MF35

2

11

9

22

MF40

9

17

7

33

MF45

7

13

6

26

MF50

4

20

8

32

MF55 e succ.

1

7

0

8

Totale F

28

79

38

145

F (%)

26,17

73,83

---

---

AM30

40

48

41

129

MM35

35

56

20

111

MM40

56

88

38

182

MM45

53

120

26

199

MM50

35

74

11

120

MM55

9

32

4

45

MM60

5

24

1

30

MM65 e succ.

0

16

1

17

Totale M

233

458

142

833

M (%)

33,72

66,28

---

---

Totale generale

261

537

180

978

Totale (%)

32,71

67,29

---

---

 

Per quanto riguarda la possibilità di dare una qualche validità generale ai risultati calcolati per i nostri connazionali, ci andrei cauto. Se è vero che per i non tedeschi le composizioni dei partecipanti possono considerarsi più o meno equiparabili a quelle degli italiani — inevitabilmente insolite rispetto a quelle riscontrabili comunemente — per i padroni di casa esse potrebbero invece essere sostanzialmente diverse.Nell’indagine sulle maratone svolte in Italia nel 2012, osservammo che i padroni di casa sono più motivati degli stranieri, perché in questi ultimi si può constatare un qual certo spirito vacanziero che incide sul risultato finale.
In questi casi però, trattandosi di prestazioni record, sui risultati influisce anche il fatto che i tedeschi hanno maggiori possibilità d’aver frequentato la maratona di Berlino anche in passato e, quindi, d’essere in possesso d’un personale già di riguardo, molto più difficile da battere.
Non essendo pertanto possibile avanzare ipotesi al buio, ho condotto un’analisi ristretta ad un campione (per altro non del tutto statisticamente significativo) ed ho trovato che in effetti per i tedeschi c’è una tendenza al ribasso.Se qualcuno mi puntasse la pistola alla tempia e mi chiedesse una stima, confesserei che in generale ritengo che circa 1 podista su 4 abbia ottenuto in quest’ultima edizione il suo record, se valutato il tempo effettivo. Punterei invece su una stima attorno al 30% per quantificare chi ha conseguito il primato personale in termini di tempo reale.
In ogni caso, su questi ultimi valori non mi sognerei mai di mettere la mano sul fuoco.