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Garda Lake Marathon 2008
A furia di arrampicarsi sugli specchi, si scoprirà che la matematica è un’opinione. 
S’arriverà anche a questo, soprattutto quando si dà facoltà di manovrare le quantità numeriche come meglio serve consentendo così di poter dare a piacimento i numeri. Nel vero senso delle parole. 
Pur con rare, e lodevoli eccezioni, è quanto avviene diffusamente nel circuito podistico dove gli elenchi degli iscritti alle gare si tacciono, non già perché parto di qualche vergognosa colpa ma, con più probabilità, per monopolizzare l’informazione con i vantaggi che una tale pratica comporta. In questo modo, a livello d’iscritti, i record sono sempre possibili e all’ordine del giorno; si susseguono inevitabili di anno in anno; accomunano i diversi eventi con annesso l’immancabile e strombazzante comunicato stampa. Peccato che la stessa favorevole tendenza trovi solo sporadici riscontri a livello di arrivati tanto da far temere, quando le due entità sono troppo diverse, che molti podisti si siano persi per strada. Se fagocitati dai canali della laguna (Venezia) o dal feroce traffico cittadino (Milano), resta ignoto. Proprio come i nominativi di chi s’iscrive alle gare.
Nel nome della trasparenza, sempre presente nei proclami e però, ahimè, immancabilmente assente nei fatti, sarebbe apprezzabile che la FIDAL una buona volta intervenisse, soprattutto quando il numero delle adesioni concorre a fissare la quota dovuta per l’iscrizione. Magari unicamente per una sorta di tutela del consumatore che, in caso contrario, prima o dopo incomincerà a difendersi da solo. Con tutte le conseguenze del caso.
Parrà strano ma anche il podista nel suo piccolo potrebbe essere portato ad incavolarsi, e una qualche avvisaglia s’intravede già. Sarà appunto un caso, ma la VII edizione della lake Garda marathon, che ha fatto uso d’un tale sottile marchingegno per fissare le quote d’iscrizione, ha subito un consistente calo nel numero degli arrivati lasciando presupporre una necessaria diminuzione anche delle adesioni. Guardando le cifre, l’anno scorso completarono questa maratona 680 podisti e quest’anno solo 427, con un deficit percentuale del 37,20% che non può essere imputato solo a mancate partecipazioni dell’ultima ora o alle contingenti bizze del tempo.
Le cause d’un tale tracollo naturalmente possono essere svariate ma anche il trovarsi indifeso, quando il prezzo viene stabilito, può indurre il potenziale cliente a desistere. In effetti la maratona del Garda, spiace dirlo, non è né carne né pesce: pur essendo internazionale non è frequentata da atleti di rango, al più di modesto livello nazionale, e in aggiunta non è una manifestazione che cerca di attirare gli amatori. Il regolamento infatti fissa premi (la cui entità non è indicata) per i soli primi cinque della classifica assoluta maschile e femminile, senza stabilire quote ad esclusivo beneficio degli atleti italiani, né classifiche di categoria per i master. Un regolamento all’apparenza non certo in linea con quanto le norme federali imporrebbero ma, ciò che qui maggiormente conta, confezionato in maniera bizzarra, quasi si volessero inibire le adesioni più che attrarle. Un modo come un altro per votarsi al suicidio, come è del tutto evidente da un semplice dato di fatto: nel breve volgere di quattro anni, s’è riusciti nella difficile impresa di disperdere più di un migliaio di adesioni. Per la precisione 1.119, vale a dire il 72,38% dei 1546 arrivati nella maratona dell’edizione del 2009. Ed a pensarci bene non è certo poco. 
Sembra pertanto che sulla maratona non si punti più di tanto e che essa serva come cappello dell’evento solo per dare un tono alle manifestazioni collaterali, camminata di 15 km in primis. Ed è un vero peccato perché il percorso è dei più belli e la gente che lo popola d’una simpatia unica. Ma tant’è.
Le cose non vanno meglio neppure a livello di pubblicizzazione dei risultati: le classifiche sono state stilate omettendo l’anno di nascita dei partecipanti ed altre informazioni essenziali, fatto questo per altro usuale quando ci si avvale della Time Data Service (TDS). In questa occasione tuttavia il sistema informativo raggiunge il suo apice grazie all’atleta classificatosi 44^ che non ha in dote neanche un nome ed un cognome. Dal numero di pettorale si desume che è un maschietto e, dalla bandierina posta accanto, che è di nazionalità italiana. Se si considera quanto dichiarato testualmente dalla stessa azienda: “TDS nella gestione della segreteria gare effettua un rigido controllo sulla documentazione degli atleti...”, resta oscuro, tanto per rimanere nel clima, come una trascuratezza simile (consegnare un pettorale ad un podista ignoto) sia stata possibile
Comunque sia, sperando sempre che la FIDAL faccia prima o dopo luce su queste quisquiglie — che però manifestano la pochezza dell’informazione fornita sulle gare su strada — passiamo oltre soffermandoci brevemente sugli aspetti tecnici della maratona. 
A livello di assoluti, la gara maschile è stata vinta dal marocchino Rachid Benhamdane (Atletica Sidermec - Vitali) che ha concluso in un normale 2:27:03; quella femminile da Monica Carlin (GS Valsugana Trentino) con un dozzinale 3:04:45.
 Anche tra i master non ci sono stati squilli di tromba e da un diffuso grigiore sono emerse poche prestazioni di discreto livello. Citeremo pertanto Marzia Ottaviani, in grado di prevalere nella categoria MF45 con un buon 3:11:12, e le finlandesi Kati Oikarinen e Irja Vesterinen che hanno primeggiato rispettivamente nelle categorie MF50 e MF70 con risultati cronometrici discreti: 3:20:53 e 4:41:23. 
La tabella che segue riepiloga anche tutti gli altri risultati ottenuti dai master, evidenziando tra l’altro quanto sia stata nutrita la partecipazione degli amatoriali stranieri, presenti in consistente numero anche nella 30 km e nella non competitiva di 15 km. Tutto ciò può fare ritenere che l’evento non sia altro che un escamotage turistico: una giornata diversa da regalare agli ospiti dei luoghi che si specchiano sul Garda. 
Ed è forse questa la ragione stessa della sua esistenza o, come si dice pomposamente adesso, la sua mission.



Categoria

Cognome

Nome

Anno

Società

Tempo reale

Assoluti M

Benhamdane

Rachid

1987

Atletica Sidermec - Vitali

02:27:03

Assoluti F

Carlin 

Monica 

1971

GS Valsugana Trentino

03:04:45

MM35

Gioviale

Francesco

1975

Cicciano Marathon

02:49:14

MF35

Grazioli 

Cristina

1977

Runners Bergamo

03:15:22

MM40

Ferrari

Marcello

1970

Atletica team Loppo 

03:00:14

MF40

Nezbeda

Claudia

1973

Austria

03:33:40

MM45

Riihijarvi

Ilkka

1968

Finlandia

02:56:21

MF45

Ottaviani

Marzia

1966

G.P. Fano Corre

03:11:12

MM50

Benatti

Stefano

1961

Unione Monti Pallidi

02:55:09

MF50

Oikarinen

Kati

1961

Finlandia

03:20:53

MM55

Sandrelli

Fabrizio

1958

G.S. Carlo Buttarelli

03:22:38

MF55

Lommer

Luise

1958

Germania

03:49:56

MM60

Fernandis Ferrer

Roberto

1952

Spagna

03:22:28

MF60

Kuittinen

Eija

1952

Finlandia

04:18:25

MM65

Rotatori

Paolo

1948

G.P. Fano Corre

03:35:05

MM70

Gray

Ian

°

Gran Bretagna

03:56:49

MF70

Vesterinen

Irja

1943

Finlandia

04:41:23

TM

Hirt

Márton

1982

Ungheria

02:43:46

TF

Ganda

Katia

1979

AV Zaanland

03:25:30

 ° Probabilmente un esordiente in assoluto: l’unico Ian Gray di cui ho trovato traccia è un master MM40 che naturalmente, salvo errori nell’indicazione della categoria di appartenenza da parte degli organizzatori, deve essere un suo omonimo.